L'arcivescovo di Trento a Magasa

Ricorrrenza molto importante per la comunità di Magasa la festa della Madonna delle Grazie che si celebra domenica 2 luglio.

Nei tempi in cui la Valvestino contava oltre settecento abitanti, i valligiani confluivano tutti a Magasa per onorare la Vergine Taumaturga Madonna delle Grazie.

Madonna delle Grazie che veniva esposta solo per quella occasione con il solenne triduo di preghiera di preparazione che si celebrava in una chiesa strapiena.
In tempo di covid la Madonna è stata esposta sempre per essere venerata e pregata a protezione della popolazione.

Ecco quanto ci rilascia lo storico locale di Magasa Jean-Pierre Mazza:

“Il dipinto su tela della Madonna delle Grazie sarà esposto alla venerazione dei fedeli della Parrocchia di Sant'Antonio Abate di Magasa per tutto il mese di luglio.
L'iscrizione nella parte inferiore del quadro specifica che questa tela è «la vera effigie della sacra immagine della Madre della Divina Grazia oppure di santa Maria delle Grazie dipinta da s. Luca».

Ma perché chiamare Maria di Nazareth Madre della Divina Grazia? Questo predicato è attribuito a Maria perché ha portato in grembo la Grazia per eccellenza: il suo figlio e nostro Salvatore Gesù Cristo. La madre del Risorto è dunque la Regina di ogni grazia, la nostra Avvocata che intercede presso il nostro Padre per ottenerci qualsiasi grazia per il nostro bene spirituale e non solo. La famosa preghiera di San Bernardo di Chiaravalle implora Maria asserendo che: «non si è mai inteso al mondo che qualcuno sia ricorso alla tua protezione, abbia implorato il tuo aiuto, chiesto il tuo patrocinio e sia stato da te abbandonato». Gli ex voto appesi all'altare laterale a Lei dedicato attestano delle tante grazie ricevute dai fedeli della Comunità di Magasa nel corso degli ultimi tre secoli.

Questa effigie «dipinta dall'originale e nella regolare misura» fu regalata nel 1714 da Carlo Ferdinando Laterano alla comunità di Magasa, quando quest'ultima con tutta la Val Vestino, le Giudicarie, la Rendena, ... erano sudditi dei Conti Lodron.

Carlo Ferdinando Laterano, Conte di Lodrone e di Castel Romano, fu canonico e preposto capitolare della cattedrale di Trento alla fine del Seicento inizio Settecento e, dopo la morte del principe vescovo di Trento Spaur nel 1725, amministrò il principato in qualità di Vicario capitolare. Egli fu un mecenate molto colto, raffinato e brillante, un facoltoso committente amante delle lettere e delle arti, e arricchì di opere d’arte il duomo di Trento, le chiese di Lodrone, di Villa Lagarina, ... di Turano e di Magasa, in quella Val Vestino insita nel Tirolo italiano di tre secoli fa”.

Quest’anno la festa, già importantissima per se stessa, riveste una doppia valenza: infatti sabato 1° luglio alle ore 17 la santa messa solenne sarà presieduta e concelebrata con il parroco di Magasa don Franco Bresciani dall’arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi.

Sua Eccellenza viene a ricordare il prete-missionario di Magasa don Maurizio Gottardi, scomparso nel marzo 2023 a Trento: i suoi funerali sono stati celebrati a Pietramurata e ripetuti con la tumulazione delle sue ceneri a Magasa a metà aprile.
Don Maurizio, rientrato dal Brasile sua terra di Missione nel 2015, si è messo a disposizione della Chiesa Trentina a cui lui apparteneva.
L’arcivescovo Lauro mandò don Gottardi come collaboratore parrocchiale alle Sarche, paese natale dell’arcivescovo emerito Luigi Bressan.
Preziosa e importante la sua collaborazione con il parroco di Vezzano don Paolo De Vigili per i cinque anni che è rimasto fino a quando la salute lo ha retto: don Maurizio per il suo carattere bonario e ottimista si è fatto ben volere da tutti.
Ai suoi funerali gratitudine e ringraziamenti sono stati rivolti a don Maurizio sia dall’arcivescovo Lauro che da don Paolo.

È con questo spirito di riconoscenza che l’arcivescovo Lauro sale a Magasa a ricordare don Maurizio: un atto di gratitudine anche verso la famiglia di don Maurizio, molto legata al loro sacerdote.

Magasa, che ora appartiene alla diocesi di Brescia, è stata sotto la giurisdizione di quella di Trento fino a pochi decenni fa.
L’ultimo sacerdote trentino è stato il compianto Fiavetano don Luigi Festi, che ha lasciato Magasa nel 1983.
Sarà presente a fare gli onori di casa il sindaco di Magasa, cavalier Federico Venturini ,e il sindaco del comune della Valvestino Davide Pace.
Non mancherà la partecipazione corale di tutti gli abitanti.

Brevemente il programma delle due giornate.
Sabato 1° luglio: ore 14.30 confessioni
Ore 17 Santa Messa solenne presieduta dall’arcivescovo di Trento Lauro Tisi
Domenica 2 luglio: ore 18 Santa messa solenne.
Alla fine della santa messa incontro conviviale, in semplicità, di monsignor Lauro con i famigliari, le autorità locali e con chi lo vorrà salutare.

Gianpaolo Capelli

Foto 1 La Madonna delle Grazie chiesa Sant’Antonio di Magasa (foto Jean-Pierre Mazza)
Foto 2 Chiesa Sant’Antonio Magasa interno con  il Sacro Triduo (foto Biblioteca Comunale di Magasa)
Foto 3 Arcivescovo Lauro Tisi a Bagolino 2022  per i festeggiamenti della Madonna di San Luca (foto don Paolo Morbio)
Foto 4 Ricordi... il giovane don Maurizio Gottardi a Magasa sullo sfondo la montagna di Rest (archivio di Jean-Pierre Mazza)

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