Caro direttore, le fonti informative e le conseguenti analisi, spesso e volentieri, rischiano di prestarsi a conclusioni errate se non addirittura fuorvianti....
Di Daniele Roscia
Caro direttore, le fonti informative e le conseguenti analisi, spesso e volentieri, rischiano di prestarsi a conclusioni errate se non addirittura fuorvianti. Non so chi ti ha ispirato l’articolo relativo ai rimborsi Ici. Spero però che il file allegato ti fornisca una interpretazione meno partigiana, come mi sembra di cogliere dal tuo articolo.
Daniele Roscia
TRASFERIMENTI COMPESATIVI ICI: UN RAGGIO DI LUCE
La complessa problematica dei trasferimenti statali ai Comuni trova un raggio di luce grazie all’intervento del Ministro Sen. Calderoli, di concerto con il Ministro On. Tremonti, che porteranno venerdì prossimo 03 ottobre in Consiglio dei Ministri un Decreto Legge volto a garantire l’accertamento, per ora convenzionale, della differenza di trasferimenti statali spettanti per il taglio Ici ex rurali.
E’ inoltre prevista, nel medesimo Decreto Legge, la proroga al 31.12.2008 della scadenza (originariamente prevista per il 01.04.2008, poi prorogata al 30.09.2008) di cui art. 2 comma 28 Legge 244/2007 in tema di consorzi, unioni di comuni, gestione associata di funzioni. I tagli operati dal Governo Prodi, con il decreto legge 262/2006 Visco e con la Legge 244/2007 saranno quindi gradualmente recuperati dai Comuni. Per quanto riguarda i tagli ai trasferimenti statali operati in vista di una presunta (non avveratasi) maggiore entrata per Ici ex rurali, categoria E e categoria B, occorre comunque evidenziare che i commi 39 e 46 del D.L. 262/2006, come modificati dall’art. 3 D.L. 81/2007, comportano la riduzione dei trasferimenti statali ai Comuni solo in misura pari all’effettivo incasso per Ici di tale specie.
Per ora i Comuni hanno certificato il maggiore incasso Ici di cui trattasi relativamente all’esercizio 2007 e lo Stato ha provveduto ad integrare la differenza mancante sui trasferimenti per oltre 500 milioni, con variazione di bilancio. Tale differenza sarà erogata nei prossimi mesi, si spera entro la fine dell’anno 2008.
Quando i Comuni certificheranno il maggiore incasso Ici relativamente all’esercizio 2008, sarà effettuata, in applicazione della norma, analoga integrazione sul bilancio statale.
I Comuni riceveranno nei prossimi giorni comunicazione sull’importo delle spettanze Fondo ordinario 2008 decurtato della quota Ici ex rurali come prevista dal Decreto Visco (780 milioni per l’anno 2008) ma avranno la possibilità di accertare convenzionalmente la differenza a Titolo II entrata, come trasferimenti statali di cui hanno diritto.
Un esempio per chiarire.
Anno 2007: taglio al fondo ordinario per effetto decreto Visco = 609 milioni
maggiori entrate effettive certificate dai Comuni = 80 milioni
Il Comune Y ha subito un taglio sul fondo ordinario 2007 pari a 90.000 euro. Per effetto dell'articolo 3 D.L. 81/2007 lo stesso Comune ha potuto accertare sul bilancio 2007 convenzionalmente a Titolo I come maggiore Ici presunta proprio per 90.000 euro. A luglio 2008, il Comune ha certificato un maggiore gettito per Ici ex rurali, categoria E e categoria B pari a 12.000 euro. Quindi:
Nel 2008 il Comune incasserà a Titolo II in conto residui 2007 euro 78.000 (90.000 – 12.000) avendo già incassato 12.000 a Titolo I per Ici. Con il rendiconto 2008, il Comune eliminerà il residuo attivo a Titolo I di 78.000 (in quanto lo stesso importo è stato incassato a Titolo II entrata come trasferimento compensativo).
Anno 2008: taglio al fondo ordinario per effetto decreto Visco = 783 milioni
maggiori entrate effettive certificate dai Comuni = dato non ancora certificato, importo presunto = 80 milioni
Il Comune Y ha subito un taglio sul fondo ordinario 2008, ad oggi non ufficializzato, pari a 106.000 euro. Le prime due rate (febbraio e maggio 2008) sono state erogate senza conteggiare tale taglio (ma al netto del taglio per costi della politica ex art. 2 comma 31 Legge 244/2007). Tra pochi giorni il Comune conoscerà l’importo effettivo del taglio di 106.000 e riceverà la terza rata decurtata anche del rateo della prima e della seconda rata (in totale taglio 2008 pari a 106.000).
Grazie al Decreto Legge di venerdì prossimo, il Comune potrà comunque accertare a Titolo II entrata (come trasferimenti) la somma di (106.000 – 12.000) = 94.000 euro in attesa del conguaglio che sarà effettuato nell’anno 2009, con relativo incasso da parte del Comune stesso a Titolo II entrata.
Per quanto riguarda il taglio ai trasferimenti di 313 milioni operato dal Governo Prodi per presunti risparmi della politica (art. 2 comma 31 e 32 Legge 244/2007) si attendono le certificazioni che i Comuni trasmetteranno entro il 30 ottobre 2008.
Il risparmio stimato è in realtà di 30 milioni. Per ora lo Stato ha a disposizione una copertura finanziaria di 100 milioni (art. 2 comma 31 in esame) e qualora il risparmio sarà confermato inferiore, lo Stato seguirà (nel 2009) il disposto della norma (art. 2 comma 32 in esame), integrando la differenza. Si consiglia in ogni caso di non fare alcun accertamento convenzionale, per ora. Il Comune riceverà le spettanze 2008 già al netto di tale taglio.
Sui trasferimenti compensativi Ici prima casa, di cui art. 1 comma 4 D.L. 93/2008 convertito in Legge 126/2008, lo Stato ha già erogato il 50% di quanto i Comuni hanno certificato per l’anno 2007, mediante attestazione trasmessa al Ministero Interno entro il 30.04.2008.
La somma totale degli importi certificati dagli enti è pari a 3.100 milioni, a fronte di uno stanziamento sul bilancio statale pari a 2.600 milioni. Nei 3.100 mancano le somme relative ai casi di assimilazione all’abitazione principale (es. casa concessa in comodato gratuito dai genitori ai figli), previste dal regolamento o delibera comunale con agevolazione sull’aliquota e/o sulla detrazione, in quanto la precedente certificazione trasmessa dai Comuni era stata fatta sulla base dei diversi criteri di cui legge finanziaria 2008 (maggiore detrazione 1,33 per mille). L’importo dei 3.100 milioni certificato dagli enti sarà comunque oggetto di rigorosi controlli da parte del Ministero dell’Interno, con il supporto dell’Agenzia delle entrate.
A dicembre 2008 sarà erogata la differenza, fino a concorrenza di 2.600 milioni previsti dalla norma. I criteri per l’attribuzione delle somme, in funzione delle disponibilità esistenti sul capitolo di riferimento del bilancio statale, sono quelli riportati dall’art. 1 comma 4 D.L. 93/2008 nella sua veste di conversione in legge, come poi dettagliati dal Decreto Ministero Interno del 23.08.2008. Sono privilegiati nel riparto i comuni con meno di 5.000 abitanti, gli enti rispettosi del patto di stabilità 2007 e gli enti che hanno un rapporto tra l’Ici incassata e l’Ici accertata dell’ultimo triennio rendicontato non inferiore alla fascia demografica di riferimento.
Solo ad aprile 2009, sulla base della certificazione ex comma 32 art. 77bis D.L. 112/2008 convertito in Legge 133/2008, si saprà quanto sarà effettivamente il minore gettito Ici anno 2008 ed allora lo Stato verificherà, anche con rigorosi controlli, se l’importo richiesto dai Comuni si distanzierà o meno dai 2.600 milioni stanziati secondo il disposto normativo (tra l’altro è da rilevare che nel 2006 i Comuni hanno incassato in conto competenza per Ici prima casa proprio 2.600 milioni).
In fase di assestamento generale di bilancio 2008, consigliamo i Comuni di ridurre, a fini prudenziali, la previsione di entrata per ici prima casa, ora trasferimento statale a Titolo II, di circa il 15% rispetto alla previsione iniziale 2008 o variata in corso d’anno. Tale riduzione prudenziale della previsione di entrata, correlata ad una diminuzione del corrispondente stanziamento di spesa corrente, deriva dal fatto che ad oggi il ristoro del mancato gettito Ici prima casa trova una limitazione dello stanziamento massimo sul bilancio dello Stato, previsto dall’art. 1 comma 4 D.L. 9372008 convertito in Legge 126/2008. La speranza per i Comuni, anche secondo gli orientamenti del Dpef, è che tale stanziamento di spesa sul bilancio statale possa essere aumentato nel 2009, pur con la compensazione dell’addizionale comunale Irpef di cui al paragrafo successivo (compensazione che non porta beneficio indifferenziato a tutti gli i Comuni, ma solo a quelli che hanno applicato – e in particolare se in misura massima - l’addizionale Irpef)
Nella partita delle compensazioni sarà infatti da considerare anche il maggiore imponibile addizionale Irpef di cui godono i Comuni sui redditi 2007 in avanti per effetto delle Legge 296/2006, che ha ridotto le deduzioni di oneri aumentando le detrazioni di imposta. Poiché l’imponibile dell’addizionale Irpef comunale è dato dal reddito complessivo al netto delle sole deduzioni (che sono inferiori al passato) ne deriva che la base di calcolo è aumentata. Per questo l’art. 1 comma 10 delle stessa Legge 296/2006 (finanziaria 2007) ha previsto la relativa decurtazione dei trasferimenti statali, la cui stima ammonta a circa 450 milioni.
Milano, 30.09.2008
Maurizio Delfino
ID190 - 17/11/2008 00:00:00 - (Maudo74) -
Ma non si parlava tanto di federalismo fiscale? Qui si è sostituita la più federalista delle tasse (pagata direttamente ai comuni) con trasferimenti da Roma!