Botta e risposta dai toni aspri, fra l’assessore regionale al Territorio e all’Urbanistica Daniele Belotti ed il sindaco di Idro Giuseppe Nabaffa.
Ritengo che lintervento del Sindaco Nabaffa sia decisamente mirato proprio alla salvaguardia del lago attraverso la salvaguardia dei livelli. I Sindaci firmatari hanno conclamato - e il vice Sindaco bagosso ci ha pi volte ricordato - che la firma garantisce 1,30 metri di escursione. La loro firma pare intendesse quello, ma le opere certamente garantiranno almeno 3,25 metri! La richiesta di modifiche del Sindaco Nabaffa va proprio nella direzione di garantire la conquista tanto sbandierata dai firmatari: una escursione di 1,30 metri, una escursione che non uccida la vita vegetale ed animale del lago. Quanto ai soldi, siamo andati in 2 anni da 31 a 62 milioni e senza aprire un cantiere! Chiss dopo finiremo a E io Pago di Striscia! E la paleofrana non sar in sicurezza e il lago sar morto. Una vasca dacqua morta. Cos vuole il lago chi comanda?
accidenti che catastrofista, peggio della Bindi, spero per lei sia almeno pi carina.........scherzi a parte credo propriio che se Nabaffa continua a mettere i bastoni tra le ruote solo perch nella sua amministrazione ha parecchi militanti delle varie associazioni che salvano il mondo, alle prossime elezioni rischier parecchio, senza quello che rischia politicamente avendo contro regione, provincia, comune di Bagolino, comune di Lavenone,comune di Anfo..... Ma io mi chiedo, saranno tutte amministrazioni incapaci o sar l'amministrazione di Idro a sbagliare?
L'incredibile amministrazione di Idro continua imperterrita verso il suo de profundis. Mi chiedo se abbiano veramente capito la differenza che corre tra i livelli inerenti l'escursione concordata per l'utilizzo delle acque degli utenti sublacuali e il margine richiesto per la gestione in sicurezza del Lago, che deve essere necessariamente maggiore. Forti della loro confusione non ascoltano nessuno; quel che dice Elena Bini è lo specchio fedele di questa situazione. Non c'è modo di farli ragionare, presi da incrollabili convinzioni, appoggiate a nessun valido argomento, sono disposti a sbattere la testa contro il muro, cercando di far franare con loro anche i comuni circostanti. Se la prendono con il progetto perché i costi sono lievitati, dimenticandosi che le minuziose indagini geologiche predisposte hanno imposto una modifica delle previsioni precedenti. Ma tanto non sarebbe andata bene comunque.
La confusa catastrofista ripete - per l'ennesima volta - i propri argomenti, evidentemente a qualcuno precedentemente sfuggiti, auspicando che alfine pergiungano a destinazione.- La Regione ha proposto un progetto sulla base di un fattore di sicurezza della paleofrana di 0,55-0,78. La frana del Vajont mentre franava aveva questo valore! La paleofrana NON ha questo fattore (altrimenti saremmo tutti evacuati dalla Protezione Civile), quindi il progetto è basato su dati di rischio gonfiati. Il rischio è sovrastimato, la soluzione è sproporzionata. (dati tecnici del prof. Simonini e del prof. Muraca)- Per questa sicurezza sovrastimata serve una escursione di 3,25 m (e una galleria che porta fuori il triplo del necessario). I sostenitori dellAdP indottrinano che ci non ha nulla a che fare con lescursione da utilizzo irriguo che da 10 anni stata fissata a quella esatta misura (guarda il caso). Invece raccontano che DOPO le opere (perchè aspettare??? La concessione è scaduta nel
1987!!) si tratteràcon gli utilizzatori, che ci concederanno 1,30 m, come ci continuano a garantire a parole i firmatari. Ma siamo sicuri che sulle nuvole ci viva io? - Per ottenere una escursione da utilizzo minore di 3,25 non bastano due chiacchiere al bar; i casi sono due: o a valle si accontentano di meno acqua (i campi calano, ma le centraline aumentano), o a monte ne lasciano andare di più (ma in Trentino non c'è più Enel, c'è HDE, che risponde ai propri azionisti). Quale forza abbiamo noi in mezzo per contenere questi poteri economici? Ci siamo fatti sovrastimare il rischio geologico per una manciata di euro; cosa sapremo fare al tavolo degli utilizzi davanti a costosissime opere pronte per 3,25 m? - Intanto perlomeno si pretenda che ci sia coerenza tra quanto è stato firmato e quanto verrà realizzato. Ma pare ahimè che neppure di questo i firmatari e i loro fedeli seguaci si preoccupino. (Ora basta far finta di non capire, altrimenti sembra solo campagna elettorale...)
Le tue preoccupazioni sono piu' che sensate e con le classi dirigenti che ci troviamo la certezza dei livelli si avrebbe solo con le opere che tu proponi. Guardiamo pero' la realta' nel suo insieme. 1) Per fare quello che tu proponi la galleria attuale degli agricoltori andrebbe chiusa. 2) Lo studio Simonini Muraca non nega l'esistenza della frana ne delimita l'ampiezza e la pericolosita'. 3) la naturalita' del lago non si puo' trovare a valle quando a monte ci sono dighe con un'emormita' di metri cubi d'acqua. 4) La possibilita' di mettere in sicurezza e' stata trovata in un modo dispendioso, ma non puo' essere contestata, ne va della sicurezza anche di Idro. Mi ripeto: cercate il modo di avere le chiavi, non quello di fermare le opere.
Ricordo a Elena Bini che il Fattore di Sicurezza di un versante non è un dato assoluto ma, come ho scritto nella mia lettera dello scorso ottobre, è soggetto anche alla sensibilità è al modo d'interpretare i dati del progettista. Pertanto spesso vi sono dati discordanti sui quali un ente pubblico, responsabile della vita di migliaia di persona, deve riflettere bene. Aggiungo che vi è un obbligo imposto dal R.I.D. per la messa in sicurezza del Lago, che la Regione non può disattendere, inoltre nell'AdP si prevede di attuare il progetto del prof. Simonini per la messa in sicurezza della Paleofrana, ma queste cose Elena Bini sembra dimenticarsele. Così come sembra dimenticare che l'unico a richiedere, ufficialmente, l'immediata ridiscussione delle quote è stato Melzani, non certo Nabaffa. Allora si può essere anche d'accordo che gli avversari sono molto forti, ma non è certo con la divisione imposta da Idro che si
vince. Rifletta bene Elena, le cose vanno ragionate e affrontate in uno spirito di unità non di divisione. Attualmente l'amministrazione di Idro appare più presa da una certa schizofrenia (respinge l'AdP, ma pretende i finanziamenti previsti dallo stesso), che da un interesse vero per la salvaguardia del Lago.
Sig. Vaglia, le sue osservazioni disorientano e mi costringono a ripetermi nel dubbio di essermi spiegata male. Rispetto al suo punto 1) non vedo il senso del riferimento alla galleria degli agricoltori rispetto a quanto da me scritto. Rispetto al suo punto 2): caspita, una spesa di oltre il 600% in più le pare giustificabile? A ciò Ricard53 aggiunge una creativa postilla: i progetti di ingegneri e geologi nel 2011 sono soggetti alla sensibilità dell'autore manco fossero opere darte! Ma è ridicolo! Ripeto, ma vediamo di capirci: il Fs minore di 1, data la ipersensibilità dei nostri responsabilissimi enti pubblici, avrebbe dovuto corrispondere ad una evacuazione di tutti gli abitanti del lago già da 3 anni almeno. Ma nessun lacustre è stato mosso. Ipersensibili dove fa comodo??? Non sta in piedi, inutile aggrapparsi sugli specchi. Punto 3) del Sig. Vaglia: mi scusi, ma una frase al limite dellassurdo: siccome gli altri son diversi da noi, noi dobbiamo copiarli? Boh! continua...
Punto 4): Ripeto: aspettiamoci di essere sbeffeggiati da Totò non c'è limite all'ingordigia degli enti statali, ma noi certo, ci suggerisce il Sig. Vaglia sostenuto da Ricard53, non contesteremo zitti zitti pagheremo fino all'ultima tassa per finanziare un doppione sovrastimato e ipercostoso della messa in sicurezza della paleofrana che - Ricard53 insegna - comunque verrà messa in sicurezza. Ma mi faccia il piacere! Infine, Ricard53, Melzani era vicesindaco di un Sindaco firmatario che aveva il potere di contrattare l'escursione PRIMA della firma. Nabaffa, le ricordo, è venuto DOPO la firma. Dulcis in fundo: lo spirito di unità NON lo ha annientato la gente, ma i Sindaci firmatari. Questa è storia.
Non vedo dove siano le smentite a quanto ho affermato: 1) il Fattore di Sicurezza di un versante è determinato da una serie di dati e parametri e non lo dico io che le interpretazioni di un progettista hanno la loro importanza, lo dicono i trattati sull'argomento, forse dovresti informarti a riguardo. 2) I progetti inerenti la messa in sicurezza del Lago li si può contestare perché è legittima ogni opinione, credere di poter quantificare e discernere il loro costo senza conoscere nel dettaglio le tipologie costruttive, le tecnologie utilizzate, le ipotesi cantieristiche e i prezzi standard, non è attualmente nelle vostre corde. Questo almeno è ciò che emerge da quello che dite (amministrazione di Idro compresa). 3) Secondo come vi fa comodo Melzani diventa il referente dell'AdP o meno, resto dell'idea che l'escursione si può discutere al di fuori dell'AdP, che comunque non era l'ambito giusto, visto l'assenza della
controparte. Ricordo, infatti, che per riscrivere una nuova regola (l'attuale risale al 2002) deve esserci la partecipazione di tutte le altre parti in causa. L'Accordo di Programma fu una "forzatura" che la Regione mise in atto in seguito alla grande campagna per la salvaguardia del Lago, a cui contribuirono lacuali, valsabbini e i comuni rivieraschi. A mio avviso è stata una vittoria, anche se ciò che è scritto nell'Accordo va controllato e applicato. Continuare da parte vostra a fare i Don Chisciotte contro i mulini a vento, rischia di far sbattere la testa contro il muro a voi, ma soprattutto rischia di indebolire il fronte del Lago, minandone la sua unità, in un momento in cui i nostri "veri" avversari diventano sempre più agguerriti.
Lei signora Bini o non ha letto o non ha capito cosa io ho scritto, tutte le sue osservazioni sono fuori tema. 1) Per mettere in sicurezza il lago ci sono due vie. La prima e' quella della terza galleria, la seconda e' quella dell'asportazione della frana e del ripristino funzionale della galleria degli agricoltori. Se ci sono altre soluzioni le indichi. 2) Se la frana non e' pericolosa come lei dice puo' stare dove e' stata fino adesso. 3) Si puo' contestare l'utilizzo del lago come bacino artificiale e pretendere un ritorno alla naturalita', ma bisogna tener conto che non e' piu' il chiese che regola l'afflusso delle acque, ma sono le dighe. Anche questo e' contestabile? 4) La quarta e' una pura sciocchezza (Sia Toto' che io pago), tutte le opere hanno un costo. L'inattivita' e' gratis la pagano i posteri. A volte la paghiamo ancora noi con gli interessi.
Il tema è complesso, le nostre posizioni comunque in contrasto, lo spazio poco, la ricerca di unità - da qualcuno spesso declamata è in realtà poco praticata. Mi limito ad un punto: i tecnici non siamo nè io nè voi. Ma le dichiarazioni degli unici tecnici veramente esperti del lago non possiamo paragonarle alle nostre modestissime opinioni, nè possiamo sminuirle o tanto meno ignorarle. La discussione mi appare una chiacchierata a metà tra il tempo libero e - come gi detto - una campagna elettorale in anticipo: mi spiace, ma non ho tempo nè interesse per entrambe. Buona continuazione.
Mia cara signora, lei del suo tempo puo' fare quello che vuole, l'unica cosa che le chiedo e' di non essere maleducata. Non io ma lei e' intervenuta per prima sui miei commenti, io le ho solo risposto. Se quando non ha niente da aggiungere offende, tacciando le mie osservazioni come chiacchiere e le sue come grandi verita' sostenute da illustri luminari, io la saluto, la ringrazio per il tempo perso e in futuro mi asterro' dal commentare qualsiasi suo intervento.
Caro Aldo come hai potuto notare, non si risponde nel merito perché non si hanno argomenti. Pensa che Elena Bini è probabilmente tra tutti gli attuali "salvatori" del Lago, quella con la mente più aperta, immagina gli altri (escludo da questa considerazione Maurizio). Questo spiega il difficile rapporto che intercorre con queste persone.
Venerdi 11/2, si è tenuta una riunione del Consorzio del chiese e si è parlato tra l'altro della piena di novembre, si è tentato di addossarne la responsabilità al sistema di regolazione del lago nonostante i dati forniti dimostrassero che ciò non è esatto e si è fatta la solita confusione tra la sicurezza del lago e gli interessi degli agricoltori della bassa. Sarà un caso che si sia tenuta a Montichiari, sarà un caso che si sia tenuta il giorno dell'inaugurazione della fiera con la presenza di assessori provinciali e regionali, ma la mia impressione è che mentre in riva al lago si litiga sul cosa fare, e non dimentichiamo che ci sono in ballo 51 milioni di euro, nella bassa sanno molto bene cosa vogliono fare, e sono tutti uniti, ricchi e quindi potenti. Meditate lacustri.... ma dopo datevi da fare se non volete che l'Eridio diventi mantovano
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di Angela Grillo
ID6451 - 26/01/2011 16:05:00 - (Aldo Vaglia) - Al Sindaco di Idro
Con la stessa franchezza che ho usato nel complimentarmi per i suoi interventi sulla viabilita', devo oggi dissentire dal suo operato per quanto riguarda il lago. Gli interessi dei cittadini sono: un lago pulito e sicuro. Le pratiche che sta intraprendendo vanno contro questi interessi perche' ne rallentano il processo. Lo "status quo" non risolve ne' il problema dei livelli ne' quello della sicurezza, tanto meno quello della qualita' delle acque. Prenda i soldi e inizi a operare avra' tempo per le cause.