04 Marzo 2022, 09.45
Provincia
Confindustria Brescia

Metalmeccanica: un 2021 positivo, ma un 2022 denso di incognite

di Redazione

Il 2021 l'attività segna un ritorno ai livelli pre-Covid; nel 4° trimestre il comparto meccanico cresce del +12,8% su base annua, quello metallurgico del +13,7%. La marginalità sotto pressione, schiacciata dai rincari delle materie prime industriali ed energetiche


In provincia di Brescia, nell'ultimo trimestre dell'anno, l'attività produttiva delle imprese metalmeccaniche ha proseguito la propria fase di crescita, registrando un +12,8% per il comparto meccanico rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (tendenziale) e un +13,7% per quello metallurgico. Alla luce del recupero sperimentato nel corso della seconda parte del 2020 e di tutto il 2021, l'attività delle aziende metalmeccaniche bresciane, pur con qualche distinguo, sarebbe ritornato ai livelli pre-Covid.

A evidenziarlo è la più recente edizione dell'indagine trimestrale condotta dal Centro Studi di Confindustria Brescia su un panel di aziende associate.

L'evoluzione positiva dell'attività produttiva nasconde, tuttavia, serie problematiche per quanto riguarda gli approvvigionamenti delle materie prime e dei semilavorati utilizzati nei processi produttivi. Nel 4° trimestre del 2021 ben il 50% delle realtà meccaniche e il 23% di quelle metallurgiche ha indicato la "scarsità di materie prime e semilavorati" come il principale fattore che limita la produzione. Si tratta di un radicale cambio di scenario rispetto a quanto rilevato nel 3° trimestre del 2020, quando tale problema non era indicato da nessuna azienda meccanica e solamente dal 6% di quelle metallurgiche, in un contesto, ancora viziato dal lockdown dei mesi precedenti, in cui la domanda insufficiente era trasversalmente riconosciuta come il più importante ostacolo allo sviluppo del business.

Le suddette problematiche stanno provocando serie conseguenze sui costi di acquisto dei materiali. Dal 3° trimestre del 2020 al 4° trimestre del 2021, le imprese bresciane attive nella meccanica hanno dichiarato incrementi nei costi di acquisto nell'ordine del 75%, quelle nella metallurgia rincari pari al 64%. Di fronte a tali dinamiche, le aziende hanno risposto con incrementi dei prezzi di vendita pari rispettivamente al 10% e al 48%. Ciò sta a significare che gli operatori della metalmeccanica bresciana hanno solo in parte trasferito sui prezzi applicati ai clienti gli extra-costi subiti nella fase di approvvigionamento. Ne consegue una riduzione della marginalità industriale, che rischia di muoversi in direzione opposta a quella dei fatturati, che invece hanno superato i livelli del 2019.

"Ci stavamo riprendendo dagli effetti della pandemia, con i mercati che stavano rispondendo in modo importante: questo conflitto drammatico e ingiustificato tra Russia e Ucraina ha invece creato ulteriori difficoltà a tutte le imprese, in particolare sulla tematica dei costi di energia e materie prime – commenta Gabriella Pasotti, Presidente del Settore Meccanica di Confindustria Brescia –. La situazione deve portarci a una riflessione di ampio raggio sulla tematica dell'energia, per cui – oggi più che mai – appare fondamentale la strada dell'indipendenza. Servono progetti concreti messi in atto dal nostro Governo, soprattutto attraverso le rinnovabili, ma non solo: è l'unica via percorribile per mantenere alta la nostra competitività nel futuro."

"La crisi ucraina si inserisce in un contesto già molto complesso per la siderurgia e metallurgia italiana – aggiunge Giovanni Marinoni Martin, Presidente del Settore Siderurgia, Metallurgia e Mineraria di Confindustria Brescia –.  La resilienza dimostrata nella pandemia delle nostre aziende ci ha permesso di sorpassare momenti difficili, ora però la sfida affrontare è ancora più dura: gli aumenti speculativi delle materie prime sperimentati nel 2021 rischiano di essere messi in ombra dagli ultimi sviluppi nel campo energetico e politico. La nota crisi del gas ha portato a un incremento straordinario del prezzo dell'energia, che in questi giorni ha superato i 360€/MWh, con picchi di 400€/MWh, e quindi al fermo produttivo di molte realtà industriali del nostro settore, che non sono ancora riuscite a trasferire a valle questi straordinari aumenti di costo. A ciò sta per aggiungersi un'ulteriore impennata di aumenti delle materie prime, dovuta al blocco dell'area ucraino-russa. Nel pre-Covid solo l'Italia importava da questi due paesi più di 4 mln di tonnellate di acciaio grezzo (ghisa, preridotto, billette, bramme, laminati e ferroleghe) su un totale di 23 mln prodotte dal nostro Paese. Il blocco dei commerci e dei trasporti con la Russia, e della produzione in Ucraina, sta portando ad una ulteriore crescita dei prezzi su una serie di categorie di prodotti di base e di costi che andrà ulteriormente a ribaltarsi sulle nostre aziende. Faccio fatica ora ad immaginare come il mercato a valle reagirà a questo ennesimo rialzo dei costi già ora in corso."

Quanto denunciato dalle imprese trova riscontro nelle quotazioni delle principali commodity metallurgiche rilevate nei mercati internazionali. A titolo d'esempio, l'indice LMEX, che racchiude in un solo valore le quotazioni dei principali metalli non ferrosi scambiati alla borsa di Londra (alluminio, nichel, piombo, rame, stagno e zinco) si attesta sui massimi storici (4.831 la quotazione media nella settimana n. 8), rilevando un incremento del 112% dai minimi del 2020 e dell'8% nel solo 2022. Allo stesso tempo, la crescita rispetto alla media del biennio 2018-2019, preso a riferimento come la "normalità pre-Covid", è pari al 61%.

Le preoccupazioni degli operatori metalmeccanici riguardano inoltre il "caro energia", che, come già denunciato in altre occasioni, rischia di compromettere ancora di più la redditività operativa, già messa sotto pressione dall'evoluzione delle quotazioni delle materie prime. In tale contesto, il prezzo unico nazionale (PUN) dell'energia elettrica ha raggiunto cifre esorbitanti, tali da mettere a rischio, in alcuni casi, la convenienza economica a produrre (214 €/MWh nella settimana n. 8), con un incremento del 276% rispetto alla media dei prezzi rilevati nel biennio 2018-2019.

Sul versante del mercato del lavoro, persistono i segnali di sgonfiamento del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni nei settori metalmeccanici. Le ore autorizzate nel 2021 sono diminuite del 60% rispetto allo stesso periodo del 2020, passando da 50,0 a 19,8 milioni. In particolare, la componente ordinaria è calata del 73% (da 48,5 a 12,9 milioni di ore); quella straordinaria invece è cresciuta del 379% (da 1,4 a 6,9 milioni di ore). Tuttavia, il confronto con il 2019 mostra una crescita del 269%, sintesi di un +371% della CIGO e di un +163% della CIGS. Sulla base delle ore effettivamente utilizzate è possibile stimare che le unità di lavoro annue (ULA) potenzialmente coinvolte dalla CIG siano circa 4.300, contro le quasi 11 mila del 2020 e le milleduecento del 2019.

Le prospettive a breve termine del settore metalmeccanico bresciano risultano condizionate da un contesto operativo particolarmente complesso, su cui grava il rischio che importanti segmenti dell'industria locale siano costretti a sospendere l'attività per eccesso di costi che vanno a erodere la marginalità, nonostante la forte domanda proveniente dalla clientela. In tale scenario, il conflitto bellico fra Russia e Ucraina è un elemento di inedita incertezza, dai risvolti tutt'altro che definibili. Da ultimo, le aziende metalmeccaniche guardano con grande attenzione all'evoluzione dell'economia tedesca, da sempre il principale partner per le nostre esportazioni. La Germania ha infatti sperimentato un 2021 tutt'altro che brillante, in cui la ripresa dell'inflazione e le strozzature all'offerta nell'industria hanno condizionato il percorso di recupero dopo la caduta nel 2020. Vi è il timore che le inedite tensioni geopolitiche di questi giorni possano ulteriormente frenare la ripresa della locomotiva tedesca a cui l'industria bresciana è fortemente legata.

Dal punto di vista della struttura produttiva, Brescia è la seconda provincia italiana per rilevanza dell'industria metalmeccanica (dopo Torino). Con quasi 105 mila addetti attivi, è leader nazionale per quanto riguarda la metallurgia (17 mila addetti) e i prodotti in metallo (39 mila addetti), è al secondo posto nei macchinari e apparecchiature (31 mila addetti) e in sesta posizione relativamente ai mezzi di trasporto (poco meno di 9 mila addetti).



Vedi anche
08/02/2022 09:55

Nel 2021 recuperati i volumi persi con la pandemia Lo scorso anno si è chiuso con un record nella produzione industriale: la crescita media annua è stata pari al 14,8% rispetto al 2020.

12/02/2021 09:38

Smartworking, il lavoro che cambia. L'evento digitale Dai primi risultati dell'Indagine sul Lavoro del Centro Studi di Confindustria lo smartworking è cresciuto durante la pandemia fino a coinvolgere il 73% delle imprese bresciane

02/10/2019 09:00

Metalmeccanica, Brescia tiene ma la preoccupazione resta A livello nazionale si registra un calo della produzione nel settore pari al 3,1% sullo stesso periodo dello scorso anno. La variazione resta positiva a Brescia: +1,0% rispetto al II trimestre 2018

18/12/2020 10:30

Metalmeccanica: a Brescia nel 3° trimestre 2020 rallenta la caduta della produzione Il calo della meccanica, rispetto allo stesso periodo del 2019, è pari al 18,1%, quello della metallurgia all’8,3%; il rimbalzo del terzo trimestre (rispettivamente, +13,4% e +9,5%) rallenta la caduta della produzione.

01/04/2022 08:00

Dalle aziende emergenza nel reperire professionisti Il dato emerge da una mini indagine su domanda e offerta di lavoro realizzata dal Centro Studi di Confindustria Brescia su un campione di 171 imprese manifatturiere bresciane con 18mila addetti




Altre da Provincia
26/04/2024

Appuntamenti del weekend

Ecco una selezione di eventi, concerti, spettacoli in cartellone questo fine settimana in Valle Sabbia, sul Garda, a Brescia e provincia

26/04/2024

Fondi regionali per una scuola sempre più «smart»

Destinatari delle risorse stanziate con il bando “Scuola digital smart 2023” i Comuni con meno di 5mila abitanti con progetti idonei per le proprie scuole elementari. Due sono valsabbini

24/04/2024

Seridò: i bambini, i giochi, la festa

Da 26 anni la più grande festa dedicata al gioco e ai bambini 20-21-25-26-27-28 aprile e 1 maggio 2024 a Montichiari

24/04/2024

Approvato il bilancio dei record

Utile netto di 50,1 milioni di euro (+21%) con “Roe” oltre il 13%. Dividendo unitario in distribuzione pari a 0,5 euro per azione. Entrano i nuovi consiglieri Marcella Caradonna e Tonino Fornari. Confermato Mauro Giorgio Vivenzi alla presidenza del Collegio sindacale

24/04/2024

25 Aprile, la Festa della Liberazione in Valle Sabbia

Le cerimonie di commemorazione e i momenti di festa per il 79° Anniversario della Liberazione nei comuni valsabbini e limitrofi

24/04/2024

Strabilio festival: un'esperienza che delizierà gli spettatori di tutte le età

Il countdown per l'inizio dello Strabilio Festival è iniziato. Da giugno ad agosto, la Valle Sabbia e il basso Garda saranno pervasi da spettacoli di circo contemporaneo e magia

21/04/2024

Un, due, tre...Musei, alla scoperta delle meraviglie artistiche nel territorio

L’Associazione Abbonamento Musei, realtà no profit, quest’anno regalerà alle famiglie e ai loro bambini, dai 6 ai 13 anni che frequentano gli oratori, 16.000 abbonamenti per scoprire insieme l’inestimabile ricchezza del patrimonio artistico regionale

19/04/2024

Appuntamenti del weekend

Ricco programma di eventi, spettacoli e concerti per questo fine settimana in Valle Sabbia, sul Garda, a Brescia e in provincia

15/04/2024

DoteComune, rinnovata l'intesa per i tirocini negli enti locali

Regione e Anci Lombardia hanno siglato il protocollo d'intesa finalizzato a garantire la continuazione dell'iniziativa per il biennio 2024-2025

14/04/2024

Erre Zeta srl emette un minibond per 2,5 milioni di euro

Banca Valsabbina anchor investor dell’operazione. Le risorse raccolte saranno destinate al lancio di un nuovo e strategico punto vendita in provincia di Bergamo