Stalking, dagli arresti domiciliari al carcere

Non sono bastati gli arresti domiciliari per far desistere l’ex convivente a lasciare in pace una donna di 34 anni di Salò, che all’inizio dall’anno ha ripreso a ricevere minacce da parte del 39enne di Travagliato.
Non bastavano poi le minacce alla donna, ma anche ai vicini di casa. Così la donna ha nuovamente denunciato ai Carabinieri di Salò che hanno compiuto le indagini evidenziando, fra l’altro, 52 fra messaggi e chiamate in 38 minuti. Una vera ossessione.

Così, su disposizione del Gip, l’uomo con cui la donna aveva avuto una figlia e che era già stato condannato, con rito abbreviato, a quattro anni di carcere per violenza sessuale, sempre nei confronti della 34enne (provvedimento che era stato poi trasformato negli arresti domiciliari con permesso di uscire per lavorare e mantenere così anche altri due figli avuti da una precedente relazione) è stato tratto in arresto per stalking.

Per questo reato nel 2010 i Carabinieri hanno arrestato 21 persone, mentre una è stata denunciata; nel 2009 gli arresti sono stati 31 e 8 le denunce. Nel 2010 sono anche da prendere in considerazione 13 arresti e 6 denunce per maltrattamenti in famiglia, nonché i 19 arresti del 2009, sempre per lo stesso reato. E nell'ultimo periodo, come ha evidenziato dal colonnello Mauro Valentini comandante del Reparto operativo dei Carabinieri, sta emergendo negli ultimi tempi anche una nuova tipologia di stalking: le persecuzioni non sono più solo nei confronti dell'ex convivente, fidanzato o coniuge, ma anche nei confronti dei genitori.

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