08 Giugno 2010, 08.00
Gavardo
Giovani&Sport

Se lo sport non insegna nulla

Riceviamo e pubblichiamo volentieri un’amara riflessione di Tito Tiberti dell’Atletica Gavardo, a seguito di una “disavventura” capitatagli presso la pista di atletica del comunale di Gavardo.

 
E' da tempo che non mi appassiono più al ciclismo, per le ripetute vicende di doping e perché la vicenda umana di Marco Pantani mi amareggiò moltissimo. Io ne ero tifoso e – doping o non doping – mi sembrò davvero un eccesso disumano la colpevolizzazione che se ne fece e che lo portò al suicidio...
Di fatto ho pensato che il ciclismo agonistico fosse un ambiente un po' ottuso e un po' sporco, per cui l'“impresa” di Ivan Basso sullo Zoncolan mi ha lasciato piuttosto indifferente.

Quello che invece ho sempre e comunque creduto con convinzione è che tutte le discipline di fatica insegnassero qualcosa per la vita: il rispetto del lavoro altrui, l'ammirazione per chi sa stringere i denti e una straordinaria tolleranza sociale.
Mi è successo qualcosa mentre mi allenavo nell'impianto della mia società a Gavardo (lo stesso stadio che ha ospitato il Meeting nazionale sabato scorso), che mi ha lasciato basito riguardo le mie convinzioni sulla funzione educativa degli sport di lunga lena.

Voglio raccontare l'accaduto perché penso se ne possano trarre considerazioni utili a un adulto che si approcci all'allenamento di un gruppo di giovani (oltre ad una buona dose d'indignazione).
Alle 19,30 di giovedì 20 maggio entrano in pista un sacco di ragazzini in bicicletta, accompagnati da un ventenne (a occhio). Io stavo terminando un 2000m in variazioni e il “grandicello” mi si affianca e mi urla con fare aggressivo (traduco dall'elegante dialetto bresciano): “sono le sette e mezza, devi andar via”; io gli dico che entro 7-8' il mio allenamento sarà finito e lui “non me ne frega un c***o, fuori subito, avete rotto i c*** voi dell'atletica” etc etc...
E io correndo un 400m in 67” e recuperando in 1'20” continuo (adrenalina che saliva) a spiegargli che ho quasi finito; lui mi si avvicina in bici, cercando di urtarmi e urlando “vai via o ti butto per terra!” e altre amenità...
Finisco il mio 2000m, mi fermo a bordo pista per recuperare 3' e mi rivolgo a un dirigente dicendogli “faccio ancora 3 giri in prima corsia e ho finito, tanto voi in prima vicino al cordolo con le bici non andate”.
E lui a sua volta mi aggredisce a parole, e ricomincia con la tiritera che noi dell'atletica abbiamo rotto. A parte che se si chiama pista d'atletica ci sarà un motivo, non capivo cosa stessi facendo di male.
Gli dico che sono un professionista serio, che sto attento a non danneggiare i ciclisti per i 3' che dovevo ancora fare (erano 1200m, 63”+1'21”+64”, per la precisione eravamo sui 3'28”...). E loro giù insulti. Fin lì non ho perso la pazienza, mi sono rimesso in prima e sono partito.
Il ciclista grandicello, mi ha dato delle spallate dalla bici, costringendomi a uscire sull'erba in corsa. Allora mi sono scomposto e l'ho mandato a quel paese – cacchio! –, mi stava facendo male: una caduta e addio stagione...

Finisco e me ne vado dritto sparato, incazzato nero ed esasperato dal dirigente e gli dico che sarei andato immediatamente dal sindaco.
Da parte sua, come risposta, ricevo altri insulti.
Io – stanchissimo fisicamente ed esasperato psicologicamente, lo ribadisco – ho sputato per terra in direzione del tizio (ma non addosso) e gli ho detto “a voi lo sport non ha insegnato proprio nulla...”, ho scosso la testa, mi sono girato per andarmene e... E il tizio mi ha messo le mani al collo da dietro!

Un ragazzo (uno dei presunti attaccabrighe dell'atletica...), lo ha preso e portato via.
Per fortuna, sennò finiva male, ovviamente per me, energumeno di 60kg secondo alcuni.
Io credo che se delle persone abbiano coltivato un'acredine così profonda delle ragioni ci debbano pur essere, ma sospetto che davvero non abbiano imparato niente dallo sport e che nulla di buono possano trasmettere ai giovani che hanno in affidamento. E io che quando c'è qualcuno che corre forte in pista starei a guardarlo per spirito di ammirazione...

Diceva quel “matto” di Steve Prefontaine: “Some people create with words or with music or with a brush and paints. I like to make something beautiful when I run. I like to make people stop and say «I've never seen anyone run like that before»”. Alcuni creano con le parole o la musica o con un pennello, a me piace fare qualcosa di bello correndo. Mi piace che le persone si fermino e dicano: “Non ho mai visto nessuno correre così prima d'ora!”.
Ecco, quella sera (come ogni sera) non ero Steve Prefontaine, ma non pretendevo nemmeno che mi ammirassero... solo che rispettassero il ritmo dei miei passi, del mio cuore e del mio respiro.
 
Tito Tiberti
 


Commenti:
ID2231 - 08/06/2010 09:29:00 - (Ricard53) - Rimango ammutolito.

Caro Tito hai tutta la mia solidarietà, spero che il sindaco di Gavardo, o qualcuno in sua vece, intervenga per porre fine a questi fatti incresciosi.

ID2232 - 08/06/2010 09:51:00 - (ermes) - un caso tra mille di inciviltà dei ciclisti...

Odio i ciclisti perchè si sentono superiori a tutti e credono di avere qualsiasi diritto "anche su strada"! Come rispetto io in moto la segnaletica stradale, la dovrebbero rispettare anche loro ed invece ho rischiato un linciaggio da un gruppo di ciclisti della domenica solo perchè gli ho detto che erano contromano in via capoborgo a gavardo. Affrontando la strettoia dove cè la macelleria, me li sono trovati davanti ed occupavano la piccola corsia. Quindi ho rischiato io di cadere per fermarmi di colpo e loro di farsi male inutilmente! In più mi sono preso insulti a non finire e qualche cazzotto sulla schiena. Ma la nostra polizia comunale quando serve dov'è? Caro Tito, ti capisco e ti sono vicino!

ID2235 - 08/06/2010 13:26:00 - (ramon) - Grande indignazione

C’è da rimanere allibiti e da indignarsi fortemente per questi comportamenti, soprattutto quando vengono da certi dirigenti a cui vengono affidati dei ragazzini. Spero che i genitori di questi ciclisti in erba capiscano quello che rischiano i loro figli in mano a certa gente… Il ciclismo, anche a livello amatoriale, ha poco a che fare con lo sport vero…

ID2236 - 08/06/2010 14:13:00 - (E.P.) - da denuncia

Che nel ciclismo ci fosse del marcio si sapeva!!... arrivare ad avere a che fare con dei delinquenti proprio assurdo!! Sicuramente meritano di essere denuciati e giudicati, altro che educatori per ragazzi, se fossi uno dei genitori provvederei ad allontanare subito mio figlio da simili personaggi...

ID2238 - 08/06/2010 16:59:00 - (fra) - Di questo passo..... Ciclista = Imbecille

Buon giorno Tito, non ti conosco ma hai tutta la mia solidarietà e comprensione. Purtroppo il mondo dei ciclisti pieno di persone imbecilli, maleducate e spavalde che credendosi "al giro d'Italia" imperversano sulle nostre (di tutti gli utenti) strade irrispettosi delle regole e dell'educazione. Per esperienza personale, nemmeno quando incontrano automezzi in emergenza, sono rispettosi delle norme del codice stradale e continuano imperterriti ad occupare tutta la carreggiata mettendo in difficoltà i conducenti dei veicoli. Anzichè continuare a "rompere la palle" ai motociclisti tranquilli (nb. tanto gli smanettoni non si fermano) le nostre forze dell'ordine potrebbero controllare anche tutti quei "Girardengo mancati" che ogni giorno come barbari pedalano qua e la sulle nostre strade... Altro che utenti deboli della strada.... Sono proprio degli imbecilli!!!! e non me ne vogliano i pochi sportivi della bicicletta educati e civili....

ID2241 - 08/06/2010 20:49:00 - (Brace) - Caccia ai ciclisti

Scusate... un tempo ci fù la caccia alle streghe, ma se continuiamo così passeremo presto alla caccia ai ciclisti. Sono un ciclista amatoriale, non sono qui a difendere la categoria, ma so come mi comporto io e i miei compagni di uscite, tutte eprsone rispettose degli altri utenti della strada e dell'ambiente, non gettiamo mai per terra nessuna cartaccia, se non la buccia di banana nei prati a disposizione. Ci sono persone indisciplinate in ogni sport, non mi pare giusto condannare e mettere alla gogna un intero movimento per colpa di un personaggio in primis maleducato. Buone pedalate a tutti.

ID2296 - 12/06/2010 07:42:00 - (delirio) - COMMENTO AI COMMENTI

La questione non quella di dividere il mondo in categorie dicendo i ciclisti sono maleducati, i calciatori meno e i mezzofondisti sono dei santi. Credo che ci sia del buono e del cattivo in tutti gli ambienti. Mi sembra pericoloso dividere il mondo in razze, categorie, ecc.

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