06 Febbraio 2024, 08.07
Valsabbia
Pillole di Psicologia

L'inclusione è solo un principio?

di Marzia Sellini

Accade talvolta, che arrivino in studio da me, mamme preoccupate, più raramente papà, per questo tipo di istanze, che mi riferiscono di atti scoordinati nelle prassi scolastiche...


...È bene, quindi, fare un po’ di chiarezza nelle sigle e nella nomenclatura, più recenti, adottate a scuola, per evitare di confondere strumenti e obiettivi, ruoli e funzioni.

Gli allievi con Bes
(Bisogni educativi speciali) hanno bisogni diversi da quelli della media del gruppo classe, ovvero dalla maggioranza, e la legislazione italiana, tra le più attente ed avanzate del mondo, ha predisposto misure adattabili a ciascuna esigenza: i ragazzi con disabilità certificata hanno diritto al Pei (Piano educativo individualizzato) e sono seguiti da un docente di sostegno per un numero di ore che dipende dal grado di disabilità; i ragazzi non disabili ma con Dsa (Disturbi specifici dell’apprendimento, come la dislessia, la disgrafia e la discalculia) o altri bisogni speciali, non sono seguiti da un docente di sostegno ma hanno un Pdp (Piano didattico personalizzato), cucito sulle loro necessità, e che tutti i docenti curriculari devono seguire.

Dopodiché è altrettanto importante mettere a conoscenza, coloro che leggono questo articolo, che la scuola di oggi ha già aderito, formalmente e sostanzialmente, al principio di “inclusione”, il quale è già stato tradotto praticamente, non si tratta di mera retorica.

La scuola include ragazzi che hanno differenti tempi e modalità di apprendimento
, weltanschauung, ovvero modi di stare al mondo differenti e particolari, formae mentis diverse ed uniche, contiene al suo interno anche culture ed etnie differenti.

Inoltre, gli insegnanti di sostegno, contrariamente a quel che pensa il senso comune (talvolta espresso anche da illustri personaggi) non sono impreparati perché giunti nella scuola, dopo un breve un corsetto annuale e perlopiù intenzionato a crearsi una scorciatoia per poi passare all'insegnamento vero e proprio, semmai l’opposto, per fare l’insegnante di sostegno agli alunni che hanno qualche disabilità occorre, ai giorni nostri, innanzitutto essere abilitati all’insegnamento ed essere iscritti ad una precisa una classe di concorso.

I corsi per l’abilitazione sono organizzati dalle Università italiane, sono a numero chiuso e sono molto impegnativi.
Prevedono uno studio accurato di molte materie (dalla legislazione alla pedagogia, dalla neuropsichiatria infantile alla didattica speciale, ecc.), laboratori pratici e tirocinio nelle scuole.

Va detto anche che l’insegnante di sostegno lavora per la classe, non sul singolo, dunque in vista della piena realizzazione del principio di inclusione, ovvero della consapevolezza di esser parte di una totalità che giù tutti ci include ed è solo da capire e valorizzare.

Esistono anche altre figure specializzate
, che operano come assistenti ad personam, a cui pure la scuola ricorre nei casi di disabilità più gravi.

Lo studio e l’individuazione delle strategie volte a favorire la partecipazione, non meramente sul piano fisico, ma anche esistenziale e cognitivo, dei ragazzi che hanno una certificazione Bes avviene in team, detto Glo (Gruppo locale operativo per l’inclusione), un gruppo di individui costituito da tutti i docenti della classe, compresi quelli di sostegno, il Dirigente scolastico, le famiglie ed eventuali esperti esterni.

Il Glo elabora le strategie più adatte affinché il ragazzo formi le sue competenze (curriculari e non) in base alle sue capacità, ma è tutta la classe che, ogni giorno, dovrebbe partecipare al percorso di inclusione ed è coinvolta nel confronto con le diversità di ciascuno (per esempio con il Peer tutoring).

Scrivo dovrebbe, perché
poi effettivamente, quel che riscontriamo realmente, lavorando nella scuola è che non sempre questo principio si realizza in modo pieno, soprattutto da parte dei pari, se col termine inclusione qui intendiamo non la mera presenza di individui differenti nella stessa stanza, bensì il sentirsi parte di gruppo che ha un destino comune.

A tal proposito qui torna utile una definizione di un filosofo del linguaggio, Ryle, il quale ci ricorda che non sempre riconosciamo lo spirito di gruppo in un gruppo classe e che, diversamente dalle posizioni ideologiche e dalle aspettative del mondo politico, non possiamo immettere qualcosa che non è già lì presente. Certamente, possiamo con interventi ad hoc, tentare di favorirne l’apprendimento.

Facciamo ora un esempio pratico.
Pochi sanno che sia la sindrome dello spettro autistico, eppure abbiamo nelle classi oggi bambini che riportano questa diagnosi.
Per disturbo dello spettro autistico s'intende una serie di disturbi che interessano le abilità sociali di comunicazione e, in misura differente le abilità motorie e linguistiche.

La diagnosi utilizza il termine "spettro" proprio perché include tutte le singolarità che possono essere tra loro molto variabili, dal punto di vista del quoziente intellettivo: si va da un alto quoziente intellettivo al ritardo mentale.
Infatti vi sono diagnosi diverse, che vanno dalla Sindrome di Asperger, che definisce le persone ad "alto funzionamento", al Disturbo autistico, che descrive invece persone con grave disabilità verbale ed intellettuale.

Le cause di tale disturbo risultano, ad oggi, sconosciute, esiste semmai una multifattorialità di cause genetiche, organiche e culturali, che vanno indagate.

Come si può lavorare, oggi nella scuola, con bambini e ragazzi che riportano questo quadro complesso ed al tempo stesso unico? Può la scuola fare indagini sulle cause tout court?
Ovviamente no, quello che può fare la scuola è semmai capire come può facilitare la comunicazione con quel singolo individuo, favorirlo sul piano dell'interazione sociale e valorizzare e potenziare le sue capacità intellettive.

Vediamo quindi come si può agire, poiché sappiamo che scarno è il supporto, che le insegnanti curriculari e di sostegno ricevono.

Prima però mettiamo in evidenza alcuni aspetti ricorrenti, a livello fenomenologico, in queste persone:
* faticano a stabilire e mantenere un contatto oculare;
* hanno rituali ed abitudini molto rigidi e possono reagire alle rotture e/o alla forzatura di tali rigidità con improvvise crisi e scoppi d'ira.
Quali strategie possono essere d'aiuto, in questo caso?
* incitare il bambino a stabilire un contatto oculare;
* parlare in modo chiaro e servendosi dell'ausilio di immagini in caso di difficoltà;
* strutturare la sua giornata in modo chiaro, pianificando in anticipo le attività;
* rispettare i suoi tempi e non richiedere troppi cambiamenti improvvisi;
* rivolgersi a lui in modo calmo e chiaro;
* non forzarlo bruscamente a cambiare atteggiamento;
* aiutarlo a costruire il pensiero logico nesso-causale, sillogistico, Se-Poi, per promuovere nel bambino lo sviluppo di una riflessione sulle conseguenze delle proprie azioni, piuttosto che interventi correttivi e/o punitivi (se farai questo, poi succederà quell'altro);
* promuovere la strategia di imitazione dei pari per ottenere i comportamenti adeguati e desiderarti da parte del bambino;
* suddividere un compito in sequenze semplici;
* utilizzare il canale visivo per l'apprendimento, avvalendosi di schemi, tabelle ed immagini;
* utilizzare dispositivi come PC o tablet, garantiscono un grandissimo supporto per migliorare le abilità strutturali di base, quelle comunicazionali, quelle motorie e quelle di linguaggio espressivo;
* in generale utilizzare comunicazioni visive anziché verbali, comunque tentare di integrare entrambe;
* attivare conversazioni di gruppo sul tema delle diverse abilità;
* metteteci il cuore, quello è fondamentale per credere a quel che si fa!

Avviandomi ad una conclusione
di questo breve articolo posso dire che, diversamente dalla recente posizione espressa da un noto editorialista, la scuola italiana non malfunziona perché al suo interno vi sono allievi normali insieme ad allievi non normali (“disabili gravi con il loro personale di sostegno, ragazzi con Bes, bisogni educativi speciali: dislessici, disgrafici, discalculici”) – semmai, se vogliamo parlare di “funzionamento”, allora possiamo dire che malfunziona perché si pretendono dagli uni e dagli altri i medesimi risultati; perché si assume come premessa conoscitiva la valutazione del funzionamento anziché il riconoscimento e la valorizzazione delle differenze individuale e gruppali.

Nella scuola abbiamo comunque chi eccelle, anche se ci sono ragazzini che hanno diversi gradi di abilità, carenze significative in alcune abilità, tempi di apprendimento diversi da quelli previsti dalla scuola. Anzi, abbiamo eccellenze ed i cosiddetti “primi della classe”, proprio grazie alla presenza di tali diversi funzionamenti.

Avviandoci alla conclusione ricordiamo che la scuola ha aderito al principio di inclusione, ed esso è già una realtà, non mera retorica.
Il processo giuridico e sociale è iniziato negli anni ’70 con la chiusura delle scuole speciali e delle classi differenziali e l’inserimento dei disabili e degli alunni in difficoltà nelle classi comuni.

“Si pensava, e lo si pensa tuttora, che a tutti i piccoli cittadini dovesse e deve essere garantito il diritto all’istruzione all’interno dei normali contesti di vita e non in strutture speciali, separate” (Maviglia).

Una scuola inclusiva tiene conto di queste esigenze e cerca, Kantianamente, di fare in modo che ogni studente possa sviluppare al massimo grado le proprie potenzialità. Filosoficamente possiamo anche pensare che siamo tutti parte di una totalità che tutto include, vanno semmai capite e valorizzate le differenze.

Marzia Sellini
(psicologa, psicologa scolastica, psicoterapeuta)
marziasellini@gmail.com


Aggiungi commento:

Vedi anche
05/05/2016 15:49

È festa per le mamme Domenica 8 maggio è la Festa della mamma, una ricorrenza dalle origini molto antiche, che pian piano si è diffusa in molti paesi dove si festeggia in giorni e con modalità diverse. Ma che significato ha festeggiare la mamma?

09/09/2011 12:00

Mamma dice no, papà sì, che fare? Per la tranquillit e la sicurezza dei figli importante che mamma e pap trovino uno stile educativo il pi possibile armonico; qualche suggerimento

18/02/2018 10:20

Mense scolastiche e spreco di cibo Quanto cibo viene sprecato nelle mense scolastiche? E in famiglia? Uno studio ha cercato risposte 

15/07/2012 08:00

Ti manca sempre qualcosa? Se non sei mai contento e nella tua esistenza c' un senso di vuoto costante, devi reagire scoprendo perch accade e come ritrovare la capacit di gioire...

13/01/2011 10:00

Pillole di Psicologia Pubblichiamo oggi il primo contributo di Paola per la nuova rubrica Pillole di Psicologia




Altre da Valsabbia
27/04/2024

Un nuovo giornale

Lo sarà Vallesabbianews a partire da lunedì sera con lo “switch on” ad un nuovo portale, più semplice da utilizzare e con molte novità, anche e soprattutto per gli abbonati che non dovranno più “perdersi” fra le pubblicità

26/04/2024

Appuntamenti del weekend

Ecco una selezione di eventi, concerti, spettacoli in cartellone questo fine settimana in Valle Sabbia, sul Garda, a Brescia e provincia

26/04/2024

Fondi regionali per una scuola sempre più «smart»

Destinatari delle risorse stanziate con il bando “Scuola digital smart 2023” i Comuni con meno di 5mila abitanti con progetti idonei per le proprie scuole elementari. Due sono valsabbini

26/04/2024

«Un ponte di libri», spazio anche ai bimbi

Con la nuova edizione della Rassegna non ci si dimentica dei piccini: laboratori e corsi per la tenera età al Palafiera di Gavardo

26/04/2024

Nuove strategie per il welfare locale

Un convegno in comunità montana organizzato dalle cooperative sociali valsabbine ha fatto il punto sui nuovi strumenti di amministrazione condivisa per i servizi sociali

25/04/2024

Tutto pronto per la Festa di Maggio

Da sabato 27 aprile a mercoledì 1 maggio il Centro sportivo di Gavardo ospiterà la 66° edizione della fiera, la 2a edizione della rassegna editoriale “Un ponte di libri”, la mostra del marmo, la mostra dedicata ai 100 anni + 1 dell’Aeronautica Militare e la festa delle associazioni gavardesi e molto altro

24/04/2024

Approvato il bilancio dei record

Utile netto di 50,1 milioni di euro (+21%) con “Roe” oltre il 13%. Dividendo unitario in distribuzione pari a 0,5 euro per azione. Entrano i nuovi consiglieri Marcella Caradonna e Tonino Fornari. Confermato Mauro Giorgio Vivenzi alla presidenza del Collegio sindacale

24/04/2024

25 Aprile, la Festa della Liberazione in Valle Sabbia

Le cerimonie di commemorazione e i momenti di festa per il 79° Anniversario della Liberazione nei comuni valsabbini e limitrofi

24/04/2024

Strabilio festival: un'esperienza che delizierà gli spettatori di tutte le età

Il countdown per l'inizio dello Strabilio Festival è iniziato. Da giugno ad agosto, la Valle Sabbia e il basso Garda saranno pervasi da spettacoli di circo contemporaneo e magia

23/04/2024

Settimana Mondiale dell'Immunizzazione, porte aperte per le vaccinazioni gratuite

Asst Garda apre le porte dei suoi centri vaccinali per offrire alla popolazione gratuitamente le vaccinazioni per prevenire le malattie infettive in particolare il morbillo e la pertosse