Roberto Bolle e Takahiro Yoshikawa sul palco della Scala

È stata l’assessore Martina Vignolo a guidare il folto gruppo composto da sessanta persone, non tutte di Nuvolento ma anche di Nuvolera e dei vicini paesi del primo lembo della Valle Sabbia per l’esclusiva trasferta al Teatro alla Scala a Milano.

Una serata ancor più esclusiva quella di martedì 7 febbraio perché a calcare il famoso palcoscenico meneghino sono state due star di fama internazionale: l’étoile della danza Roberto Bolle ed il pianista giapponese Takahiro Yoshikawa che vanta con Nuvolento un rapporto di amicizia particolare avendo suonato ben due concerti - sold out - nella suggestiva Pieve. Un momento di musica e di cultura che resta negli annali della storia della comunità di Nuvolento.

Come detto la serata era dedicata alla danza contemporanea, catarsi e rinascita nella prima assoluta di Philippe Kratz, che si immerge nella mitologia egiziana per risalire verso la luce. Ricca di contrasti, su musica di Ezio Bosso, in prima italiana Anima Animus di David Dawson combina virtuosismo, emozione, fisicità e umanità. Celebrazione della bellezza, che emerge anche dal movimento più bizzarro e imprevisto, Bella Figura torna in omaggio alla maestria di Jiří Kylián.

Pezzo forte è stato quindi Remanso di Nacho Duato, con Roberto Bolle in un trio maschile mai presentato alla Scala e il pianista Takahiro Yoshikawa che ha eseguito i Valses poéticos di Enrique Granados, ispirati all’universo di Federico García Lorca. Gli otto valzer poetici di Granados, furono composti a Barcellona nel 1899 e costituiscono una delle suite più note e romantiche dell'autore che denota un grande interesse per il pianoforte romantico del momento, si possono infatti percepire le caratteristiche melodiche di Chopin o di Schumann.

L'insieme dei Valzer poetici si compone di un Vivace molto introduttivo, dei sette valzer e di un Presto finale in cui viene espressamente richiamato il tema del primo dei suddetti valzer. Pentagrammi di chiarezza e somma di brevità.

Nell’insieme un viaggio nella molteplicità dei linguaggi della danza, alla scoperta di ciò che caratterizza i mondi coreografici, le fonti di ispirazione, gli universi musicali e interpretativi dei quattro titoli in programma. Un excursus per immergersi nel contrasto eccitante. Quattro pezzi che non raccontano storie, ma nei quali vibra, sottotraccia, una riflessione sull’umanità tra momenti collettivi e attimi più intimi e individuali. Anche le musiche portano i coreografi verso differenti strade e ispirazioni.

Al termine della serata la foto ricordo in Piazza della Scala con il Maestro Yoshikawa.

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