Brescia, prima in classifica sul risparmio in bolletta con il mercato libero

Oggi le famiglie italiane conoscono più che mai l'importanza del risparmio, soprattutto a causa degli aumenti dei prezzi che hanno coinvolto gli alimenti e l'energia. Ebbene, se si stila una classifica delle città più virtuose da questo punto di vista, Brescia vince lo "scudetto" dei risparmiatori, grazie al mercato libero. Vediamo quindi di approfondire questo tema, scoprendo i dati e spiegando come funziona la filiera dell'energia, dalla produzione al dettaglio.

Brescia: è la provincia numero 1 in quanto al risparmio in bolletta

In base ad alcune ricerche di settore, Brescia ha vinto il premio di migliore provincia italiana per quel che riguarda il risparmio sulla bolletta energetica. Questa classifica tiene conto sia della spesa sul gas, sia del costo dell'energia elettrica. Inoltre, come accennato poco sopra, Brescia incarna l'esempio perfetto di come è possibile risparmiare se si aderisce al mercato libero: i costi, infatti, in seguito alla liberalizzazione del settore sono diminuiti in modo importante, in attesa della fine del mercato controllato.

Un altro motivo che ha permesso al mercato libero di conquistare così tante attenzioni è il seguente: gli operatori energetici possono proporre al pubblico diverse offerte e sconti speciali, attivi ad esempio per i nuovi clienti, il che ovviamente va ad incidere ancor di più sul fattore risparmio.
In sintesi, è possibile ottenere questo effetto: abbattere i costi energetici in bolletta, ma senza per questo diminuire il consumo totale di energia. In questo momento non è obbligatorio passare al mercato libero, data la recente proroga per la fine del mercato tutelato.
Rimane però un sistema utile per non rinunciare a tutti i comfort ai quali siamo abituati fra le quattro mura domestiche, con un occhio al conto in banca.

Infine, ecco qualche dato interessante: rispetto alla media nazionale, a Brescia si risparmiano circa 330 euro annui grazie al mercato libero, con una spesa annua intorno ai 3.800 euro (a fronte dei 4.100 euro circa che si spenderebbero aderendo al mercato a maggior tutela).

Come funziona la filiera dell'energia?

Da un punto di vista strettamente tecnico, è interessante capire come funziona il mercato dell'energia, partendo dalla produzione di elettricità fino ad arrivare alla distribuzione e alla vendita al dettaglio.
Innanzitutto, la produzione di energia può avvenire o da fonti fossili o da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, l'eolico e l'idroelettrico. Poi avviene la vendita all'ingrosso, dai produttori ai distributori, e infine la vendita al dettaglio.

Gli acquirenti comprano l’energia all’ingrosso e il prezzo di riferimento viene denominato pun – prezzo unico nazionale, e grazie ad alcuni articoli di approfondimento online possiamo anche vedere l’andamento di questo valore negli ultimi mesi. In seguito l'energia viene distribuita al cliente finale, tramite i distributori locali presenti sul territorio, e viaggia attraverso la rete di Terna.

Il costi sulla bolletta, secondo i dati dell'ARERA, sono quindi così suddivisi: spesa per l’energia 83,9%, imposte 10,3%, trasporto e gestione del contatore 5,8% e infine l'attività di Terna che rappresenta l'1,17%.

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