Il provvedimento č stato approvato con 26 voti a favore, 8 contrari e 7 astenuti. Nel testo altre novitŕ in vigore giŕ da lunedě.
Via libera dal Consiglio regionale alla caccia in deroga per fringuello, frosone, peppole, pispola (ma non per lo storno, come richiesto da Federcaccia e dall'emendamento di Franco Nicoli Cristiani e Vanni Ligasacchi). La legge entrerà in vigore con urgenza lunedì, non appena verrà pubblicata sul Burl, permettendo così l'applicazione delle nuove norme all'apertura ufficiale della stagione venatoria, il 20 settembre. Tra le principali novità : lo snellimento nel passaggio della caccia da vagante ad appostamento fisso e viceversa (è l'emendamento 325 che modifica la legge regionale 26 del 1993). Chi pratica la vagante potrà scegliere il capanno per 15 giorni (non più 10) a partire dal 1° ottobre (e non dal 1° novembre, come in passato). Chi ha scelto l'appostamento fisso potrà passare alla vagante per 15 giorni a partire dalla terza domenica di ottobre. Altra novità : alle associazioni venatorie con forte rappresentanza territoriale sarà possibile far parte degli ambiti territoriali di caccia e dei comprensori alpini di caccia.
LA LEGGE è passata (a scrutinio segreto) con 26 voti favorevoli, 8 contrari e 7 astenuti. Soddisfazione per Margherita Peroni, presidente della commissione regionale Ambiente: «Abbiamo mantenuto l'impalcatura della legge dello scorso anno, che non aveva sollevato principi di incostituzionalità aggiungendo due importanti emendamenti per il mondo venatorio bresciano». Plaude anche la Lega Nord: «Sottolineiamo l'inserimento del frosone fra le specie cacciabili, ottenuto grazie all'impegno del Carroccio» commenta Monica Rizzi. «Soddisfazione per l'approvazione di questi emendamenti - ricorda Marco Bruni, presidente di Federcaccia Brescia - ma rammarico perché non è stato inserito lo storno tra le specie in deroga». «Una buona legge - commenta Domenico Grandini, presidente regionale Anuu - per cui ringrazio i consiglieri che l'anno voluta e sostenuta». Soddisfatto Adriano Pizzini (presidente Arcicaccia Brescia): «Bene per le quattro specie in deroga, ma si dovrebbe inserire lo storno tra le specie cacciabili».
ALTRI TONI dall'opposizione. Duro il commento di Osvaldo Squassina (Sinistra Unaltralombardia): «Un atteggiamento del centrodestra vergognosamente irresponsabile che svilisce l'istituzione stessa. Formigoni non era in aula e il suo assessore ha taciuto, mentre la sua maggioranza ha approvato una legge anticostituzionale». Arturo Squassina (Pd) commenta: «Quando arriveranno le multe europee avevamo chiesto che fossero i consiglieri regionali a pagarle di tasca propria. La maggioranza era tanto sicura della bontà del provvedimento che ha chiesto il voto segreto, per rendere impossibile l'attribuzione del voto. Ora non sarà possibile dire chi ha votato a favore e la multa ricadrà comunque sulle tasche di tutti i lombardi».
NON TUTTA l'opposizione bresciana ha disertato l'aula. Il consigliere Dionigi Guindani spiega: «Siamo stati decisivi nell'assicurare il numero legale. Noi del gruppo Centro-sinistra per la Lombardia abbiamo votato a favore perché riteniamo che il mondo venatorio sia una realtà , formata dai cacciatori e dalle loro associazioni, da non sottovalutare, costituita prevalentemente da ceti popolari, da lavoratori e pensionati».
Gli ambientalisti di Lac, Lav, Legambiente, Lipu, Wwf in un comunicato congiunto criticano aspramente la decisione del consiglio regionale e si appellano alla normativa europea: «Ai cacciatori lombardi sarà consentito abbattere oltre un milione di uccellini, tra peppole, fringuelli, pispole e i sempre più rari frosoni. Un centinaio di consiglieri regionali hanno deciso il destino di circa 5 tonnellate di becchi, piume e poco più, per abbattere i quali, occorrerà spargere nel territorio qualcosa come 50 tonnellate di pallini di piombo». L’Udc infine, per bocca del capogruppo Gianmarco Quadrini e dell’assessore Mario Scotti, parla di provvedimento equilibrato che «rispetta le radici culturali della caccia».
Pietro Gorlani da Bresciaoggi
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