Chiusi il Nuxuria, in manette i titolari

E' un po' quello che si raccontano molti al bar quando le mogli non solo presenti e c'è poco altro da fare, quando gli argomenti calcio e motori sono esauriti: "Perchè non apriamo un bordello?". C'è anche chi passa dal dire al fare, e rischia grosso, come la coppia di coniugi che ha aperto il Nuxuria a Cunettone di Salò.
All'interno le ballerine non solo ballavano la lap dance, ma nei privè effettuavano anche prestazioni sessuali a pagamento. Ecco così che in via Natta scattano i sigilli. I titolari finiscono in manette.
L'operazione ha avuto luogo venerdì scorso, quando alcuni carabinieri sono entrati nel locale come fossero dei normali clienti e hanno potuto accertare, senza che nessuno sospettasse di loro, quali fossero i movimenti delle ragazze.

C'erano una ventina di giovani rumene di età compresa fra i 19 e i 30 anni. Alcune ballavano o giravano fra i tavoli mettendo in mostra con evidenza le loro grazie, altre si appatravano con i clienti nei privè per “approfondire” la conoscenza con i clienti, con tariffe che variavano dai 50 ai 300 euro, secondo un preciso “listino” che teneva conto della domanda e dell’offerta, come una qualsiasi transazione commerciale. In anticipo, ovviamente, e senza fattura.
Una cinquantina i clienti presenti nel locale al momento dell’irruzione dei carabinieri, avvisati dai colleghi all’interno che avevano raccolto materiale sufficiente per far scattare l’operazione: quasi tutti italiani, ma anche alcuni stranieri, c’erano sia giovani sia uomini più su con l’età.

Tutti sono stati identificati e per i proprietari del locale, una coppia di Travagliato, sono scattate le manette. Entrambi devono rispondere dell’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. L’uomo di cui sono state rese note solo le iniziali, R. S., di 43 anni, era già finito nei guai per reati analoghi, la moglie 42enne invece no.
Il locale è stato chiuso e posto sotto sequestro. Per la prostituzione, ma anche per la normativa sul lavoro nero, in quanto al suo interno più del 20% lavorava in nero: solo una decina di ragazze, infatti, erano state assunte con un regolare contratto

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