Alpini gente perbene

Le Penne nere della “Monte Suello” si sono strette attorno al Gruppo alpini di Sopraponte. Tanti, infatti, ieri gli alpini che hanno preso parte alla manifestazione conclusiva della “tre giorni alpina” soprapontina.

Tanti anche gli abitanti della frazione gavardese che hanno applaudito il passaggio delle penne nere che hanno sfilato dal ponte dei Marinai fino al monumento ai Caduti per l’alzabandiera e la deposizione di una corona.
Emozionato e sorpreso di tanta partecipazione il capogruppo Pietro Neboli che, dopo i sentiti ringraziamenti, nel portare il proprio saluto, ha rinnovato l’impegno a proseguire sulla strada tracciata dai suoi predecessori: “Abbiamo ricevuto un testimone e intendiamo continuare il nostro impegno a favore della nostra comunità. Come ci è stato detto, non si ottiene nulla senza sacrificio, ma noi siamo sempre pronti a rimboccarci le maniche”.

Anche il sindaco di Gavardo, Emanuele Vezzola, ha ricordato l’importanza degli alpini di fare memoria per evitare gli errori del passato e il loro impegno “nella solidarietà concreta, senza secondi fini”.

Infine, il presidente della sezione “Monte Suello” di Salò, ha ricordato don Antonio Andreassi, in dimenticato cappellano degli Alpini, e ha offerto una riflessione sull’attualità.

"In questi giorni - ha detto Micoli -, nei quali manifestanti imbrattano il Tricolore, e i mass media si ergono a fustigatori del malcostume nazionale, ma sono complice di questo sistema, non dedicando attenzione ai 300 mila alpini che si sono recati a L’Aquila per rendere omaggio agli 8000 volontari che hanno costruito un villaggio di 3 milioni di euro, noi vogliamo essere ottimisti perché l’Italia è fatta anche di gente perbene, come gli alpini di Sopraponte”.

La cerimonia, magistralmente condotta dal prof. Angelo D’Acunto, che non ha mancato di riferire curiosi aneddoti su Sopraponte, si è conclusa con la sfilata fino alla chiesa parrocchiale per la celebrazione della messa. Presso la Baita sul monte Magno, la sede degli alpini di Sopraponte, la degna conclusione della festa con l’appuntamento conviviale.

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