07 Febbraio 2012, 07.00
Idro Bagolino Anfo Lavenone Valsabbia
Lettere

Per trenta denari

di Elena Bini

Caro direttore, le chiedo gentilmente di pubblicare questa mia lettera aperta rivolta ai Sindaci di Anfo, Bagolino, Idro e Lavenone. E naturalmente anche ai lettori di VSNews


In risposta all’articolo sul recente Decreto di approvazione del PIA sul lago d’Idro e più in generale sulla scelta (meglio dire ricatto) che Regione Lombardia ha rivolto ai Sindaci rivieraschi, vorrei sottoporre all’attenzione dei Sindaci di Anfo, Bagolino, Idro e Lavenone e naturalmente di tutti i lettori di VSNews alcune riflessioni.
Essendo la questione molto complessa, mi scuso fin d’ora per la prolissità e provo a schematizzare per chiarezza.
 
1) In merito all’AMBIENTE.
Se un Sindaco NON firma il ricatto, può accadere che le opere si facciano comunque e che il lago verrà PUNITO dal RID dal punto di vista sia ambientale sia di salute pubblica come già accadde qualche anno fa, portandolo per anni all’eutrofizzazione oltre che ai conseguenti divieti di balneazione.
 
D’altronde se i Sindaci firmeranno, grazie alle nuove opere avremo anche di PEGGIO: dieci anni di lavori (si scrive 3 anni, si legge e si dice chiaramente almeno 10 anni, e di più se mancheranno i soldi) con lago BEN AL DI SOTTO del 367 m (idrometro) e portato in primavera a 1,30 in su per prelievo estivo e DOPO le opere escursione di almeno 3,25 m da 365.75 a 369.
Il lago, signori Sindaci, con la Vostra firma avrà PER SEMPRE problemi di carattere ambientale e di salute pubblica (balneabilità).
Posso capire il Sindaco di Lavenone che non ha competenze dirette sul lago, non comprendo invece – e non ho compreso fin dal 5 agosto 2008 – come un Sindaco del Lago possa scegliere di uccidere scientemente il fulcro del proprio territorio.

2) “PER LA SICUREZZA”.
Questa è la risposta che i Sindaci firmatari hanno portato ai cittadini del Lago prima allibiti poi talmente infuriati da averli mandati a casa alla prima occasione.
Ebbene, analizziamola, questa sicurezza. Io ho letto l’AdP, ho letto il progetto preliminare, ho letto il progetto definitivo, ho letto la VIA e ho letto le osservazioni del Ministero dell’Ambiente alla VIA (per inciso, a tal proposito sono certa che il buon Vallini al più presto vi darà atto della conferenza stampa con cui il gruppo lago del Comune di Idro ha informato sulle osservazioni del Ministero dell’Ambiente in merito alle nuove opere.
Dopo averle lette, la tempistica di questo nuovo decreto assume un’altra luce…).
 
Ecco le mie umili conclusioni a seguito di queste letture.
- Le opere sono necessarie – a detta di Regione Lombardia e della ditta incaricata Infrastrutture Lombarde – per “rischio paleo frana” e “per garantire il rispetto del Regolamento di Gestione del Lago d’Idro 2002”. Già questo non vi puzza di bruciato? Perché bisogna spendere SOLDI PUBBLICI per garantire una escursione TRANSITORIA che gli utilizzatori si sono AUTOassegnata in attesa di una nuova regola che si attende dal 1987? E se una nuova regola dovesse prevedere un'escursione minore di 3,25m come in tutti gli altri laghi naturali regolati prealpini?
Ne consegue che, senza la necessità di garantire il regolamento transitorio, la messa in sicurezza per sola paleo frana NON renderebbe necessari né l’escursione di 3,25 m nè la VIOLAZIONE DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE con sfondamento dell’incile e del letto del fiume Chiese. Ricordo che violare il DMV e quindi garantire una escursione di 3,25 è un danno ambientale per TUTTE le rive di TUTTI i 3 Comuni del lago firmatari, ovvero Bagolino per Ponte Caffaro, Anfo e Idro.
- Il “rischio paleo frana” viene “risolto” con questi provvedimenti:
a) la costruzione di una terza galleria di 1,3 Km dei quali 600 metri in pericoloso San Giovanni Bianco (lo stesso presente per 100 metri nella galleria degli agricoltori che PER QUESTO è stata dichiarata "non sicura");
b) la galleria degli agricoltori verrà lasciata così com’è, solo tappata, NON riempita come era stato verbalmente promesso, quindi rimarrà un pericoloso buco abbandonato al destino di chi ci vive sopra (ricordo che il terreno sovrastante è crollato più volte vicino alle case);
c) la paleo frana NON verrà messa in sicurezza, e ricordo che ai suoi piedi scorre non solo l’oro del 3° millennio (= acqua), ma anche la strada Milano-Campiglio (= persone).
 
Caspita, così sì che mi sento messa in sicurezza!!!! Un territorio già precario viene reso un colabrodo!
Io mi rendo conto che un Sindaco abbia degli obblighi rispetto alla sua cittadinanza, ovvero immagino si senta in dovere di migliorare il territorio che gli è stato assegnato e quindi offrire più infrastrutture, servizi, ecc., specie se ha magari in animo di ricandidarsi.
E’ comprensibile che un Sindaco voglia avere i soldi per realizzare piste ciclo-pedonali e musei, restaurare chiese, sistemare strade, fare archivi storici, eccetera.
E si sarà anche chiesto “a che prezzo”, e le risposte saranno state differenti. Infatti i sopracitati problemi di STABILITA’ DEL TERRITORIO e SICUREZZA DELLA CITTADINANZA DOPO la realizzazione delle opere in progetto riguardano SOLO 2 dei Comuni firmatari (Idro e Lavenone), mentre 2 dei 4  Comuni firmatari - Anfo e Bagolino - potranno tranquillamente spendere i loro soldi ed avere il loro tranquillo RITORNO DI IMMAGINE tra i propri elettori senza danni sul territorio e per i propri cittadini, fatto salvo il trovarsi sulla statale sotto la paleo frana quando deciderà di franare senza preavviso e fatto salvo il trovarsi un’escursione del lago di 3,25 che evidentemente non pesa loro granchè.
 
Infatti è il caso di ricordare che i Comuni che NON avranno opere sul loro territorio riceveranno 3 milioni di Euro (Bagolino, 2° classificato) e 3,75 milioni (Anfo, 1° classificato: la Rocca si fa bella – e sia chiaro che ne sarei immensamente orgogliosa – ma se in cambio bisogna uccidere il lago personalmente la odierò per sempre!). Il Comune di Idro, che si ritroverà con due paratoie (la vecchia rimarrà così som’è, solo senza le parti in ferro, quindi un “bel” vecchio rudere di cemento a dare il benvenuto al paese), una vecchia galleria pericolante tappata, una nuova galleria pericolosa a fianco della precedente, la galleria Enel di cui mai si parla, e la paleo frana NON messa in sicurezza… ebbene questo FORTUNATISSIMO Comune riceverà BEN 2,6 milioni (3° classificato…) e dulcis in fundo Lavenone, che si ritroverà ad ospitare un tratto di galleria pericolosa ed il suo sbocco, che sparerà direttamente su Lavenone e a seguire nel Chiese sub lacuale BEN 300 metri cubi di acqua al secondo in cambio di “BEN” 1,13 milioni di Euro (il 4° classificato).
Ma chi ha fatto l’AFFARE??? CUI PRODEST tutto ciò??? A CHI GIOVA tutto ciò???
Facile SPACCARE un territorio in questo modo! Complimenti a chi l’ha pensata!!
Perdonatemi: non so Voi, ma io dubito fortemente che chi l’ha pensata e chi a vario titolo l’ha firmata abbia pensato al BENE del territorio, alla TUTELA del territorio, alla SICUREZZA del territorio, alla SICUREZZA delle persone, all’AMBIENTE del territorio.
Grande stima dunque per chi CON CORAGGIO e SENSO DI RESPONSABILITA’ CIVILE svolge con SERIETA’ e COMPETENZA il proprio RUOLO PUBBLICO nel senso più ampio del termine. Non sarà certo di chi si opporrà alle opere la responsabilità dei divieti di balneabilità che si succederanno per sempre subito dopo l’avvio dei lavori ed il conseguente abbassamento del lago.
Un ultimo punto di fondamentale importanza: non si dica ancora – magari per evitare risposte di merito… - che i lacustri ambientalisti non vogliono collaborare con le necessità irrigue ed idroelettriche.
E’ ormai credo ben noto a tutti che noi lacustri chiediamo da sempre RISPETTO RECIPROCO ed EQUILIBRIO NEI SACRIFICI e abbiamo già pubblicamente dimostrato di essere ben disposti a trovare soluzioni CONDIVISE in merito.

Grazie per l’attenzione
Distinti saluti

Elena Bini


Commenti:
ID16841 - 07/02/2012 07:28:09 - (Giacomino) - Un bel richiamo

alle coscienze di chi di dovere e non solo.

ID16853 - 07/02/2012 18:43:28 - (Denis66) - che bel

CESSO di gente per decidere uno sciempio......

ID16854 - 07/02/2012 20:56:17 - (Brace) - Questione complessa ma ora un poco più chiara.

Come dal titolo, non è facile districarsi in queste questioni ma da come l'ho capita io in questo caso per pochi spiccioli si è venduto il Lago e la nostra sicurezza. Grazie alla Sig. Elena Bini per la chiarezza nell'esposizione, sarei grato poter leggere altri approfondimenti su questa delicata e importante questione.

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