21 Maggio 2011, 08.25
Provincia
Punti di vista

Fare di necessità virtù

di Aldo Vaglia

Sorpresa: nella graduatoria del Centro studi Sintesi di Venezia, Brescia al qunto posto fra le citt d'Italia con pi persone sotto la soglia di povert.

 
Bisogna saper fare di necessità virtù e rilanciare la nostra città e la provincia per riportarla agli splendori di un tempo.
Speriamo che la politica sia in grado di raccogliere la sfida.
La ricerca del Centro mette l’accento sui rischi di povertà locale che sta toccando punte estreme non solo al Sud, ma tra insospettabili città del Centro Nord tra le quali spiccano ai primi posti Rimini e Brescia.
Se per Rimini la riflessione può contemplare la stagionalità del lavoro, per Brescia, dove la soglia di povertà è più alta per il maggior costo della vita, è la mancanza di lavoro e di reddito l’unico motivo di dissesto economico delle famiglie.
 
La ricerca di un nuovo modello di economia che valorizzi ricchezze momentaneamente abbandonate perché non competitive è la strada da seguire.
Non sostituzioni, ma aggiunte sono i veri progressi di una scienza e una tecnica al servizio dello sviluppo.
Ogni luogo ha le sue peculiarità.
Noi viviamo in montagna e in montagna l’energia più a buon mercato si ricava dal dislivello dell’acqua e dal legname. Queste energie hanno ancora una possibilità di sviluppo e sono oggi competitive, il suo utilizzo dipende da scelte politiche che non sempre ne garantiscono la redditività.
 
La concentrazione monopolistica della rete e l’impossibilità di produzioni proprie per utilizzo privato mortificano la diffusione di piccoli impianti che porterebbero all’autosufficienza interi paesi.
Cerchiamo, per non essere fraintesi, di essere chiari su una questione: senza petrolio carbone e gas, non ci sarebbero né democrazia né cultura di massa.
 
Molti che oggi possono tranquillamente contestare questo sistema ad alta concentrazione energetica, non avrebbero voce perché “sudditi e ignoranti”.
La cultura ha un costo energetico elevatissimo, libri, giornali, cinema, teatro, televisione, scuola, musei… sono possibili perché l’economia di produzione può liberare energie da destinare al mondo intellettuale.
Si sono festeggiati i 150 anni dell’unità d’Italia, ma che Italia era quella dei garibaldini?
Era un’Italia in cui si arava con i buoi e si seminava a mano, la vita media arrivava a 50 anni, non esistevano elettricità, telefono, automobili e nemmeno la bicicletta. Il mondo di quell’epoca era più simile agli antichi che a noi. In un tempo storico brevissimo un’evoluzione senza pari ci ha portato benessere diffuso e un incredibile sviluppo.
 
C’è da far però attenzione ai passi indietro; la nostra classe politica è fatta di letterati, anche i pochi con studi scientifici preferiscono cimentarsi sui classici, ammettere la propria ignoranza scientifica non fa scandalo come ammettere di non avere cultura umanistica.
Se fossimo costretti fino dalla tenera età a pascolare le capre e a zappare la terra non saremmo in grado nemmeno di leggere, ma perché la cultura non diventi un vuoto a perdere è necessario che dia un ritorno in termini energetici e tecnologici sotto forma di: nuove idee e invenzioni, diversi metodi e organizzazioni, scelte coraggiose e originali.
 
Brescia non merita il declino, la sua maggiore ricchezza è il lavoro e la qualità delle sue maestranze, una cultura gettata al vento per pagare meno la manodopera e servirsi di personale dequalificato principalmente immigrato ha portato l’industria a competere con i cinesi piuttosto che coi tedeschi,  i risultati di questa miopia sono sotto gli occhi di tutti.
Stessa sorte è toccata all’agricoltura che ha privilegiato la produzione a discapito della qualità.
 
I poli industriali delle valli e di Lumezzane si sono sciolti senza essere sostituiti.
La politica tra i suoi principali compiti avrebbe quello di creare le condizioni per favorire lo sviluppo economico delle aree amministrate, la non riuscita dipende da sottovalutazione o da incapacità.
 
 


Commenti:
ID9759 - 21/05/2011 14:18:48 - (Dru) - L' ellenismo moderno

L'età ellenistica fu caratterizzata dall'estensione delle conquiste greche e dallo spostamento del centro di gravità della civiltà greca dalla Grecia all'Oriente la cultura greca penetrò in una vasta area del mondo orientale, dal bacino del mediterraneo fino all'India, al mar Nero, al Danubbio, all'Etiopia e assorbì a sua volta usi, costumi e idee religiose dal mondo orientale. Uno dei caratteri fondamentali dell'ellenismo è il declino delle poleis greche e lo spostamento della potenza politica ed economica in Oriente. L'ampliamento dei confini geografici, inducendo forme di mescolanza etnica , favorì un clima ideologico nuovo che permise lo sviluppo del sentimento di fratellanza (cittadini del mondo di stoica derivazione) universale e dell'unità dell'umanità. Le differenze nazionali furono superate in nome del principio di uguaglianza fra tutti gli uomini e scomparve il confine tra greci e barbari.

ID9760 - 21/05/2011 14:27:02 - (Dru) - L'ellenismo moderno

I greci cominciarono a spostarsi e a viaggiare, incrementando gli scambi commerciali, per cui i vincoli locali divennero meno forti. Se dunque nel V secolo a.C. il predominio della politica aveva impedito il costruirsi di una cultura tecnica e scientifica, nel III secolo a.C. lo spostamento dell'asse della politica dalla polis allo stato territoriale, con il conseguente abbandono da parte dei cittadini dell'interesse per le questioni dello stato, favorì il formarsi di una classe di uomini colti, dediti agli studi e alla ricerca scientifica. Si venne così a determinare un nuovo assetto politico sociale, il quale contribuì a promuovere lo sviluppo delle scienze particolari. Accanto alla filosofia, che continuò a fiorire ad Atene, ad Alessandria ebbero grande impulso le scienze, tra cui la filologia , la geografia , l'astronomia.

ID9809 - 23/05/2011 08:27:00 - (Dru) - l'ineluttabilità nel nostro tempo

Questo per significare che non dobbiamo farne un dramma, ma le cose stanno andando come debbono andare e qui sarebbe appunto interessante discutere se la storia ha un destino, un motore che la conduce a scelte incontrovertibili o invece è il caso , la contingenza e la probabilità di quantica definizione a farne la struttura portante.E se, come dice Weber i sassi rotolano dalle montagne, gli interessi economici e politici si muovono con masse che ormai sembrerebbero di una dimensione maggiore di quella della sola politica anche sovrannazionale che come su di un cavallo imbizzarrito ormai non sembrerebbe più in grado di comandare di briglia, e questo non vuol dire che mai più ritorneranno i giorni del dominio, l'eterno ritorno appunto, ma semplicemente che intelligentemente dobbiamo riassettarci, risistemarci , riconfigurarci, a seconda delle situazioni contingenti come dici bene tu Aldo e quindi, dato che dici cose sensate, non posso che approvare quanto

ID9810 - 23/05/2011 08:28:00 - (Dru) - l'ineluttabilità nel nostro tempo

vai scrivendo.

ID9824 - 23/05/2011 18:29:22 - (max weber) - ma più dell'onor potè il digiuno.....

Caro Dru, mi citi, ma mi citi a sproposito....già io dissi che i sassi cadono dalle montagne per significare altro...e cioè non solo che non si può tornare indietro, cosa su cui siamo d'accordo, ma che si deve anche smettere di piangere e darsi da fare. Capisco quanto siano spaesati i cultori del secolo breve, del suo attaccamento alle ideologie e delle sue convinzioni solide, che su progresso, scienza, comunismo e capitalismo fondarono le certezze di una vita agiata nell'occidente fortunato...ma di fronte al disgregarsi della vecchia economia, che ormai è un dato di fatto, solo don chisciotte potrebbe scrivere ciò che scrive aldo...

ID9825 - 23/05/2011 18:34:48 - (max weber) - paragonare brescia alla Grecia ellenistica poi....

stride un po'....forse noi siamo oggi vittime della stessa nostra arma. Per anni siamo stati i cinesi d'Europa, pronti a imitare, contraffare, riprodurre a basso costo, e su questo sono nati i poli di prestigio come Lumezzane....con le macchine da stampaggio di seconda mano negli scantinati degli operai che facevano concorrenza sleale al padrone....oggi che altri hanno capito come fare ci arrabbiamo e, ahimè, chiediamo sigle DOC, DOP, IGP, IGT per difendere le nostre produzioni....a quanto non sono lontani i tempi delle corporazioni protezioniste....e se l'Europa, che invece vuole i suoi paesi competitivi in quanto forti, ci tira le orecchie piangiamo....la colpa più grande dei politici?? essere eletti da elettori che hanno paura del futuro e delle sfide....paura di perdere....l'incapacità non è nella politica, ma nella società ed in ogni singolo, quando cominceremo ad ammetterlo??

ID9828 - 23/05/2011 20:28:42 - (Aldo Vaglia) -

Che cos'e' un uomo senza immaginazione e fantasia? Un giovave senza coraggio che piange sul latte versato e su cosa non sono stati capaci di fare i vecchi per loro? E' per me, anche se inconsapevole, un complimento essere considerato un vecchio folle visionario. Forza anche voi date sfogo alla fantasia e all'immaginazione siate gli Hidalghi del nuovo rinascimento.

ID9849 - 24/05/2011 09:25:41 - (max weber) - l'immaginazione è fuga, se nutre l'illusione

Io non ho mai pensato a giovani che piangono sul latte versato, vorrei solo che i vecchi capissero che sono vecchi e che come tali non possono dare vita al futuro. Come è possibile che in tutto il mondo i leader politici a 55 anni si ritirano e da noi pontificano tutti fino a 60 anni? come è possibile che da noi le caste dei professori, dei professionisti, dei dirigenti, dei dipendenti pubblici, prima ancora che dei politici, si nutrano solo di sessantenni e dei loro figli (solo dopo che hanno compiuto i 40 però, prima sono giovani,...) L'onda lunga che dal nord africa ha raggiunto la spagna, spero che presto arrivi anche in Italia, per cercare di lavare via tanto immobilismo

ID9868 - 24/05/2011 15:44:01 - (Aldo Vaglia) -

L'eta' e' una questione puramente anagrafica. Dal Mattino di Ungaretti (M'illumino d'immenso) alla sera di Quasimodo (ed e' subito sera), lo spazio per distrarsi e' molto limitato.

ID9870 - 24/05/2011 17:26:55 - (Ricard53) - Per max weber.

Stabilire dove stia l'illusione è azzardato e, parafrasando Aldo, dipende dai "punti di vista". L'immaginazione di per se è neutra e si nutre o è lo specchio dello spazio quantistico (per Dru è l'Iperuranio) dove tutto è possibile, allora dipende, appunto, dai "punti di vista". Riguardo all'età, in una realtà del possibile, l'immortalità annulla le distinzioni, ma nel nostro presente la tendenza all'allungamento della vita porrà non pochi nuovi interrogativi. Altro è invece un discorso inerente l'amministrazione della cosa pubblica, dove i ricambi generazionali diventano necessari a prescindere dall'età.

ID9871 - 24/05/2011 17:46:18 - (max weber) - l'illusione dell'allungamento della vita

è un tenero tentativo di una classe intellettualmente prima ancora che anagraficamente in declino irrefrenabile... aggrapparsi ai "nuovi interrogativi" che porrà l'allungamento della vita, temo sia un modo per evitare di porsi una domanda fondamentale, ossia: di fronte all'aumento esponenziale del numero delle badanti che sostituiscono oggi la volontà familiare di accudire i propri vecchi, che i giovani 50 e 60 enni di oggi non hanno voglia (loro dicono tempo) di fare, cosa sarà di voi, quando tra 15 o 20 anni dovrete chiedere ai vostri figli di non comportarsi da egoisti quanto lo siete voi oggi?? a ogni stagione il suo compito, fatevene una ragione...

ID9874 - 24/05/2011 18:01:20 - (Ricard53) - Comincia a pensare a cosa sarà di te.

Quante amenità, forse stai esaurendo le cartucce. Ma di cosa stai parlando? Quando si vuol far la figura del grande pensatore, si dovrebbero almeno evitare le banalità. Cerchiamo di rimanere nell'ambito di un confronto sulle idee, se non ne hai, risparmiati lo sforzo. Perché se quelle del commento precedente sono le tue domande fondamentali, sembri non conoscere una regola, questa si fondamentale: cioè che si fa di necessità virtù e la storia dell'uomo lo dimostra. A prescindere dalle varie civiltà succedutesi nel tempo, l'umanità è sopravvissuta e questo è quel che conta.

ID9876 - 24/05/2011 18:03:03 - (Ricard53) - Per chiudere.

Come vedi sono perfettamente in linea con Aldo, ma già, noi dobbiamo sparire.

ID9878 - 24/05/2011 18:17:18 - (Aldo Vaglia) - Per Max Weber

" Non chiedere per chi suoni la campana...." Il tuo determinismo non lascia scampo. Uno direbbe: "tocchiamoci...........". Se vuoi rottamare tutti i cinquantenni e oltre in un paese di bamboccioni senza natalita', mi sa che non ti restera' molto materiale per costruire.

ID9887 - 25/05/2011 10:00:29 - (Dru) - Il giovane che avanza e la retorica.

Condivido il lamento latente che traspare dalle parole di Weber non le coordinate, almeno non tutte. Possiamo pensare di eliminare gli Aldo perchè "vecchi" e quindi insufficienti di forza meccanica, in un mondo spartano avverrebbe, ma io credo che come i muscoli la mente ha bisogno di allenamento e memoria ma diversamente da essi ha un alto e altro tempo fisiologico, più longevo e qui mi riallaccio al riferimento dell'iperuranio, che voglio sottolineare è solo uno spunto di indagine che parte da Platone e non da me, come base per intuire questa diversità in elementi del corpo medesimo. La riflessione, quella che porta quasi quotidianamente Aldo, con le sue "Punti di vista", non è un esercizio facile, lo diventa dopo allenamento, la mente di Aldo è allenata e per quale motivo allora bisognerebbe gettarla ? Poi si può dissentire, ci mancherebbe altro, ma con intelligenza.Ha delle ragioni da vendere il Weber, ha delle ragioni da

ID9888 - 25/05/2011 10:02:36 - (Dru) - Il giovane che avanza e la retorica.

Ha delle ragioni da vendere il Weber, ha delle ragioni da vendere, non nascondiamole con della facile retorica.

ID9890 - 25/05/2011 12:03:20 - (Dru) - le ragioni di Weber secondo Dru

La nostra società ha costruito il suo modello sulle basi di un socialismo giusnaturalista che con il tempo e le esigenze organizzative degli stati nazione si è trasformato in giuspositivista divergendo dal totale al particolare dal diritto naturale al diritto della legge e di chi la produce, definendo confini non solo geografici ma anche e sostanzialmente di ragione, qualcuno dice che l'unione fa la forza, ma io sostengo che la ragione non è niente in confronto alla forza che la entifica. Se guardiamo al nuovo che avanza ciò che fa paura davvero è questa enorme massa che con forza si identifica sotto un'unica ragione e questo terrorizza.Così le forze responsabili, come Weber, ne rimangono allo stesso tempo meravigliate e traumatizzate: meravigliate perchè, pur non capendone la portata ne intuiscono il potenziale e traumatizzate perchè la forza che entifica quella ragione, nientifica noi ormai scienziati epicurei e non

ID9891 - 25/05/2011 12:04:38 - (Dru) - le ragioni di Weber secondo Dru

e non più stoici del senso del dovere.

ID9892 - 25/05/2011 12:10:50 - (Ricard53) - ?

Dru probabilmente parli per te stesso.

ID9897 - 25/05/2011 13:18:04 - (max weber) - alta retorica e grande rabbia

Non so se essere più felice del fatto che Dru cominci a capire che non è giovanilismo fine a se stesso (anzi, ho cari amici 60enni che potrebbero insegnare ai giovani come esserlo) o se dolermi del fatto che, punti sul vivo, aldo e ricard offendono... e allora risponderò ad entrambi, questa volta senza troppi giri di parole, fosse l'ultima scritta, perchè scatenerà reazioni

ID9898 - 25/05/2011 13:22:02 - (max weber) - per Aldo

I 'bamboccioni senza natalità' sono anche figli tuoi. Io rinnego i padri che, come sembra possa dirsi di te, hanno creduto in una stagione che fattasi forte di ciò che proveniva da altrove lo ha italianizzato. lottavate contro i padroni e i baroni per invidia, li avete sostituiti e avete ucciso, e continuate a uccidere, ogni giorno, con la vostra presunta superiorità intellettuale che oggi si fortifica anche alla vista dei capelli bianchi (che ricordate solo quando qualcuno ve li fa notare, altrimenti li tingete) nei confronti di chi giovane "dovrebbe ribellarsi", "fare quello che a mio tempo ho fatto io perchè credevo in qualcosa". E allora ti chiedo: in cosa? in questo schifo di Italia che stai lasciando ai tuoi figli?? beh, e non dirmi di no, ti ci sono voluti 50 anni a costruirla, adesso non puoi dire che sono stati gli altri....io non rottamo te, non sono un rottamatore, mi fanno ridere

ID9899 - 25/05/2011 13:23:00 - (Dru) - Anche per te se mi consenti....

Anche tu in diverse occasioni mi hai dato l'impressione di pensarla così, difendendo le posizioni dominanti questa attuale europa sterzata a destra, difendendo l'indifendibile a volte, per paura del futuro, conseguente la meraviglia che ci sta colpendo tutti, L'Oriente.E, secondo me, hai fatto bene, perchè se ci sono delle speranze al cambiamento, se vogliamo davvero sopravvivere a noi stessi , allora dobbiamo cambiare , ma per cambiare occorre "violenza" che non è "atta" se non cercando "l'impossibile" ( discorso già fatto e che comprendo difficile per chi non mastica la filosofia ma di facile intuizione per gli intelligenti), cercando di cambiare lo status quo e quindi, per concludere, cercando nuovi modelli. Ecco dove sta l'intelligenza di Aldo, ecco dove sbaglia però sempre Aldo.

ID9900 - 25/05/2011 13:24:07 - (max weber) - i rottamatori....però ti dico

sii onesto con te stesso, una volta, e smettila di fare la vergine. Abbi il coraggio di dire: la mia generazione ha fallito! e quando uno ha fallito, una generazione ha fallito, completamente, senza scampo, che soluzione ha? non potete salvare il salvabile, continuerete a declinare il paese in questo modo, la deriva non si ferma e i giovani, quelli che non sono vostri figli, che non sono bamboccioni, se ne vanno, ogni giorno, dove la vita la possono determinare senza aspettare le briciole degli invidiosi e boriosi uomini che da sempre sono a cavallo...

ID9901 - 25/05/2011 13:29:05 - (Dru) - Anche per te se mi consenti... Ricard53

Ha ragione Aldo quando indica i nuovi modelli, discutibili ma nuovi, forse sbaglia quando, anche inconsciamente, identifica lo status quo nelle destre europee, schiave, per ciò che concerne la sua cultura, del complesso di Edipo. i genitori da amare e odiare, i vecchi modelli sono quelli indicati da me e non altri,ma sono ad ascoltare.....

ID9902 - 25/05/2011 13:31:32 - (max weber) - non tutta l'umanità sopravvive, caro ricard

so che parlare di evoluzionismo ai maestri del creazionismo cattolico funzionale alla dominazione sociale della massa può dare fastidio, ma così è: solo l'individuo migliore sopravvive. Le etnie e i popoli spariscono, quando sono inadeguati. Quanto ci vorrà prima che il numero di stranieri superi quello degli italiani nello stivale? e grazie a chi? a quelli del figlio unico, per non togliergli possibilità, del lavoro fino a 70 anni, che non fanno i figli e non fanno i nonni e costringono le giovani madri a non fare figli per non perdere il lavoro...questo è ciò che avete prodotto. e se è vero come è vero che solo il corpo adatto alle nuove condizioni sopravvive per selezione, beh, il corpaccione molle dell'Italia, che si nutre anche della rabbia che dimostri tu nell'ultima risposta - e non conosco le tue vicissitudini, ma non vorrei averti offeso personalmente per come reagisci - beh, ti dicevo, il corpaccione molle

ID9903 - 25/05/2011 13:32:42 - (max weber) - della società italiana

è destinato a perire sotto il peso della sua inadeguatezza, sostituito da nuovi e più adatti attori internazionali...con buona pace di chi, negli ultimi 50 anni, lo ha immobilizzato....queste sono le piaghe da decubito dell'Italia di oggi...

ID9906 - 25/05/2011 15:17:43 - (Ricard53) - Oh! Finalmente.

Bene max, cominciamo ad intenderci, a me non piacciono le perifrasi, preferisco l'approccio diretto. La mia non era "rabbia", ma semplicemente l'intenzione di alzare il livello del confronto, chiamala provocazione se vuoi, vedo che ora l'hai raccolta. Molto bene! Per il resto sono uno che crede nell'evoluzione, ma non in senso darwiniano, legato al primato dei geni (intendo quelli del DNA), bensì indirizzata alla consapevolezza del primato della mente sui geni. Allora la "selezione naturale", come dici tu, cambia prospettiva ed è molto più legata all'autocoscienza, tema che piace molto a Dru. Concludo chiarendo che non mi sono offeso, gioco semplicemente sui terreni che di volta in volta si percorrono. Riguardo all'Italia è storia vecchia, purtroppo, le cose che dici non sono nuove, ma sono lo specchio di un potere e di una consuetudine, che cercano anche mascherandosi di rinnovamento o progressismo, di mantenere lo status quo.

ID9908 - 25/05/2011 15:43:25 - (Dru) - Max

Come dicevo prima, di Max capisco le ragioni latenti ma non le coordinate che di queste ragioni semmai esaltano i torti. Mi spiego: dire che si è evoluzionisti e non creazionisti è legittimo ma la proposizione non può essere presa come assunto per dimostrare che gli uomini è così che vivono e periscono, perchè qualche filosofo, oltre ai vescovi, avrebbe gioco facile nel demolire i buoni propositi di questa teoria a supporto delle proprie tesi. L'uomo e la sua evoluzione è evidentemente creazionista e non in seno all'evoluzionismo, ma questo non lo dico io, questo lo sosteneva Darwin che già allora aveva compreso l'evoluzione per gli animali, eccetto l'uomo, mal adattabile ad un meccanismo che contempla tempi lunghissimi per modificazioni appena sufficienti per la sopravvivenza probabile. L'uomo Darwiniano ancorchè peloso sarebbe "stupido" nè più nè meno degli animali che lo circondano con

ID9909 - 25/05/2011 16:00:19 - (Dru) - Max1

con qualche vantaggio insignificante per quel dito prensile che ha giocato in suo favore. La teoria Darwiniana ci piace di più , è più adattabile ai nostri palati , perchè spiega quello che si può spiegare, tramite le categorie dell'intelletto, ma l'uomo, quello no, non lo spiega. Non vuole dire che allora bisogna cadere nelle braccia acriticamente a quella creazionista anche se la linearità di cui si nutre la teoria, il concetto di fine dato per un principio è meglio sposabile con la storia come è concepita anche dalla scienza.

ID9910 - 25/05/2011 18:20:20 - (Aldo Vaglia) -

Caro weber contieniti. Non capisco da cosa ti senti offeso.L'invidia non l'ho mai frequentata ne' da giovane ne' da vecchio. Io sono nato nel 47 i tempi erano allora quelli delle macerie e i padri avevano sposato acriticamente il fascismo. Penso che le condizioni in cui siete nati voi siano migliori. Certo che nascere col "culo nel burro" non e' sempre un vantaggio.

ID9918 - 26/05/2011 13:41:12 - (Dru) - Comunque ......

Questa schifosa Italia ha delle eccellenze che debbono essere conservate e , se mi permettete, debbono essere veicolate, pubblicizzate, rese note al pubblico internazionale, e, prima fra tutto, metabolizzate da chi il territorio lo vive. Il bresciano non è solo tondino e posateria, nel nostro territorio vive il più grande concentrato di tecnologia manifatturiera , settore che ci vede terzi al mondo come produzione, sto parlando dei macchinari e delle tecnologie che servono all' industria per produrre i propri articoli. Brescia vive di ingegno e genio e la facoltà di ingegneria lo sta a testimoniare, scuola che ogni anno sforna fior di ingegneri utili alle aziende che sul territorio producono tecnologia, e che tenologia ! Lo dico da interessato e per questo il mio discorso potrà sembrare capzioso, ma alla realtà non si sfugge. Questa può essere una delle soluzioni al depauperamento del territorio, certo che anche questo costa molta fatica,

ID9919 - 26/05/2011 13:42:19 - (Dru) - come per le badanti.

.... come per il lavoro delle badanti.....

ID9921 - 27/05/2011 09:30:31 - (max weber) - caro dru...

dire che Darwin, nell'800, abbia affermato che l'evoluzionismo non si potesse adattare all'uomo è la storiella che la chiesa, e la cultura italica, ha messo in piedi per evitare di doversi arrendere all'evidenza perdendo il controllo delle masse...un po' come affermare che in fondo Galileo ha abiurato perchè aveva capito il suo errore....e ci sono decenni di storia della ricerca scientifica che ci dicono che l'uomo deriva dal big bang e si è evoluto (e la capacità di pensiero forse avrà un minimo nesso con il peso del cervello)...almeno questo, vi prego, tutti, compreso ricard, non svendetelo in nome dell'Italica cultura imparata sui banchi della scuola crociana...

ID9923 - 27/05/2011 09:35:56 - (max weber) - x aldo

Carissimo, non chiedermi di contenermi. Sai, mio padre ha più o meno la tua età. Facciamo due conti, e cerchiamo la via dell'onestà. Nato nel 47, prima di avere memoria di qualsiasi tuo gesto era il 51/52....4 anni...poi avrai ben studiato, protetto nelle dure (non lo nego) scuole del primo dopoguerra....fine scuola dell'obbligo...1958/1960?? Pieno miracolo economico....Nel 68 avevi 21 anni, e di certo avrai partecipato, almeno idealmente al clima....nel 69, quando avevi 22 anni l'uomo andava sulla luna....certo, c'erano gli anni di piombo (ma erano i tuoi coetanei ad uccidere e mettere bombe, di destra o di sinistra)...non dire, ti prego, che i tuoi erano tempi duri...il vietnam era la guerra vista alla tv....

ID9924 - 27/05/2011 09:42:30 - (max weber) - non voglio semplificare, certo...

ma chi decideva di fare qualsiasi professione, nella tua generazione, la poteva fare....sai, io sono del 76...quando finisco le scuole dell'obbligo siamo alla fine della guerra fredda, a 13 anni cade il muro di Berlino e si sogna di andare verso il futuro....a 15 anni la prima guerra del golfo, poi i balcani, l'arrivo degli albanesi in fuga...a 25 anni le torri gemelle, 10 anni di guerra ed un declino decennale dell'economia globale....quando avevo 16/18 anni esplode la classe politica, a 35 non si è ancora ripresa e siamo in mano alle marionette...il paese non dà lavoro ai giovani (1 su 4 non ha lavoro...1 su 4!!!!)....come molti miei coetanei ho laurea, master e dottorato, all'estero mi aprono le porte e io porto a un altro paese, soldi, immagine e ricchezza....e guardo i miei padri che, a 60 anni suonati continuano a dire che loro avevano capito tutto e possono continuare a spiegarcelo....cos'è che non va?

ID9931 - 27/05/2011 11:59:31 - (Ricard53) - Per max.

Senza ulteriori speculazioni sul concetto di evoluzione, desidero solo chiarire che mi riferivo al'intreccio tra pensiero e biologia. Come dice il biologo epigenetico Bruce Lipton, non sono i geni che condizionano l'evoluzione, bensi la somma di influenze esterne (ambiente, convincimenti, credenze e, alla summa, il pensiero), che veicolando messaggi molecolari sulla membrana superficiale delle cellule, inducono le stesse, attraverso processi naturali, ad intervenire sui propri geni. Niente a che vedere con tradizioni clericali o idee crociane, una semplice nuova frontiera della scienza. Il corpo è una macchina complessa dove l'intelligenza non è solo pertinenza del cervello, ma di un insieme di centri nervosi dialoganti (almeno tre: testa, plesso, addome), a cui si deve aggiungere l'intelligente e preciso lavoro delle cellule. Scordiamoci dimensione e peso del cervello, altrimenti il neanderthal ci avrebbe surclassato.

ID9933 - 27/05/2011 12:34:36 - (max weber) - ricard ricard....ancora con il clerical credo italico

C'è la strana convinzione che per essere laici bisogna credere in ciò che avversa il cattolicesimo....non è così...cioè, voglio dire, Bruce Lipton, dai...uno che insegna al college per chiropratici di new zealand....uno che sostiene che "il nostro credo (e dice credo, non credenze!! dice credo nel senso di convinzioni etiche.....) influenza il nostro DNA.....l'epigenetica è una scienza seria, non questa roba qui....dai....e neanderthal non ci poteva surclassare, sai meglio di me che non era un ominide....o ne vogliamo parlare??? suvvia, non dirmi che credi ancora alla favola di adamo ed eva???

ID9939 - 27/05/2011 15:02:06 - (Ricard53) - Caro max.

Non vedo il nesso. Probabilmente hai timore del credo clericale italico, forse perchè lo avverti come minaccia, siccome non mi appartiene, non lo temo, non mi identifico e sono convinto che la storia umana comprenderà trasformazioni in cui "qualsiasi" credo cambierà volto e direzione. Comunque tu stesso hai dei "credi" e lo dimostri in quello che scrivi, in ogni caso Bruce Lipton ha scritto "Biologia delle credenze" ed "Evoluzione spontanea", prima di giudicare si dovrebbero almeno conoscere i suoi scritti e ciò che vi è effettivamente contenuto. Ma in parte su di me hai ragione, non abbraccio l'ufficialità della Scienza (altra nuova religione), che chiede le nuove abiure, ma cerco di aprire la mia mente. Che tu lo voglia o no l'umanità è avanzata per i "visionari". Dimenticavo, se vuoi un credo ce l'ho, è nell'Essere, ma vicino all'idea che ne aveva di esso Ermete Trismegisto.

ID9941 - 27/05/2011 20:22:13 - (Aldo Vaglia) - Per max weber

Il contenersi non si riferisce alle cose che dici, ma ai giudizi che dai sulle persone. Forse hai ragione che non ci capiamo per questione di eta'. Io credo piu' semplicemente dipenda da volonta'. Parli di padri e io ti spiego quali erano i nostri, tu rispondi con un'analisi sui figli. Contenersi significa non dare per acquisite certe posizioni e spiegare a quale cultura fai riferimento e non contestare chi con molta pazienza cerca di interpretarti (Vedi Ricard). In ogni caso tralasciando le critiche devo dire che la discussione mi coinvolge. Da Sofocle a Pasolini passando per Freud il tema padre figli e' una costante. Oltre alle implicazioni di ordine sessuale alle quali credo poco, c'e' in Pasolini il tema molto piu' interessante della "cecita'". Alla fine ci si accorge che il conflitto e' un conflitto di potere e il potere bisogna prenderselo nessuno lo regala. Ti rinvio a potere e anarchia Di Pasolini.

ID9949 - 28/05/2011 09:00:04 - (max weber) - ma aldo...ti prego...Pasolini....

ora mi vorrai dire che è un padre del pensiero??? per cortesia...un gran personaggio, d'accordo, ma prodromo dei vari sgarbi e corona...pur se intellettualmente più profondo...vedi, io non sposto da padri a figli, solo ti dico che la tua generazione, che ha avuto padri, soffre della sindrome di peter pan (o solo di egoismo) e oggi, pur essendo nonna, cerca di fare ancora il figlio....Vuoi che esprima la mia "cultura di appartenenza" perchè così sarai comodo sul terreno della lotta di classe (culturale) che ti è congeniale? eccola.Io credo che il 900 sia finito, che il comunismo e il fascismo siano cose del passato, credo nella globalizzazione e penso che solo i paesi che si sono liberati della presunzione della superiorità intellettuale (e in Europa sono pressochè tutti tranne l'Italia e pochi altri) potranno competere per il futuro.

ID9950 - 28/05/2011 09:06:15 - (max weber) - credo che sia finito l'orizzonte politico di chi ha creduto nel 68

perchè oggi, chi ancora pensa a quelle idee, non sa leggere il presente, come non ha mai progettato un futuro, avendo fatto proprio l'assunto dell'attesa sul fiume...non è un caso che d'alema nel 93 disse che mister b, poteva anche non scendere in campo perchè l'italia non era il brasile....credo nel ricambio politico per cui chi perde se ne va, sempre e comunque (e in Italia i nomi sono gli stessi dal 94), la smette di voler insegnare la vita...cito cacciari "quante volte devo perdere perchè io capisca che è ora di farmi da parte??"credo in chi affronta la società senza pensare che i leghisti sono scemi a prescindere, salvo corteggiarli quando fa comodo....credo in chi, quando dice che i giovani sono il futuro, non pensa - come tutta e dico tutta l'italia di dx sx nord e sud - a giovani col proprio cognome, il proprio dnae ora, attacca pure le mie idee, portandole nel tuo 68 dove voi lottavate

ID9951 - 28/05/2011 09:13:09 - (max weber) - per stimolare in me una lotta con te per il potere

ovviamente figurata che, francamente, non mi attira.per un semplice motivo: voi, a 40 anni da quella pseudo rivoluzione culturale, non avete in mano altro che la presunzione del potere...francamente, e mi spiace dirlo, la sinistra italiana, a livello mondiale, non conta più nulla:cosa è Saviano l'esempio di cultura? nanni moretti? umberto eco?il mondo ha preso altre vie:si chiamano facebook, internet, unesco, spazio, tecnologia off-shore. e l'Italia è ancora lì a raccontarsela.la padania in primis, che non regge il confronto con la cina e l'india...e tra 20 anni dove saremo di questo passo?? e tu, pensi che i giovani lotteranno per prendere il comando di una barca che affonda?? perchè non volete capire che mentre voi giocate a soldatini con i figli che avete scelto, chi crede nel futuro se ne va? un numero su tutti: siamo 45.000 noi ricercatori italiani all'estero e non torneremo mai!

ID9982 - 29/05/2011 20:36:39 - (Dru) - Caro Weber

La chiesa non la metti in difficoltà con la teoria evoluzionista e , dammi retta , nemmeno con il relativismo,forse quello di significato e non certo quello di etichetta, non quello dello scetticismo che non accetta verità stabili fondate sulla ragione , questo relativismo é abbattibile, come ? Magari non accettando verità stabili , é pur sempre una verità. Invece sembrerebbe insidioso per la chiesa quel relativismo che dimostra la contraddizione fra i dati in divenire e queste leggi universali che dovrebbero regolarle: se esiste Dio, dice il relativista cosciente e non lo scettico rincretinito, deve essere titolare di tutto e determinare l'ente nella sua pienezza e quindi essere titolare dell'ente anche quando questo non è ancora e quando non lo sarà più, altrimenti che Dio sarebbe.. Ma se così fosse vorrebbe anche significare che Dio entifica il niente cadendo nel principio, appuntoan dicontraddizione. Il

ID9983 - 29/05/2011 20:44:47 - (Dru) - cari relativisti

Il niente , per il relativista , quello vero appunto, non può essere entificato altrimenti non ci sarebbe dato in divenire, come potrebbe un ente essere in divenire se non é ancora e non lo sarà più diviene semplicemente uguale a se per intercessione divina ? Ecco cosa teme la chiesa più dell' evoluzionismo e più degli scettici del pensiero laico senza ragione?

ID9990 - 29/05/2011 22:39:38 - (max weber) - non condivido la tua idea

manca della risposta ad un assunto fondamentale della fede, di quella fede che per chi la possiede rende tutto molto più semplice e meno in pericolo, ossia IL DOGMA....Il relativismo, più è cosciente meno può contro il dogma. Perchè se il dio, perfezione Platonica, non fosse anche nulla, non potrebbe essere tutto. Se fosse solo in divenire, non sarebbe immobile. Ma Dio, per la chiesa, può essere tutto. E allora dico, il problema non è il relativismo o meno, il problema è contrastare chi al dogma cede senza riflettere, ossia il grande popolo di fedeli che può anche essere in grado di combattere guerre sante....è necessario sconfiggere l'idea della fede - anche nella laicità - fine a se stessa, priva di riflessione

ID9995 - 30/05/2011 09:18:48 - (Dru) - E' lo stesso di quanto dico io

Hai ripetuto con tue parole il mio concetto, esprimi forse anche tu con il tuo titolo, evidentemente sbagliato, quella bigotteria laica che vuole a tutti i costi aver ragione? Il dogma o verità è quell'istituto che può essere paragonato alla verità epistemica dei greci antichi e che per questo è incontrovertibile in una verità assoluta e determinata.Però ti faccio osservare un concetto che Kant definiva analitico a priori e io chiamo dogma : un triangolo ha tre angoli. perchè questa affermazione (giudizio) dovrebbe esserci più simpatica se non dice nulla di più di un "Dio è trino" ? forse perchè siamo nel tempo in cui Dio è morto ? Sembrerebbe che Dio cambi forma ma la sostanza rimane quella ? Ecco allora potrai obbiettare che il triangolo ci serve, perchè forse Dio no ?

ID10002 - 30/05/2011 11:58:41 - (Ricard53) - Il dogma è immutabile e incontrovertibile.

Caro max è una forzatura accostare il dogma alla fede. L’atto di fede è verso un credo, non necessariamente legato ad una religione, ma ad un evento che in qualche misura si aspetta. In pratica un percorso da noi determinato verso qualcosa che può essere Dio, ma anche qualcosa di diverso, per es. la prova scientifica attraverso una qualche dimostrazione dell’inesistenza dell’intelligenza superiore assoluta. Il dogma è un punto fisso e inamovibile che poco collima con la realtà dinamica dell'universo e solo un'escamotage umano per mantenere un legame con qualcosa che, si pensa, ci rassicuri e ci fortifichi, ma ci rende immobili. Questo si è da evitare anche se esiste. Per dirla come Hegel: "ciò che è reale è razionale, ma non tutto ciò che esiste è reale", nel nostro caso il dogma esiste, ma non ha una vera giustificazione nella realtà della conoscenza.

ID10003 - 30/05/2011 12:17:42 - (Ricard53) - Fede o fiducia.

Chiudo con una considerazione: la fede appartiene all'idea di un percorso con un fine, la fiducia, invece, è la consapevolezza di muovere ogni passo in qualsiasi direzione, sapendo di raggiungere una meta che sarà un nuovo inizio per un ulteriore obiettivo. Quest'ultima è la cosa che sinceramente preferisco. Una nota max: leggo nei tuoi commenti la riproposizione di molte delle cose che si dicevano tanti anni fa, la storia si ripete senza soluzione. Preoccupante! Come ho detto altre volte restiamo nel cerchio in una spirale che si richiude al centro e non ne usciamo. Invece di aprirci alla spirale universale della comprensione e della consapevolezza, che è libertà della nostra mente, rimaniamo prigionieri di convenzioni, convincimenti, pregiudizi e autolimitazioni. Le generazioni si susseguono ripetendo gli stessi errori e accusando le precedenti, o si cambia direzione o non se ne esce.

ID10020 - 31/05/2011 08:10:52 - (Dru) - Caro Ricard53

Solo per essere precisi e non cadere nel banale asservendo a se il pensiero altrui, Hegel non diceva proprio quello che vai dicendo tu per dimostrare la tua tesi sul dogma, anzi.... se prendi a testimoniare sul banco dei testimoni Hegel allora non puoi dire che il dogma non è reale poichè lui prima di dire che ciò che è reale è razionale , e sottolineo il "prima" proprio per darne un valore assiologico, lui dice che ciò che è razionale è reale e lo dice in contrapposizione a Kant, la sua guida spirituale, e dei seguaci, di coloro che scindono il dover essere dall' essere , per definire che la ragione, lungi dall'essere sempre in svantaggio o un passo dietro la realtà che deve seguire ma non può mai raggiungere ( il problema ontologico), in effetti è la realtà stessa, gli si identifica, in seno alla tradizione cartesiana e metafisica .Tutto qui, solo per precisare.

ID10021 - 31/05/2011 08:18:11 - (Dru) - Proprio per questo....

proprio, in seno alla tradizione metafisica, io voglio farvi riflettere sul tema del giudizio e cioè che differenza passa tra il definire reale (vero) un triangolo e immaginifico (falso) Dio. E' per una questione estetica o vi è dietro ragione ? Qualcuno potrebbe obiettare che il triangolo è vero che non esiste in natura , provate voi a trovarne uno e io vi farò ricchi, ma almeno qualcosa di simile nella forma è distinguibile, perchè non è forse così anche per Dio ( a nostra immagine e somiglianza) ?

ID10023 - 31/05/2011 08:46:34 - (Dru) - ma il triangolo serve....

ma il triangolo serve per fare certe misure, perchè Dio non serve per farci sentire tutti parte di un tutto ? Non so tra i due enti, quale è più a servizio dell'uomo. Allora quando si combatte contro la conoscenza, quando si vuole definire il mondo secondo un principio eliocentrico e non geocentrico per il solo gusto di definire cosa l'uomo può conoscere e fin dove sono i suoi limiti della conoscenza , quando si vuole allontanare l'uomo da Dio, bisogna farlo con le vere armi di distruzione del relativismo e non con il laicismo di facciata, che ha perso i veri riferimenti del suo fondamento, quelli che ho descritto prima in una delle mie.Perchè, se rifletti a fondo, il centro del mondo, che tu lo voglia o meno, è la terra.

ID10024 - 31/05/2011 09:00:09 - (Dru) - il se rifletti....

il "se rifletti" è riferito, in questo caso, a Weber........

ID10029 - 31/05/2011 11:44:19 - (Dru) - Sempre per Ricard53

Interessante e per certi versi condivisibile l'analisi su fede e dogma.Dove non ti seguo è appunto quando dici che è ciò che deve essere evitato anche se esiste, cioè se esiste è verità e la verità è il motore della logica, dove il pensiero trova il porto più sicuro e ci sembra sempre giusto andare. Immaginate infatti che facessimo il contrario e invece di seguir ...virtute e conoscenza... seguissimo non virtute e non conoscenza... per i relativisti non dovrebbe cambiar nulla, poichè non vi è verità assoluta e determinata ma contingente e aleatoria, ipotetica, ma ipotetica fino al punto di poter seguir falsitate ?

ID10030 - 31/05/2011 11:47:23 - (Ricard53) - Hegel.

La frase che ho riportato appartiene a un appunto del suo ultimo corso sulla filosofia del diritto, in qualche modo può essere considerata il concetto conclusivo riferito a "La Costituzione dell Germania", scritto alcuni decenni prima. Infatti, è nota la sua contrarietà ha trasformare i privilegi, tacitamente acquisiti nel tempo, in diritti di Stato a detrimento della comunità. Lui stesso chiarì che il diritto deve essere attinto dalla ragione e pertanto non valgono più i privilegi, tutti i diritti particolari sono impugnati dal concetto di diritto. Il mio riferimento estrapolava una frase dal contesto, ma è applicabile a quanto sostenevo: così come il privilegio esiste ma non è reale perchè non è razionale, anche il dogma, che pure esiste, non è reale perchè non è razionale. A te sembra una forzatura? A me no! La frase che ho riportato è esattamente con quella successione di

ID10032 - 31/05/2011 12:03:03 - (Ricard53) - continua.

parole. Sul dogma quando scrivo che va evitato, mi riferisco alla scelta non alla conoscenza, come puoi evitare ciò che non conosci? Sulla questione del tuo esempio riferito al triangolo potrei dire che si, non è visibile in natura, ma se guardiamo ala geometria frattale e non solo euclidea, il reale si svela. In questo senso Dio non ha bisogno di visibilità ma svela parti della sua natura attraverso meccanismi e strumenti che conoscenza e consapevolezza ci fanno scoprire. Per il resto sai benissimo che sono per la tendenza all'assoluto, cioè oltre ogni condizionamento.

ID10033 - 31/05/2011 12:04:20 - (Dru) - Può darsi...

Può darsi che il dogma sia la componente negativa ma per questo non possiamo, in seno alla filosofia di Hegel , definirlo non reale, è reale eccome , lo è a tal punto che ha formato la storia, ne è un elemento fondante per le trasformazioni successive. Poi in seguito Hegel si renderà anche conto che non proprio tutto è motore per la storia ma il dogma , soprattutto quello in seno alla chiesa non credo facesse parte di questa esclusione. Il privilegio deve essere superato perchè non è più razionale non perchè non è reale, per questo forse il razionale viene prima del reale nella ormai famosa " "Ciò che è razionale è reale; e ciò che è reale è razionale."? io ci rifletterei oltre......

ID10034 - 31/05/2011 12:06:39 - (Ricard53) - Il pensiero è razionale?

Dru non limitiamoci ad una logica "umana".

ID10036 - 31/05/2011 13:50:29 - (Dru) - Fare di necessità virtù o di virtù necessità?

Non v'è miglior autore di Hegel per trattare questo argomento.Per coloro che pensassero a voli pindarici con l'argomento trattato, ebbene rispondo che è vero, i voli sono pindarici, ma per coloro che non sanno di cosa stiamo trattando: necessità e virtù.Cosa è la necessità: la necessità è la forza superiore alla volontà dell'uomo e che ne stimola l'agire in un dato senso (preso dal dizionario). E cosa può essere questa forza superiore alla volontà: la forza superiore alla volontà dell'uomo è la verità . E cosa è questa verità: la verità è la virtù ( preso da Socrate). Allora la necessità di fare qualche cosa in un dato senso ( la via del giorno,il carattere di ciò che è e che non può non essere.Parmenide) è la virtù, secondo Socrate. Se ciò che conta è la necessità allora il suo

ID10038 - 31/05/2011 14:05:29 - (Dru) - Fare di necessità virtù o di virtù necessità?

allora il suo contrario è la libertà.... l'oscillare dall'ente al niente: il vero è falso : nichilismo : il sentiero della notte . Il suo contrario è fare di libertà virtù. Non sembra anche a voi che suoni male ? eppure è quello che facciamo ogni ora che passa. Per riflettere....

ID10039 - 31/05/2011 15:00:20 - (Ricard53) - Non suona poi così male.

Mi sembra che stiamo dicendo le stesse cose. Potremmo citare Gesù il Cristo: "la Verità vi farà liberi".

ID10041 - 31/05/2011 15:34:09 - (Dru) - non suonerebbe male se....

Non suonerebbe male se si riconoscesse il senso di fecondità che c'è nella verità sempliciter e non nella verità quando questa è verità.Altrimenti la libertà dell'ente fin che è annichilisce ogni assoluto, anche quello di dire "fare di necessità virtù", tutto diviene aleatorio. Ecco allora la necessità del tutto , ecco la necessità per l'uomo di verità assolute (epistemiche): metafisica.Ma nella realtà stiamo allontanandoci sempre più dalla via del giorno e perseguendo il sentiero della notte (Parmenide).La verità vi farà liberi può coronare sicuramente il pensiero metafisico dei greci antichi e in testa Parmenide che per verità intendeva Aletheia in fase di episteme o,poi, per i teologi, Dio assiso in paradiso e che per libertà intendevano l'autocoscienza e sempre per i teologi che da loro hanno attinto , libertà come paradiso.

ID10042 - 31/05/2011 15:36:07 - (Dru) - Il trascendente

hanno aggiunto il valore trascendentale della verità i teologi un poco aiutati da Platone, ma ci addentriamo sempre più nella spirale...

ID10158 - 03/06/2011 15:31:48 - (max weber) - Per Ricard

Leggi cose che si dicevano tanti anni fa....hai paura della spirale...Evidentemente è così. Cose che nessuno ha mai preso sul serio o capito fino in fondo....

ID10159 - 03/06/2011 15:36:07 - (max weber) - schiavitù e debolezza

non capisco come potete mettere sullo stesso piano la metafisica e la religione, il dogma e l'assioma...se non per quel giusnaturalismo condito di letture di comodo fatte di pressappochismo interpretativo dei filosofi dell'altro in chiave teologica....chi ha bisogno di un centro dell'universo? chi ha bisogno di un tutto e di una strada? solo chi ha paura dell'ignoto e del relativo, chi teme di perdere, con la finitudine del proprio mondo, o del proprio al di là (che sia religioso o di pensiero), la certezza della propria utilità comoda...il triangolo è un dogma...ma per cortesia...chi mi garantisce che due rette all'infinito non si incontrino? nessuno, e che lo facciano? altrettanto... e allora studio il qui e l'ora per capire cosa potra non essere...e cosa potra essere, senza paura....

ID10160 - 03/06/2011 15:37:20 - (max weber) - e non è nichilismo, o relativismo

è libertà, libertà libera da costrizioni e perfetta perche costretta in costrizioni che possono non costringere

ID10164 - 03/06/2011 16:38:45 - (Ricard53) - ?

Spiace leggere che non hai capito un'acca.

ID10190 - 04/06/2011 14:58:56 - (max weber) - dimenticavo di parlare con un Nobel

della filosofia....poverino....ora capisco, pero, perche ti han sempre trombato alle elezioni....

ID10195 - 04/06/2011 19:41:41 - (Dru) - a Weber

Mi sembra, Weber, che stai insultando, ma se lo fai, quando vuoi farlo, ti consiglio di pensare prima di agire , un poco come nel gioco degli scacchi: non a molte mosse, per essere un buon giocatore e vincere sulla maggioranza di quelli che ti sfidano, basta avere lungimiranza a 3 mosse, non molte , non credi? Dicendo quello che hai detto a Ricard53 non credo che tu possa andare molto lontano prima dello scacco matto , che inevitabilmente ti toccherà subire, a meno che ricard53 non sia clemente con te, ma non cambierebbe molto, essendo tu persona mediamente intelligente hai già capito , senza bisogno di sottolineartelo, quali castronerie hai detto nella tua ultima, ma questo ti è capitato perché Aristotele aveva ragione: i giovani non debbono fare politica perché anche se arrivano a conoscere sono intemperanti.

ID10196 - 04/06/2011 19:56:12 - (Dru) - fatta questa premessa doverosa.....

Fatta questa premessa doverosa debbo essere sincero che nello sforzarmi di capirti trovo che ci sono cose logiche in quello che scrivi ma poi le condisci con inesattezze soprattutto quando riporti il pensiero degli altri dimostrando di non averlo approfondito, magari è colpa di quegli altri che appunto non si fanno intendere: mai detto che la religione ( genere ) può essere equiparata alla metafisica ( particolare predisposizione del pensiero umano nel ragionamento). Magari ho detto che quella Cristiana é un emanazione della filosofia , ma è tutt'altro di quanto hai riportato tu.E lo ribadisco, senza temere smentita: la teologia dei padri della chiesa sono il surrogato della filosofia greca con al posto dell'immanenza razionale la trascendenza. Senza voler complicare oltre, questo ho detto.

ID10197 - 04/06/2011 20:12:20 - (Dru) - Assioma e Dogma

Il termine assioma deriva da una importante radice indoeuropea ricostruita come *ag-, la quale esprime una serie di azioni che hanno a che vedere con il condurre, il tirare, il muovere, e più in generale l'agire concretamente su degli oggetti.In epistemologia, un assioma è una proposizione o un principio che viene assunto come vero perché ritenuto evidente o perché fornisce il punto di partenza di un quadro teorico di riferimento.L'insieme degli assiomi e dei concetti primitivi costituiscono il fondamento, il "punto di partenza", di ogni teoria deduttiva che si presenti come sistema assiomatico. Lascio a te di intuire le assolute affinità con il termine "Dogma".

ID10198 - 05/06/2011 08:34:12 - (Aldo Vaglia) -

Viste le premesse c'era d'aspettarselo che sarebbe finita a pesci in faccia. La liberta' di esprimere opinioni, nell'anonimato, spinge alcuni piu' all'esibizione che alla discussione. L'umilta' di stare al tema e di comprendere gli altri stride con la presunzione di superiorita' intellettuale. Se al posto del dibattito e delle idee si usa l'insulto significa che si ha poca fiducia in cio' che si esprime. Non si capisce perche' dovrebbe averne chi legge.

ID10214 - 06/06/2011 09:20:52 - (Dru) - ....un principio che viene assunto come vero....

vedi ora il dogma dove sta in matematica ?.... un principio che viene assunto come vero.... l'assioma.Allora, quando pensi al triangolo, sforzati di pensarlo come Dio e se di Dio ti vien di sentirlo troppo grande e troppo falso per il tuo pensiero periferico, non c'è nulla di male, ma non per questo del triangolo devi averne opinione diversa, altrimenti cadi nella bigotteria laica. Ma queste non sono opinioni mie , sono la filosofia di Platone che è aletheia in fase di episteme, è verità che sta ferma e che ha attraversato 2500 anni, ecco lo spirito della metafisica, esporre verità che sono incontrovertibili e non logorabili dal tempo e dagli uomini, per questo noi ammiriamo sopra tutto quei personaggi e il loro pensiero, perchè pensiero forte e saldo contro tutto e tutti.

ID10312 - 09/06/2011 12:48:52 - (max weber) - vedi Dru, se tu volessi un confronto filosofico

non temerei molto, dacché nella mia formazione ci sono ben 4 esami con il massimo dei voti in ben due università italliane. Tra cui la cattolica milanese, in cui contestai, con ben altri termini, all'amico e ora "collega" (pur se in materia differente ) Giovanni Reale la tua interpretazione "neo-aristotelica", la sua era neo-platonica dei padri della chiesa...sarebbe come affermare che Hitler, nel Mein Kampf, altro non fece che sviluppare Machiavelli....Per quanto riguarda l'insulto, l'umiltà ed ogni altra cosa voi vogliate scaricare, messi in crisi dalla franchezza, e punti sul vivo (perchè tutta la vostra generazione non ammette la propria sconfitta senza ritorno....o vogliamo parlare dell'attuale situazione politica nazionale e internazionale...) dalla mancanza di interessi banalmente acquistabili...beh, mi spiace se qualcuno si è sentito offeso, ma allora - prima id parlare o scrivere o pontificare - sia pronto alla battaglia...

ID10313 - 09/06/2011 13:11:54 - (max weber) - se poi vogliamo dire di Platone, allora io ti invito a questo

entra per una volta, a testa bassa, nel sapere delle tavolette di Ugarit e scopri quanto le sue incontrovertibili verità (tra cui la matematica e il dio/triangolo con l'occhio) altro non sono che sovrastrutture dettate dal timore dell'ignoto....chi conosce noè e guilgamesh, conosce anche Ur e Atlantide, ha visto la distruzione di Santorini scongiurata in inutili processioni di barche che navigavano verso l'ignoto...Platone era l'uomo della caverna e delle ombre, oppio di un popolo che fondava una repubblica su 500 mila schiavi e una classe dirigente misogina e pedofila....un po' come oggi....sconfitta dalla storia...

ID10314 - 09/06/2011 13:15:22 - (max weber) - umiltà di stare al tema, aldo??

mi piacerebbe capire da che pulpito proprio tu, che sei tuttologo della politica, dell'economia e della sociologia locale, che affronta tanti e tali temi con una banalità assordante, condita di post sessantottismo autocompiaciuto chieda a me, in quanto "non ho i capelli bianchi" come te...(ed ecco che il tema della paura dei giovani ritorna - ma non eri tu il teorico della lotta per la conquista dello spazio?? Guarda che la lotta è fatta di schiaffi e gli schiaffi fanno male....) di stare "modestametne" al tema...

ID10324 - 09/06/2011 17:50:43 - (Aldo Vaglia) - L'umilta' non e' modestia, caro max

Le tue sgangherate risposte condite di insulti che si fondano su una sapienza certificata dai titoli, mi fanno ridere. Se pensi di impressionarmi ti sbagli. Per via di banalita' uno che paragona Pasolini a Sgarbi si puo' capire di che pasta e' fatto. Se comunque ti senti punto perche' non ho osannato la tua cultura, cerchero' di correggermi in futuro. Ciao Aldo

ID10325 - 09/06/2011 18:21:50 - (Ricard53) - Caro Max.

Premetto che mi sei anche simpatico, perché mi ricordi qualcuno che conosco bene, non ho potuto risponderti prima a causa della mia assenza in questo periodo (come vedi non sei l'unico che viaggia). Noto che Aldo ti ha già risposto sul fatto che rimarchi in continuazione i tuoi titoli (non è la somma delle lauree o dei diplomi a rendere autorevole una persona, semmai la somma delle sue azioni e dei suoi comportamenti); cercare in continuazione una giustificazione esterna per avvalorare le tue affermazioni o dar peso alle tue parole, non depone a tuo favore ma denota, altresì, insicurezza. Far sfoggio di "cultura" altrui non dimostra nulla, ma conferma difficoltà a rapportarsi con il pensiero puro, a ragionare al di fuori degli schemi convenzionali, a confrontarsi con l'assurdo. Abbiamo capito, i terreni sconosciuti non sono roba tua, ma non colpevolizzare gli altri per questo. Dei tuoi giudizi personali non mi interessa, parla dei contenuti.

ID10330 - 09/06/2011 20:29:26 - (Dru) - Serio ma non troppo

A volte mi sembra di essere chiaro, ma si vede che non sono bravo a spiegarmi: dicendo quello che hai detto sui Sumeri e sulla matematica Platonica hai dato sostegno a quanto dicevo. Ma attento perché sei tu che a volte sei contraddittorio, ma come prima sostieni che vi é un primato del progresso definendo nemici dello stesso coloro che sostengono teorie geocentriche, schiavi della romana chiesa, e quando ti esorto a non fare della teoria eliocentrica un totem, proprio sulla base di un presunto e non giustificato primato, allora lo demolisci seguendo il mio ragionamento ma fingendo di opporvisici.

ID10344 - 10/06/2011 09:47:35 - (max weber) - Aldo, Dru, Ricard

A tutti voi auguro ogni bene, veramente. A volte mi chiedo come è che vi siano, anche in valle, persone che si accalorano tanto e pure restano dietro le linee e non riescono ad imporsi. Vi chiedo scusa se vi ho stuzzicato sfiorando l'insulto e se per fare questo ho cercato di farvi sapere che, pur nella mia giovane età, qualche risultato l'ho ottenuto e lo sto ottenendo. Sapete, io me ne sono andato dalla valle quando ho visto che chi sa fare qualcosa se non è figlio di o amico di non viene preso in considerazione. Poi ho capito che questa non è la valle, ma ahimè è l'Italia. E me ne sono andato anche dall'Italia. Sognavo, forse, ma ho scoperto che all'estero le cose non funzionano come da noi...All'estero, se vali, nessuno ha paura di te...magari ti usa, e tu ti fai usare, ma non ha paura...e allora, spesso, quando leggo anche questo sito, mi arrabbio molto, perchè mi chiedo dove sia la nostra

ID10346 - 10/06/2011 09:51:54 - (max weber) - dignità, e il nostro coraggio. Leggo cose agghiccianti

persone che si lodano per parentela, borse di studio date "in premio" a figli di amministratori ed assessori e leggo di una cultura che da 50 anni è in mano alle stesse persone, che peraltro, passato il lago d'idro e i tormini non contano veramente nulla, leggo di tentativi di rilancio andati a vuoto, di scuole sul lago come cattedrali nel deserto, di un'economia che si da da fare e di politici che pensano che la soluzione sia uccidere il commercio libero....e poi leggo di gente che si batte per le sue idee più nei forum che negli articoli, perchè gli articoli sono monocolore, sono da vallesabbiaecologiaelibertà.soviet2011...di leghisti che si indignano e sparlano, di destrorsi incazzosi perennementi in bilico sul baratro della fine dell'uomo di cera di arcore e, in tanta tristezza, incontro due persone che parlano in italiano e dicono cose non banali...e si incazzano...che bello incazzarsi

ID10347 - 10/06/2011 09:57:01 - (max weber) - perchè il terzo, l'amico Aldo, si incazza da sempre e si vede

vive perennemente all'opposizione, ed oggi è ancora più incazzato perchè il ruolo di eterno oppositore lo ha preso la lega...e lui?? che dal 68 al 96 ha sempre detto di essere contro?? che fa ora??? si incazza se gli smonti i miti alla Pasolini (che se avesse vissuto oggi avrebbe due possibili scelte: opporsi a Sgarbi per cultura - quand'anche urlata- o a Signorini per inclinazione erotica o capacità di stare con chi culturalmente comanda) o se gli dici che il maggior prodotto del 68ismo pasoliniano di oggi è Santoro, un'inutile giornalista che urla sentenze a braccetto di un destrorso come Travaglio e che non conterebbe nulla se non esistesse la cafonaggine dell'attuale berlusconismo (in Parlamento Europeo lo dimostrò, un'inutile giornalista prestato all'eterna campagna elettorale)...e allora che dire, continuerò a parlare, stando più attento a non stuzzicarvi troppo, ma soprattutto, amici miei: dove sono "le palle"

ID10348 - 10/06/2011 09:58:35 - (max weber) - della nostra valle???

Forse nelle mani dei soliti noti?? Dove sono i vostri giovani? Dove è il vostro futuro? Da cosa si parte oggi per costruire il domani?? pensate al gioco di parole, vallesabbia NEWS: notizie o novità...qui di novità nemmeno l'ombra...a quando l'uscita dalle logiche del piagnisteo???

ID10349 - 10/06/2011 10:34:42 - (Dru) - Concordo

Concordo su alcune cose e mi sento di sancire l'amicizia ma continuo a rimanere basito dalla libertà con cui svolgi i tuoi temi. Non che questo testimoni a tuo sfavore, ma come puoi scrivere quello che hai scritto e poi chiedere agli altri di uscire dalle logiche dei piagnistei ? Ci racconti di una tua fuga dalla realtà, quella Italiana e poi esorti chi vi rimane a cambiarla .Se qualcuno vuole cambiare in meglio questa Italia sicuramente non deve seguire il tuo esempio, concordi ? o se lo fa almeno che sia per breve, come testimonianza . Altrimenti mi sembra più un armiamoci e partite, a parte queste considerazioni, mi sembra che la volontà di riconciliazione sia quello che più traspare dai tuoi scritti e questo ti fa onore. Possiamo continuare a scazzottarci, il sale della ragione.

ID10361 - 10/06/2011 11:32:04 - (Ricard53) - Grazie Max.

Grazie per la tua apertura, grazie per le cose che hai scritto, perché avrei potuto scriverle io, grazie perché incarni quello che sono sempre stato, un oppositore incazzato. Non per niente in precedenza ho scritto che mi ricordi qualcuno che conosco bene, cioè me stesso o soprattutto come ero. Con tutte le mie rabbie nei confronti di una realtà quotidiana dove le ingiustizie, i classismi e i demeriti la facevano da padroni e la mia arroganza e supponenza accentuavano un distacco, quasi snobistico, dagli "altri" mai all'altezza del compito. Naturalmente poi alcune cose hanno cambiato aspetto e attribuire sempre a cause esterne la responsabilità di ogni accadimento è declinare le proprie responsabilità. Ogni generazione ha messo le basi degli avvenimenti futuri, ma non possiamo ascrivere, nelle attuali condizioni, al singolo individuo il patrocinio di ogni cosa. Se penso a mio padre e al suo esempio, gli errori della sua generazione

ID10363 - 10/06/2011 11:38:22 - (Ricard53) - continua.

si stemperano. Se vogliamo veramente cambiare le cose dobbiamo recuperare il potere dell'intenzione, cosa che le più antiche civiltà ben conoscevano, non c'è niente di più potente dell'uomo che sa dove andare e sceglie di volta in volta il suo percorso. Benvenuto!

ID10366 - 10/06/2011 12:38:35 - (Aldo Vaglia) -

Caro Max, hai sempre degli attacchi splendidi e delle conclusioni disastrose. ( Ma un buon attacco e' meta' dell'opera). Forse questo e' il bello dei tuoi commenti che stimolano e fanno incazzare, anche se nel mio caso, come tu dici, non ce n'e' bisogno. Tu puoi dissacrare tutti i miei miti, che vanno da Gramsci, a don Milani, a Pasolini, a Berlinguer, passando per Nanni Moretti, Umberto Eco, un po' meno Travaglio e Santoro, ma se poi me li sostituisci con i Socci, i Veneziani, gli Amicone, i PG Battista, gli Sgarbi e i Ferrara che sono in fondo quelli che sostengono le tue tesi e che passa il convento, se non ci rivolgiamo ai classici e ai veri studiosi, io mi tengo i miei e a te lascio i tuoi.

ID10383 - 10/06/2011 18:08:42 - (max weber) - carissimi, specie Aldo....

io sono incazzato e libero, non ricattabile e vi dirò di più...ho creduto e tanto lavorato per la sinistra...ma poi..che rimane?? caro aldo, ti racconto una cosa: a settambre di quattro anni fa, dopo che io mi feci portatore contro un ex ministro di alcune istanze piuttosto forti di noi cervelli in fuga (così ci chiamate), mi venne in mente di partecipare al concorso per un dottorato. Prova scritta: quinto classificato. 20 punti più del sesto e 10 in meno del quarto...decisi, prima di andare all'orale, di chiedere lumi, dato che i primi 4 erano tutti della stessa università in cui si teneva il concorso, ed i posti erano 4...mi venne risposto "forse è meglio se non si presenta, non vorremmo doverla bocciare per cavilli...sa i posti sono assegnati..." Due giorni dopo vincevo due concorsi di dottorato: uno negli USA uno in UK...e ripartivo...e a dicembre dello stesso anno, il direttore della scuola italiana

ID10384 - 10/06/2011 18:12:36 - (max weber) - che mi aveva invitato ad andarmene

mi chiedeva di partecipare con lui come relatore al convegno di milano su "fuga dei cervelli e lottizzazione dell'università" indetto dall'allora costituendo pd...secondo te, cosa ho fatto? e ti dirò di più: il nome di quel genio è tra quelli che hai citato come tuoi miti....per quanto riguarda gli altri, beh, che dire: l'Italia non ha una classe dirigente di destra intellettualmente presentabile, ma io ti invito ad un'attenta riflessione, perchè ciò che io dico lo puoi trovare nel 90% dei discorsi del sinistro Tony Blair della prima stagione, di Gordon Brown, David Milliband , Bob Kennedy, Bill Clintono o Barak Obama....molto più vicini al liberismo europeo laico che alla socialdemocrazia di stampo orientale...

ID10385 - 10/06/2011 18:17:22 - (max weber) - per gli altri amici

il mio non è armiamoci e partite, io da sempre lotto e combatto, ho canali aperti con sindaci anche attuali della valle, con cui collaboro fattivamente...ma non mi vanto per questo, perchè soffro...soffro molto dell'implosione continua che vedo nelle barricate. A lungo ho pensato che la lega fosse la madre di queste barricate, oggi so che cìè più razzismo nell'ipocrisia di un sorriso funzionale ad un'elezione o ad un'investitura di ripulita verginità. Trovo scandalosi ed intellettualmente osceni i nostri sacerdoti, sempre alla ricerca del comodo consenso, trovo umiliante il degrado in cui si muovono i "culi bianchi" di nuova generazione, come trovo orribile la pratica del "compro un giovane per calmarne cento" tipica della sinstra post sessantottina, anche in valle (o vogliamo parlare dei miei amici e coetanei che han fatto fuori). e mi sono rotto, non mi va più di soffrire in silenzio...

ID10386 - 10/06/2011 18:18:06 - (max weber) - percui....A LA GUERRE COMME A LA GUERRE

non scappate dal ring...magari stavolta qualcuno ci sente davvero.

ID10388 - 10/06/2011 18:47:39 - (Ricard53) - Parole sante.

Finalmente allo scoperto, finalmente fuori dagli schemi. Per uno come me ex di Lotta Continua, ex di sinistra a oltranza e ora militante della Lega quello che scrivi è come manna che si dispiega dal cielo, al di là di ogni conformismo e pregiudizio. Ogni confronto, anche il più duro può portare, all'equilibrio. Magari ne nascerà una nuova contraddizione, ma per gli spiriti liberi la tendenza sarà sempre verso l'equilibrio. L'importante è non rimanere legati e senza sbocchi al pantano del nostro quotidiano. Max cambiare lo stato delle cose comporterà una rivoluzione delle coscienze, che probabilmente andrà ben al di là di qualunque cambio ipotizzabile degli scenari attuali. Non so dirti quali saranno i fattori scatenanti, forse i barlumi di questi sono già presenti, ma stai sicuro che accadrà.

ID10395 - 10/06/2011 23:50:16 - (Aldo Vaglia) - Per max weber

Su quanto racconti e delle mani in pasta della sinistra non posso che essere d'accordo. I nomi che ho aggiunto a quelli da te citati sono: Gramsci, don Lorenzo Milani, Pasolini e Berlinguer non penso possano essere loro i componenti della commissione giudicatrice. Ho gia' avuto modo di affrontare questo tema in discussioni con altri e ho spiegato che non faccio piu' politica attiva dal 90 e non ho intenzione di riprendere quell'esperienza che non fa per me. Rimango comunque legato a un certo sentire che non e' ne' sessantottino, ne' verde ne' sovietico, ma specificamente di una certa sinistra italiana.

ID10404 - 11/06/2011 09:47:18 - (max weber) - per Aldo....ma allora non capisco ...

se rileggi i nomi, ce ne sono altri....e poi: come puoi dire che non fai politica attiva? quello che scrivi qui cosa è? forse non partecipi (e ti fa onore) alla spartizione delle sedie, ma non solo quella è politica attiva: vedi che, però, quel "sentire" che concepisce la politica attiva solo come spartizione di sedie, come dici tu, TI TIENE LEGATO?? quale è la "certa sinistra italiana"? il catto-comunismo riformatore di stampo socialdemocratico??? quello dei macaluso e dei napolitano? il socialismo del primo nenni? vedine gli esiti odierni, non puoi rimanere legato a ciò che poteva essere e non è stato...sennò fai come quei tristi fascisti che dicono che in fondo "le leggi razziali e la guerra sono state solo un errore alla fine"...la vita non è così: o tutto o niente...

ID10407 - 11/06/2011 10:05:23 - (Aldo Vaglia) -

Caro weber, non posso raccontarti tutta la mia vita sul blog. La politica fa parte della vita, tutte le scelte lo sono. Non mi interessa nessuna formazione politica di oggi e non sono un nostalgico perche' anche quando militavo difficilmente mi riconoscevo nelle linee del partito. In ogni caso sono da sempre un anticlericale e un anti migliorista. I Macaluso i Napolitano e i Nenni erano per me dei collaborazionisti.

ID10408 - 11/06/2011 10:26:43 - (Aldo Vaglia) - continua

Tre erano le correnti nel PCI: gli Amendoliani poi miglioristi, i Berlingueriani Eurocomunisti e antisovietici, e gli Ingraiani " Operaisti" in genere mi riconoscevo nei Berlingueriani e' per questo motivo che te l'ho citato . Credo che quello a cui tu ti riferisci sia Umberto Eco che io non conosco se non per i suoi due libri il nome della Rosa e il pendolo , ma il suo nome come altri dell'elenco li avevi fatti tu io li ho solo ripresi. Ciao

ID10460 - 13/06/2011 11:33:12 - (Dru) - I tre veri pilastri della conservazione-Ernesto Galli Della Loggia

In Italia qualunque individuo così come qualunque istituzione, qualunque impresa capitalistica non sopporta né il merito, né la concorrenza, né controlli indipendenti. Qualunque categoria, qualunque organismo non sogna altro che monopoli, numeri chiusi, carriere assicurate, condoni, esenzioni, ope legis, proroghe, trattamenti speciali, pensioni ad hoc, comunque condizioni di favore. E quasi sempre ottiene quanto desidera. Ricorrendo, come ho detto, all'arma vincente della demagogia. Specie a partire dagli anni Settanta, infatti, corporativismo e privilegi hanno progressivamente soffocato la società italiana costruendo (o avvalendosi di già pronte) costruzioni ideologiche menzognere, le quali avevano regolarmente al proprio centro i «diritti», la «democrazia», la «solidarietà».

ID10461 - 13/06/2011 11:34:07 - (Dru) - I tre veri pilastri della conservazione-Ernesto Galli Della Loggia

parole d'ordine, discorsi, che agitando ogni volta la bandiera del bene e del giusto in realtà sono serviti unicamente a promuovere il più spietato particolarismo o a saccheggiare le casse pubbliche. Spessissimo a tutte e due le cose insieme.

ID10462 - 13/06/2011 11:35:01 - (Dru) - I tre veri pilastri della conservazione-Ernesto Galli Della Loggia

È contro questa autentica muraglia socio-culturale - la quale nella sua essenza non è né di destra né di sinistra, potendo essere indifferentemente entrambe le cose - che da decenni s'infrange, o meglio si spegne appena levatosi, qualsiasi vento riformatore italiano. L'imponenza di quella muraglia, infatti, ha l'effetto di porre in una condizione di eterna minoranza la dimensione del bene comune, dell'interesse collettivo, che in tal modo non riesce ad avere alcun peso politico determinante. È per questo che le riforme non si fanno, e in particolare non si possono fare proprio quelle che ci servirebbero di più.

ID10463 - 13/06/2011 11:36:30 - (Dru) - I tre veri pilastri della conservazione-Ernesto Galli Della Loggia

Il dispositivo corporativistico-demagogico-antimeritocratico è divenuto lo strumento grazie al quale da due decenni il cuore maggioritario della società italiana reale neutralizza la sfera della politica, imponendo in cambio del proprio consenso la sua impotenza. Lo strumento grazie al quale essa neutralizza di fatto tanto la destra che la sinistra all'insegna della loro comune, certificata, impotenza; grazie al quale, infine, ne cancella i profili, ne vanifica identità e programmi. L'iperpoliticismo resta sì, dunque, come un carattere tipico della sfera pubblica italiana. Ma esso non è più il predominio del comando politico sulla società, com'è stato fino alla fine della prima Repubblica.

ID10464 - 13/06/2011 11:37:44 - (Dru) - I tre veri pilastri della conservazione-Ernesto Galli Della Loggia

Ora è piuttosto la penetrazione/subordinazione capillare e diffusa, l'uso continuo della politica da parte delle infinite articolazioni corporativo-antimeritocratiche della società. La quale realizza per questa via una sua antica vocazione: servirsi del potere, disprezzandolo.

ID10472 - 13/06/2011 14:03:25 - (max weber) - ...quante volte ancora

dovremo sentire le parole di Galli Della Loggia, senza fare nulla?! Vedi Dru, lì si sintetizza la rabbia della mia generazione verso i nostri genitori...Gente che crede che i figli abbiano come unico scopo il posto fisso, che noi siamo in attesa di "essere sistemati" per la vita...non è così. Ma chi così è cresciuto non ci può credere e non lo può capire...e allora ce ne andiamo dove questo pregiudizio non c'è. E non è una fuga. E' una scelta. Scegliere di lasciare affogare chi non vuol farsi aiutare. Ma qualcuno di voi ha letto la legge per il rientro dei cervelli??? E chi è a sinistra, ha per caso letto le proposte per l'Università del Pd di Brescia??

ID10476 - 13/06/2011 14:34:14 - (Dru) - Vedi Weber

La rabbia deve essere pilotata e gestita altrimenti diventa arma di distruzione. Io , posso parlare per me, sono imprenditore di una piccola azienda del nord e quando Ernesto dice :"In Italia qualunque individuo così come qualunque istituzione, qualunque impresa capitalistica non sopporta né il merito, né la concorrenza, né controlli indipendenti." non mi ci riconosco perchè forse in ogni categoria c'è del buono o forse sono cieco. Ad ognuno il proprio esame di coscienza.

ID10480 - 13/06/2011 15:41:09 - (Dru) - La sinistra deve riformarsi per essere utile al paese

La sinistra, impotente e incompetente, è allo sbando e causa di questo sbando è proprio la serie di sostantivi che Ernesto a usato e che vengono sbandierati più come pretesto ideologico che come vera forma per cambiare : "democrazia", "diritti" e "solidarietà", sostantivi che hanno causato e causano oggi le aberrazioni del sistema paese schiacciato su posizioni radicalmente opposte portando il conflitto sul nemico da abbattere, unica panacea a tutti i mali, quelli descritti così lucidamente dal Galli Della Loggia e che lungi dall'essere risolti con la morte del B., verranno a galla ancora più minacciosamente nel momento in cui li si credesse risolti con la sua scomparsa. Ecco che in gioco dovete esserci voi, che la votate, e spostare il vostro obiettivo non più su Berlusconi , ma proprio leggendovi dentro e correggendovi, sulle castronerie causate da una gestione aberrante del sistema paese da parte dei vostri politici.... forza

ID10481 - 13/06/2011 15:41:39 - (Dru) - forza che nulla è perduto

.....

ID10485 - 13/06/2011 17:02:24 - (max weber) - il problema però è nel 'piccola azienda'...

perchè in Italia il capitalismo è familiare e le imprese sono piccole, quindi, come i bambini, necessitano di protezione ma poi non crescono....questo mi dispiace dei nostri imprenditori, nascono piccoli, non crescono, lottano per sopravvivere e muoiono piccoli come sono nati al massimo dopo due generazioni....e pensano che la colpa sia della politica...anche questo è uno dei mali d'Italia, non trovi?

ID10487 - 13/06/2011 17:37:35 - (Dru) - scusatemi se a volte mi scappa un'acca , ma adopero il cellulare tra una riunione e l'altra...:-)..

Infatti io non dico che sono immune da critiche , e il tuo richiamo potrebbe essere un mio problema , anche se, al ritmo in cui le aziende da industriali trasformano il loro business in finanziario ha dato una spinta alla crisi e non l'ha frenata, io non difendo a spada tratta la botte piccola, ci mancherebbe, è nello spirito dell'imprenditoria quello di ingrandire la propria realtà, ma non sempre e a tutti i costi.Ma sei sicuro che il problema da te inquadrato non ti faccia perdere il quadro complessivo della realtà italiana ? rifletti, sei proprio sicuro che è lì che deve concentrarsi una politica saggia e riformatrice, non vi è qualche cosa di più urgente prima da risolvere?

ID10552 - 14/06/2011 22:45:14 - (max weber) - indubbiamente.....di fatti quella politica la debbono fare le aziende

non certo i politici che stanno a roma. A loro solo il compito di renderla possibile...loro hanno già da fare, molto, anche troppo. Intanto evitare la corruzione a tutti i livelli, le gare d'appalto accomodate, la politica con l'idea che si debba dare lavoro solo a chi è della propria area (culturale, politica, sociale o geografica), che si debba difendere il made in italy come un valore anche quando privo di contenuti, che gli enti pubblici paghino a 360 giorni mandando in crisi di liquidità le aziende, che la gente paghi il salvataggio di chi fallisce per paura che passi in mani straniere (come se questo sia cattivo di per sè)...insomma: che facciano i liberali per una volta e non i corporativisti a protezione di diritti acquisiti per chi sa quali meriti....sai, una sorta di darwinismo anti protezionistico basato su un'idea del mondo Rousseauiana, però precontrattualistica. Solo così toglierebbero gli alibi a chi si lamenta

ID10559 - 15/06/2011 08:28:55 - (Dru) - Gli alibi di chi si lamenta.

Ecco qui farei un'analisi che prevede di scegliere e di non tagliare traversalmente, i famosi tagli lineari. In Italia quali sono le categorie che di un sistema, quello descritto poc'anzi da te, sono state maggiormente s-favorite ? Ho messo s-favorite per significare che sono state favorite a breve termine ma che da una crisi imminente ancora non nel suo pieno livore non ha mostrato chi deve morire e chi deve sopravvivere.

ID10584 - 15/06/2011 15:20:21 - (Dru) - ERRATA CORRIGE

....Ho messo s-favorite per significare che sono state favorite a breve termine ma che da una crisi imminente ancora non nel suo pieno livore, LA QUALE non ha mostrato chi deve morire e chi deve sopravvivere, SFAVORITE.

ID10731 - 20/06/2011 16:22:12 - (max weber) - temo tutte, se usiamo le parole che hai appena introdotte

Sai, a volte mi sembra un alibi anche quello della crisi. In tutta l'Europa si sta tornando ai valori pre 2008 e qui piangono tutti e tutti si lamentano...cosa è crisi? non volere che Sarkozy tassi ai nostri imprenditori la seconda casa in costa azzurra?? peraltro comprata rigorosamente tra Mentone e Nizza, dove ci sono più italiani che francesi e mostrare i soldi ha un senso...fossero tutti francesi che sapore avrebbe?? O vedere dimezzati i charter che partono per i villaggi turistici del mar rosso??? O dover andare solo due sere a settimana a cena e una in discoteca e doverne passare ben 4, dico 4, ai soliti bar del paese o della cittadina, comunque a non più di 30 minuti di auto??? é questa la crisi? non avere l'ultimo cellulare o l'ultima tv al plasma...?...suvvia, siamo seri, se fino ad oggi abbiamo retto cercando di non perdere questi privilegi

ID10732 - 20/06/2011 16:24:32 - (max weber) - ben venga da domani la fine del nostro capitalismo

parentelare, non in grado di far nascere e fiorire altro se non posizioni di mero interesse...E' ora che davanti ai nostri occhi si presenti il conto di una scarsa professionalità, di una ferma incapacità di produrre e operare all'interno di mercati liberi che, per fortuna, non è di tutti, ma di molti....Io dico che solo quei pochi che sanno davvero intraprendere sopravviveranno, ma solo se ci credono e se non lo fanno per ostentare...e qui, mi dispiace, ma ho paura che siano non più del 20% oggi come oggi....

ID10734 - 20/06/2011 16:31:29 - (Ricard53) - Sei ottimista.

Il 20% è una cifra già molto alta, probabilmente ci garantirebbe il cambiamento.

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