La Costituzione, questa sconosciuta

“Libera chiesa in libero stato” è una frase molto nota attribuita a Camillo Benso conte di Cavour. In realtà è di un nobile francese, ma non è certo questo il punto che mi interessa.
Questa frase mi è subito venuta in mente a proposito del famoso cartello stradale di Pontoglio su cui l’Amministrazione Comunale ha fatto scrivere «Paese a cultura occidentale e di profonda tradizione cristiana. Chi non intende rispettare la cultura e le tradizioni locali è invitato ad andarsene» ed è stato voluto per «chiedere il rispetto dei valori occidentali» dal Sindaco di centrodestra e approvato con una delibera dalla Giunta comunale.

Anche il Parroco del paese ne ha preso le distanze ma, la raccolta firme per chiederne la rimozione procede a rilento e, nel frattempo, una mano ignota, ha pensato bene di pitturare di nero il cartello in questione, ma non ho dubbi che il tutto verrà presto ripristinato.

Vorrei comunque condividere una mia personale riflessione con i Suoi lettori.
Mi è subito venuto sorto un dubbio nel leggere il cartello: quale intendeva essere il vero significato del richiamo alla «cultura occidentale»?

Ho subito pensato che non esiste una univoca «cultura occidentale», bensì forse, uno “stile di vita occidentale” ma anche in questo caso, se quello fosse stato il senso, avrei avuto qualche fondata remora a condividerlo.
Mi ha poi lasciato perplesso il richiamo alla «profonda tradizione cristiana».

Se non ricordo male la nostra Costituzione, quella su cui il Sindaco di Pontoglio ha giurato, dice «Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume».

L’Italia quindi dovrebbe essere uno stato laico, nel più profondo significato del termine e, di conseguenza, anche tutte le sue espressioni di vita politico amministrativa dovrebbero esserlo, quindi anche il comune di Pontoglio è, per definizione, laico.
Mi è poi venuto anche un altro dubbio: quando viene scritto «chi non intende rispettare la cultura e le tradizioni locali è invitato ad andarsene», cosa si vuole veramente intendere?

Mi chiedo se «l’invito ad andarsene» valga anche per me, per esempio, nel caso mi presentassi vestito da “Hare Krishna”e volessi fare proseliti alla mia religione, oppure nel caso mi dichiarassi olandese calvinista e in forza di quale legge dello stato potrei essere allontanato visto che per la Costituzione posso fare propaganda alla mia fede, qualunque essa sia, liberamente.

Mi chiedo inoltre se l’invito ad andarsene valesse anche nel caso io fossi un cittadino di Pontoglio (quindi occidentale e profondamente cristiano) che la domenica si diverte a “rompere le scatole” durante un rito scintoista a casa di un giapponese oppure no?
Potrei rimanere?
Sarei invitato ad andarmene oppure no?
Da chi sarei invitato ad andarmene?
Se mi rifiutassi?

Credo che una rispolverata di educazione civica, una lettura alla nostra bellissima e ancora moderna Costituzione, ricca di principi a cui ispirare la propria azione politica sia quanto mai necessaria almeno per una parte della classe politica italiana che sembra aver perso il senso profondo del proprio mandato, del proprio incarico a servizio del bene comune e non solo di una parte.

Ringrazio Lei Direttore per lo spazio che mi ha concesso e auguro un prospero 2016 a Lei, alla Redazione di Vallesabbianews ed a tutti i suoi lettori.

Filippo Grumi

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Filippo Grumi ci ha inviato questa lettera qualche giorno fa.
Giusto nelle utlime ore, in merito ai cartelli di Pontoglio, registriamo la presa di posizione del prefetto di Brescia che ne ha chiesto la rimozione in quanto non conformi al Codice della strada. 
In particolare perché sono di colore mattone, come quelli per indicazioni di carattere turistico, pur non fornendo alcuna indicazione sul territorio.
Non basta: la Digos di Brescia ha invece segnalato la vicenda alla procura, che sta valutando eventuali reati penali.
Ubaldo Vallini

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