Intorno ai problemi del lago, pi che il merito, oggi Davide Bondoni affronta il metodo. Il parallelo con Stoccarda.
Hai fatto un excursus storico con sintesi e lucidità degni di uno storico con un unica critica , se mi consenti , questo finale da storicista: era meglio se non lo inserivi . Aveva ragione Popper a condannare la dottrina marxista per la sua sicumera nelle previsioni e ad etichettarlo come "falso profeta", aveva ragione. Lo storicismo non dovrebbe avere avere pretese di scientificità. La convinzione che si possa scoprire una legge generale dello sviluppo , sulla cui base prevedere l'evoluzione futura della società umana , deriva secondo Popper , da una grossolana confusione di natura metodologica tra leggi e tendenze. Egli fa osservare infatti che la tendenza indica genericamente la direzione di un determinato movimento , cioè indica l'esistenza di qualcosa; mentre la legge è negativa , cioè stabilisce l'impossibilità di qualcosa.
Pertanto una proposizione che afferma l'esistenza di una tendenza in un dato periodo e un dato luogo è un affermazione "singolare" storica e non può essere considerata una legge di validità unifversale.
affermava che il poeta è qualcosa di più di uno storico , poichè lo storico parla del singolare nel passato e invece il filosofo/poeta del plurale e al futuro. Che Popper abbia preso da qui le sue informazioni ? da Aristotele : «il compito del poeta non è dire le cose avvenute, ma quali possono avvenire, cioè quelle possibili secondo verisimiglianza o necessità. Lo storico e il poeta non si distinguono nel dire in versi o senza versi…si distinguono invece in questo: l’uno dice le cose avvenute, l’altro quali possono avvenire»
Per la democrazia che e' il regime di tutti, occorre una "virtu' " particolare, fatta di serieta' di sobrieta' negli stili di vita, di stima reciproca, di spirito d'uguaglianza, di rifiuto del privilegio e rispetto del diritto, di cura delle cose pubbliche che, essendo di tutti non possono essere preda di nessuno in particolare"...............( Norberto Bobbio)
Caro Ubaldo, ti ringrazio del commento. Come al solito, anche se penso sia scontato, gli articoli che scrivo riflettono il mio pensiero personale e non è detto che siano condivisibili dalla rivista. Questa gentilmente li posta, ma non è costretta a condividerne il contenuto. Penso che sia questo che intendevi, Ubaldo e hai perfettamente ragione. La mia è un'opinione puramente personale. Credo che la società possa dissentire su alcune scelte, senza per questo entrare nell'agone della politica. Io ho ingigantico il caso del lago con il caso tedesco. La lotta Stoccarda 22 è diventata anche una lotta partitica perché riguarda una politica di livello nazionale sui trasporti. Inoltre, io non ho affermato "la contestazione tout court è illegittima", ma "se la contestazione è di un certo tipo e accettiamo una certa concezione dello stato, allora tale contestazione va contro i principi dello stato". Vi possono essere infatti, altre
teorie sullo stato in cui tali contestazioni vengano integrate. Il mio era un condizionale "se... allora..." con una premessa: "data una certa concezione dello stato". Nel complesso, il mio ragionamento era "se(... e...) allora (...). E' sufficiente negare la tesi contrattualista per distruggere tutto quanto scritto. E' come il teorema di Goedel: non è affato vero che afferma l'incompletezza di ZF, ma afferma un condizionale "se valgono certe condizioni, allora ZF è incompleto". Comunque, ripeto: queste sono idee mie, di davide bondoni.
Non mi sembra giusto che ti debba giustificare , anzi , riduttivo mettere davide bondoni e non Davide Bondoni , anzi DAVIDE BONDONI , e non per ironia , per assiologia. Il commento di Vallini non è pertinente in seno al senso del contrattualismo che determina in maniera pressochè categorica le conseguenze del tuo discorso e i suoi predicati , ovvio che devono sempre valere le premesse , Aristotele , altrimenti tutto cade. Per ciò che concerne Vallini , giusto sottolineare , dal mio punto di vista , la critica doverosa alle scelte , sbagliato porre l'accento su chi disattende le regole , le regole vengono sempre dopo l'uomo , quelle vanno cambiate in seno ad una società mutata se gli uomini che disattendono tali regole sono sempre più numerosi , possibile che non lo abbiate ancora capito? Non gli uomini sono sbagliati , e come è possibile ? le Istituzioni , quelle vanno mutate.
...in una parte del discorso di Davide in altro post , quanto dico qua sopra e in altri miei post passati si rivela poichè filosofia , quando dice :Come disse B. Russell "meglio rossi che morti". Se l'alternativa al comunismo è lo scatenarsi di una guerra atomica, è meglio diventare tutti comunisti. In questa frase chi cambia secondo voi , chi viene sostituito se non si vuole uccidere l'uomo ? l'uomo o l'istituzione ? chi il soggetto e chi l'oggetto ? chi rimane fermo e chi muta ? quell'uomo che prima era per l'istituzione x , dice Russell ora deve scegliere l'istituzione y , x che diventa y : è l'uomo al centro o l'istituzione nella giostra della vita ?
Io non conosco il greco antico (sfortunatamente), ma so che per Aristotele il soggetto era "colui che stava sotto". Una sorta di fondamento. Per questo, sono le leggi che si devono adeguare all'uomo e non viceversa. Questo, secondo me, l'errore dell'eccessivo formalismo illuminista. La legge si deve incarnare nel sangue della storia, nel suo vissuto. Altrimenti, diventa astratta e crudele non facendo distinzioni. Hai ragione Dru. Il contrattualismo è quella ipotesi aggiuntiva che implica in maniera deterministica la mia conclusione. Infatti, io volevo portare il lettore anche ad una riflessione sul concetto di stato. E' ancora adeguato? In una società che è sempre più multietnica è possibile non tenere conto delle differenze? Le differenze ci sono e vanno accettate come tali. In essa si struttura l'unità dello stato. Io sono un romantico e tifo per Hegel, con qualche correzione. L'idea di fondare lo stato sulla gente reale
permetterebbe di incarnare la legge formale in persone concrete. Purtroppo, è stata male recepita con effetti autodistruttivi. Ad ogni modo, ritornando all'argomento pricipale, io non sto discutendo se i comitati siano o meno legittimi. Detto così, è un non senso. Io discuto se i comitati sono legittimi a partire da certe premesse. A questo punto, le conclusioni vengono da sé: o si rifiuta la usuale concezione di stato, o si limita l'ambito d'azione dei comitati.
bravo Davide . Anche se non abito in Valle mi tengo al corrente sulle problematiche del lago.
Hobbes io lo inserirei tra i positivisti e non i giusnaturalisti o quantomeno ne è il più grande ispiratore con la teoria dell' assolutismo politico , è nel seno della sua filosofia che si forma il convincimento della sovranità come ispiratrice delle leggi scritte prima e dei codici poi come Pactum Societatis per il Pactum Subiectionis (patto di società per il patto di assoggettamento) proprio per superare quello scoglio che nel giusnaturalismo metteva in correlazione il diritto storicamente vigente e la morale , proprio per dar vita allo stato formale ,proprio , come Bobbio intelligentemente scrisse , per dar vita ad uno stato moderno con carattere di coercibilità cosa che il diritto naturale, forma del giusnaturalismo , non poteva più assicurare.
Confusione Ancora un contributo di Davide Bondoni alla discussione sulla "questione" del lago. Pubblichiamo volentieri.
L'uomo o il lago? Il contributo da parte di Davide Bondoni ci pervenuto un mese fa. Per cause non imputabili a volont censorie lo pubblichiamo ora. Che quanto mai attuale.
La salvezza del lago come atto mancato Ci scrive Davide Bondoni, rispondendo ad alcune osservazioni dei lettori indirizzate ad un suo precedente contributo. Si parla di lago, ma anche di rapporto fra uomo e ambiente. Interessante.
Tre ipotesi C' qualcosa che mi sfugge e mi tormenta e che non riesco a capire. Mi riferisco alla questione del Lago. di Davide Bondoni
Considerazioni intorno a un lago Aldo Vaglia ci scrive e desidera dire la sua in merito alla discussione che da qualche tempo viene fatta attorno all'Eridio, proponendoci quelli che per lui sono punti fermi.
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di Angela Grillo
ID17652 - 08/03/2012 09:03:22 - (Giacomino) - Tutto vero quello che dice Davide
e per me condivisibile. Ergo sulle cose scontate, uno dei problemi che sono a causa di questi diffusi atti di estremismo sono a mio parere da cercare nel fatto che di questi tempi la classe politica che gestisce le istituzioni, per sua colpa non gode più del necessario rispetto e fiducia. Avrei dovuto dire: Che governa le istituzioni ma ho una qualche difficoltà ad esprimermi così, dovuta appunto ai tempi che stiamo vivendo.