16 Settembre 2015, 08.50
Idro Provincia
Storia

Gli internati politici durante la Prima Guerra mondiale

di Guido Assoni

Tra le varie pubblicazioni che erano consultabili alla mostra dedicata alla Grande Guerra allestita dal Gruppo Sentieri attrezzati di Idro, mi è parsa degna di particolare menzione la ricerca storica di Francesco Bevilacqua


La ricerca storica di Francesco Bevilacqua è raccolta nell’opuscolo “Gli internati politici della Valle Trompia durante la prima guerra mondiale”.
In esso vengono narrate, tra l’altro, le vicende umane culminate con l’arresto e l’internamento del Sindaco e di altri amministratori del Comune di Gardone Val Trompia per aver preso posizione contro l’intervento italiano nel 1° conflitto mondiale.

Il voler perseguire una politica sociale più equa a livello ideologico, presupponeva una netta contrarietà alla guerra, ed in quest’ottica, tali amministratori pubblici, testimoni di un desiderio di pace e di libertà, svolsero un’attiva propaganda antimilitarista e non interventista.
Con coraggio e fermezza morale vollero prefiggersi un ideale che rifiutasse l’utilizzo della violenza e, per questo, furono tenuti, per diversi giorni, in cella di isolamento nelle carceri di Brescia, in attesa poi di essere destinati ai vari luoghi di domicilio coatto.

La stampa dell’epoca, i più grandi giuristi ed il Parlamento stesso cercarono di risolvere la spinosa questione, ma con scarsi risultati, in quanto il regio decreto che dava al Governo poteri straordinari in caso di guerra, era un provvedimento di ordine militare e al cui codice dovevano sottostare le disposizioni disciplinari adottate.

Lascia una sorta di amarezza ripercorrere la storia ed accorgersi che ancora oggi, a distanza di oltre cent’anni, viviamo perennemente il travaglio tra la speranza non utopistica di una pace duratura e la tragica realtà della guerra con flussi di profughi in cerca di asilo per i vari Paesi europei.
Ritorna pertanto sempre d’attualità la storica esortazione del Presidente Sandro Pertini: “Svuotiamo gli arsenali di guerra e riempiamo i granai”.

La pubblicazione, risalente al 1991 e patrocinata dall’Assessorato all’Istruzione del Comune di Gardone Val Trompia, comprende oltre alle biografie degli internati valtrumplini anche la riproduzione di documenti inediti, di fotografie, di dispacci e di cartoline postali tali da consentire una accurata analisi del periodo storico interessato dagli eventi sia dal punto di vista socio-politico che da quello economico e religioso.

Una particolarità evidenziata nel fascicolo è il fatto che in quel periodo si preferisse utilizzare le cartoline postali in luogo delle classiche lettere, perchè, vigendo la censura, le prime non erano soggette a verifiche e pervenivano a destinazione con regolarità, mentre le lettere subivano minuziosi controlli e, nella maggioranza dei casi, giungevano a destinazione tagliate e a volte illeggibili.

Un altro spunto di riflessione riguarda la contrarietà alla guerra espressa dagli amministratori del Comune di Gardone, sebbene tale località fosse famosa per la tradizione nella produzione di armi da fuoco.

Non dobbiamo però dimenticare due ordini di fattori:


- nella primavera del 1914, diverse regioni e province del regno d’Italia furono interessate dalle elezioni amministrative e a Gardone risultò maggioritario il Partito Socialista i cui capi storici da Claudio Treves a Filippo Turati e a Oddino Morgari facevano dell’antimilitarismo e dell’anti interventismo il proprio cavallo di battaglia;

- la specializzazione secolare di produzione di armi per la caccia in periodo di pace ed armi per l’esercito in tempo di guerra, non può configurarsi come manifestazione di odio o di violenza.

Finita la guerra, alcuni di questi sfortunati amministratori non fecero più ritorno al loro Paese avendo trovato occupazione nei luoghi ove furono internati, altri trovarono la morte sui campi di guerra anche all’estero, altri tornarono ad occuparsi di pubblica amministrazione lasciando le toccanti testimonianze raccolte nel citato opuscolo ed altri preferirono dimenticare ed essere dimenticati.

Guido Assoni




Commenti:
ID61159 - 17/09/2015 20:14:20 - (brogio) -

Sarebbe molto interessante verificare se, anche in Valle Sabbia, si fossero verificati casi analoghi.

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