Donne

Donna bambina, regina dei giochi, ma presa e stuprata da ignobili mani.
Bambina, donna non nata... già morta.
Gli occhi di vetro, il volto rigato: il corpo violato.
L’infanzia negata, chi coglierà quel fiore... buttato?
Donna fanciulla, piena di sogni, il principe cerchi e quando lo trovi… son baci e carezze, il corpo che langue.
Già ti vedi, bianco vestita, ma... come non è che un tratto ti trovi, lungo una via, sotto un lampione, a dare la prova, a un amore sbagliato?
Fanciulla, donna dei sogni rubata: merce di scambio per trenta vili denari, dov’è ora il tuo cuore?
In fondo al burrone: e non gli è dato salire.

Donna, sposa piena d’amore: lì sull'altare hai giurato, di dare il tuo cuore.
Quante speranze, quanti bei sogni hai visto in due occhi che t'hanno ammaliato.
Ora… tutto è cambiato: chiusa la porta, dietro la festa, l'agnello ha tolto il vestito e ti ritrovi il lupo cattivo.
Donna, che della casa volevi esser regina. Ora sei schiava: la faccia gonfia, le ossa rotte... Dentro il tuo letto sei solo un oggetto, e quella reggia... ora prigione...
Schiava donna, dal volto triste, la lacrima ormai più non ti scende: dov'è finito... quel cuore tradito?
Neanche lo senti ha smesso di battere, vive soltanto... perchè c'è un figlio.

Donna, nonna, dagli anni provata, per la famiglia hai speso la vita: neanche le conti le notti passate a vegliare, i panni lavati e messi asciugare, non ti curavi della tua fame, bastava che il figlio avesse il suo pane.
Ora… sei lì, sopra la sedia, che aspetti chi ti imbocca.
Più non cammini, le braccia stanche sopra le gambe.
Lo sguardo perso che vaga lontano.
Mille ricordi, un desiderio: solo il sorriso o una carezza una volta ogni tanto, di quel figlio che non ti è più accanto.
E ancora preghi dolce la sera, che lui non sappia la tua amara pena.
Preghi e sgrani il rosario sperando in un sonno che giunga presto a levarti... di torno.

Agnese Stagnoli - Idro

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