03 Luglio 2010, 08.00
Valsabbia
Commercio

Al via la stagione dei saldi

di red.

Al via da oggi la stagione dei saldi. Per Adiconsum sono anacronistici e andrebbero aboliti, contrarie le associazioni di categoria.

È ormai anacronistico continuare con la normativa sui saldi - dichiara Pietro Giordano Segretario Nazionale di Adiconsum - quando ormai è sotto gli occhi di tutti come - sempre di più - tra “promozioni”, “liquidazioni” e sconti vari, la normativa che regola i saldi di fine stagione appare un colabrodo.
È il tempo, secondo Adiconsum, di aprire una stagione legislativa che liberalizzi realmente e progressivamente il mercato e che i commercianti si misurino per la loro capacità imprenditoriale e non per normative di protezione varate decine di anni fa.
Confcommercio e Confesercenti sanno benissimo che i commercianti effettuano sconti durante tutto l’anno, arrivando ad inventare anche la “stagione sommersa dei pre-saldi” che si consuma durante le settimane precedenti i saldi ufficiali.
È il meccanismo attraverso il quale “sotterraneamente”, attraverso telefonate, sms e mail si avvertono i clienti affezionati che i saldi per loro iniziano prima e che possono quindi acquistare, molti giorni prima, i capi in saldo (spesso i migliori) che certamente non saranno a disposizione di tutti i consumatori quando ufficialmente si aprirà la stagione dei saldi in quella città.
Adiconsum - continua Giordano - sfida la Confcommercio e la Confesercenti ad aprire un tavolo, con tutte le Associazioni dei Consumatori rappresentative, che progressivamente liberalizzi il commercio a tutela dei consumatori, ma anche dei commercianti seri che non usano sotterfugi o concorrenza sleale.

«È una storia vecchia», commenta Fabbio Baitelli, vicedirettore di Confesercenti e responsabile del Commercio in sede fissa della stessa associazione, sottolineando al tempo stesso il carattere paradossale della proposta: «Poiché ci sono comportamenti scorretti, qualcuno auspica l’abolizione delle regole. Invece servirebbero maggiori controlli, ed è su questo che noi commercianti ci aspettiamo la collaborazione delle associazioni dei consumatori». La data d’inizio dei saldi, continua Baitelli, non è una mera convenzione: «Consente al cliente di rendersi conto che è la stagione inoltrata a determinare la diminuzione del prezzo di un prodotto, il cui valore resta inalterato».

Sulla qualità insiste anche il presidente dell’Ascom, Carlo Massoletti, richiamando l’esperienza di Paesi nei quali è stata realizzata la liberalizzazione, e ora si sta pensando di tornare indietro: «In Olanda, dove le dimensioni dei negozi e i livelli dei consumi sono simili a quelli italiani, la liberalizzazione ha causato una corsa ad anticipare gli sconti, e così i commercianti si sono dovuti attrezzare per fare margine anche nelle vendite erroneamente definite "di saldo". Come? Acquistando prodotti di qualità inferiore. Invece - conclude al riguardo Massoletti - l’obiettivo delle reti di negozi tradizionali italiani è quello di offrire prodotti di qualità».

Contro sotterfugi, Adiconsum ripropone un Decalogo per i consumatori:
1. Sull'oggetto in saldo deve essere sempre riportato il prezzo d'origine non scontato, la percentuale di sconto applicata e il prezzo finale;
2. È meglio diffidare di quei negozi che espongono cartelli con sconti esagerati e fare riferimento a negozi già conosciuti per acquistare la merce in saldo: sconti superiori al 50-60 per cento nascondono spesso merce non proprio nuova;
3. Fate attenzione all'eventuale presenza di merce venduta a prezzo pieno insieme alla merce in sconto;
4. Confrontare i prezzi con quelli di altri negozi, magari annotando il prezzo di un capo o della merce a cui si è interessati;
5. È bene verificare che il prodotto offerto in vetrina sia lo stesso che verrà presentato in negozio;
6. Nel periodo dei saldi i negozianti che normalmente accettano pagamenti con bancomat o carte di credito ed espongono il relativo logo sono tenuti ad accettare i pagamenti elettronici;
7. Diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati e non provati, anche se è a discrezione del commerciante consentire o meno di fare provare la merce;
8. Chi vuol fare regali faccia attenzione perché si può cambiare solo ed esclusivamente la merce difettosa che deve essere riconsegnata al commerciante entro 2 mesi dalla scoperta del difetto (non si può sostituire la merce se avete cambiato idea sul colore o sul modello);
9. È bene conservare sempre lo scontrino per potere eventualmente cambiare la merce difettosa.

Qualora il commerciante si rifiuti di cambiare un articolo difettoso in saldo o non voglia restituirvi i soldi rivolgetevi alla Polizia Municipale e segnalate il caso allo sportello Adiconsum.



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