Bordiga 'difesa di retroguardia'

Come era prevedibile le affermazioni di Francesco Bettoni, presidente dell’Unione provinciale agricoltori di Brescia, sulla vicenda del lago d’Idro hanno scatenato una furibonda polemica fra quanti da decenni sono impegnati nella battaglia per la sua salvaguardia.

A fare inalberare pi� di tutto � stata l’affermazione di Bettoni che sostiene che : �Il lago d’Idro � un bacino creato dagli agricoltori a scopi irrigui�.
Queste parole hanno lasciato senza fiato.
�Sentire affermazioni cos� gravi perch� errate alla radice da parte di un esponente di primo piano della societ� bresciana � afferma Gianluca Bordiga, portavoce del Coordinamento delle pro loco � genera stupore per la carenza conoscitiva, volontaria o meno poco conta.
Il presidente Bettoni � incalza Bordiga � insiste ancora in una difesa di retroguardia, quando siamo in presenza della direttiva 2000/60/CE del 2000, recepita pienamente dal nostro Stato, che pone il lago d’Idro come area sensibile al pari del lago di Garda�.

Non sono proprio andate gi� ai rivieraschi le affermazioni del Presidente degli agricoltori bresciani neppure quando Bettoni ha parlato di un ente gestore gi� esistente con i requisiti necessari.
�In merito all’ente gestore - continua Bordiga - tutte le ipotesi precedenti sono da azzerare, l’ente gestore dovr� avere al proprio interno i 4 comuni rivieraschi�.
Per quanto riguarda poi la drammatica ipotesi della desertificazione della pianura bresciana il portavoce del Coordinamento ha ricordato che dal lago d’Idro transitano e continueranno a transitare circa 700milioni di metri cubi d’acqua.

�La direttiva europea � continua Bordiga � prevede che l’utilizzo della risorsa debba essere sostenibile. Ecco l’origine di carattere scientifico mossa dal Coordinamento in base alla legge per cui il lago d’Idro, lago di origine glaciale rientrante nel novero dei grandi laghi alpini, deve essere tutelato come bene ambientale, quindi va fissata una quota demaniale chiaramente al di sopra del deflusso minimo vitale, per scongiurare danni ambientali�.
Con questa affermazione il Coordinamento delle pro loco sottolinea ancora una volta il sostegno alla Provincia autonoma di Trento che con una mozione votata all’unanimit� ha fissato a 368 il livello minimo dell’Eridio.
Ci sono buone probabilit� che presto tutta la vicenda finisca davanti al Tribunale superiore delle acque.

�Stupisce - conclude Bordiga � che personalit� cos� di spicco possano fare affermazioni cos� fuori dalle direttive�.

m.r.
da Bresciaoggi

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