06 Novembre 2012, 11.00
Gavardo
Genitori in cammino

Coppia e matrimonio, l'amore non basta

di red.

«L'amore da solo non è sufficiente a reggere coppia e matrimonio». È quanto espresso dallo psicologo Osvaldo Poli nella riflessione presentata al terzo incontro di Genitori in cammino

 
A.Ge. Gavardo “itineranteâ€, mercoledì 31 ottobre, ha tenuto presso la sala polivalente dell'oratorio di Soprazocco di Gavardo il terzo incontro di “Genitori in camminoâ€, percorso formativo per genitori, insegnanti ed educatori organizzato da A.Ge. Gavardo in collaborazione con il Comitato Genitori e l’Istituto Comprensivo con il contributo dell’Amministrazione Comunale.
Ottima la partecipazione di coppie e genitori, nonostante le avverse condizioni climatiche, desiderosi di accogliere il messaggio e le riflessioni profonde di uno smagliante dott. Osvaldo Poli, famoso psicologo e psicoterapeuta mantovano, sul tema: «Quando all’interno della coppia diciamo “Prometto di amarti†cosa promettiamo esattamente?».
 
Noto per i suoi interventi scanzonati e provocatori, il dott. Poli ha esordito affermando che “l’amore†non è condizione sufficiente perché un matrimonio possa funzionare: quand’anche l’amore fosse maturo e non pura infatuazione ciò non basterebbe a reggere nel tempo.
«Il matrimonio si basa su uno scambio di una promessa liberamente sottoscritta che lega ed impegna l’altro – ha ammonito –. È una fedeltà ad una duplice promessa: prometto di amarti e di lasciarmi amare da te».
 
«Capite bene – ha proseguito il relatore – che questo impegno non coincide con l’intensità delle emozioni, ma con la quotidiana fatica di donarsi all’altro dicendo ciò che si pensa secondo la propria visione delle cose.
Già durante il fidanzamento abbiamo avuto un’intuizione misteriosa sulle potenzialità dell’altro, abbiamo scoperto il lato più profondo, i valori in cui crede.
Con il matrimonio diventiamo responsabili della sua realizzazione: come? Accogliendo le critiche, ad esempio, perché esternate non per ferire ma per aiutarci a migliorare. Con l’espressione “credo in te†affermiamo di fidarci del coniuge, soppesiamo e riflettiamo quanto ci dice partendo dal presupposto che lo dice per il nostro bene.
«Lo strumento per non disonorare entrambi le promesse, per mantenere vivi i sentimenti di benevolenza e di stima è il dialogo.
Dirsi come ti vedo sia negli aspetti postivi che negli aspetti critici non è un optional ma un dovere morale. Significa onorare giustizia e verità.
Attraverso il dialogo costruiamo l’intimità, la comunione e la sincera donazione, perché solo chi si espone e ci riporta la verità ci vuole effettivamente bene.
Che non è presunzione! I nostri limiti riducono la nostra capacità di amare: specchiandoci nella sofferenza dell’altro riusciamo a comprenderli.
Ammettere quindi di avere sbagliato, non fare l’offeso, lasciarsi toccare dall’altro e mettersi in discussione è un percorso di crescita all’interno della coppia che prelude alla futura genitorialità.
L’analisi di sé inquieta l’orgoglioso, l’agire per convenienza ed il rifiuto al confronto è tipico dell’immaturo, come la negazione dell’evidenza, come fare la vittima…».
«Prometto di dare credito alla tua intelligenza, alla tua sensibilità, a fare quanto è nelle mie possibilità per aiutarti a realizzarti nella vita e a far sì che tu dia il meglio di teâ€. Le critiche, a questo punto, sono disinteressate, non sono orientate a rendere l’altro come me, ma tese a evitare che l'altro compia errori».
 
Onorare la promessa, ha proseguito il dott. Poli, significa anche dire il bene all’altro, aiutarlo a rendersi conto dei suoi lati positivi, a trovare le motivazioni per essere contento di sé: tutto questo passa attraverso il nostro sguardo. Sono i nostri occhi che lo aiutano a scoprire i lati di sé che l’altro non ha ancora compreso perché, non è detto che i nostri educatori ci abbiamo insegnato a scoprire i nostri lati positivi! Liberiamoci quindi dal virus dell’invidia, diventiamo capaci di complimentarci e vinciamo il complesso di inferiorità. Non diamo tutto per scontato ma esterniamo il nostro riconoscimento: perché valorizza e dà la carica a chi si sacrifica quotidianamente.
All’interno della coppia, deve maturare la stima reciproca, un sentimento complesso che attiene ai valori della persona.
«Diventare uomini e donne fatti – ha esortato concludendo il relatore – per affrontare quell’esperienza totalizzante di crescere i figli insieme dove profondità e solidità del rapporto di coppia fanno la differenza».

A.Ge. Gavardo invita genitori, insegnanti ed educatori al prossimo incontro di “Genitori in cammino†che si terrà il 22 novembre presso l’Auditorium della Biblioteca Comunale di Gavardo.
Tema della serata: “La resilienza familiare: è possibile educare i figli ad apprendere anche dai fallimenti e dalle fatiche del vivere?â€. Relatrice la dott.ssa Mariella Bombardieri, psicopedagogista e formatrice.
 


Commenti:
ID24581 - 06/11/2012 13:02:48 - (alex) -

bello!!! concordo pienamente ......

ID24591 - 06/11/2012 15:28:23 - (sonia.c) - concordo totalmente!

sembra una banalità ma..davvero l'unità familiare e la rispettosa collaborazione contano e fanno la differenza!

ID24597 - 06/11/2012 16:41:45 - (Ilario) - x Anita

Complementi, bella sintesi della serata e del Polipensiero!

ID24605 - 06/11/2012 18:38:57 - (alfo70) - sig

D' accordo e condivido il pensiero,ho sottovalutato l'evento

ID24722 - 08/11/2012 20:58:35 - (Giacomino) - La frase: Non é detto che i nostri educatori

ci abbiano insegnato a scoprire i nostri lati positivi mi ha colpito. Ma quando mai ai miei tempi agli educatori veniva in mente che il sottoscritto e i suoi compagni avevano anche dei lati positivi? Piuttosto erano sempre pronti a mettere in risalto i difetti e le capacità negative. Avessimo avuto educatori meno in preda a fissazioni e pregiudizi di falso moralismo ci avrebbe aiutato ad affrontare con più ottimismo l'approccio alla vita. Ritengo comunque di aver superato con mezzi miei il gap che avrebbe potuto condizionare eccessivamente il percorso. Forse avremmo sofferto meno.

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