Cuore Amico, il “Nobel” dei missionari

Il Premio Cuore Amico 2010 verrà consegnato questa mattina alle 9.30, vigilia della Giornata missionaria mondiale.
La cerimonia si svolgerà a Brescia nella Chiesa di San Cristo, nel complesso dell’Istituto Saveriano in via Piamarta 9.

Ogni anno, il riconoscimento va a un sacerdote, a una suora e ad un missionario laico. Quest’anno un’eccezione: non un sacerdote, ma un’intera Congregazione, quella dei Padri Somaschi, impegnata a fianco di Cuore Amico nella realizzazione di una casa-famiglia in grado di ospitare oltre duecento bambini orfani ad Haiti.

I premiati, dunque, sono:
la Congregazione dei Padri Somaschi, fondata nel ‘500 da San Girolamo Emiliani, laico veneziano, per il servizio agli orfani, alla gioventù abbandonata e ai poveri, con missioni sparse in America Latina, in Asia e, recentemente, in Africa e in Australia;
suor Eleonora Liberini delle Suore di Maria Bambina, dal 1987 missionaria in Zambia, prima a Chirundu e attualmente a Kabwue, dove lavora nel villaggio tra i più poveri dei poveri;
la missionaria laica Luisa Flisi, partita nel 1972 per lo Zaire, l’attuale Repubblica Democratica del Congo, dove ha operato a fianco del padre saveriano Elia Meo prima presso la missione dei laici missionari nella Diocesi di Uvira, dove ha vissuto la sua prima esperienza, impegnandosi per l’emancipazione della donna e l’educazione sanitaria per la prevenzione di alcune malattie, poi nel 1976, presso la nuova parrocchia di Bunyakiri, nella Diocesi di Bukavu. Nel 1989 il trasferimento nel grosso centro di Goma, dove ha vissuto la prima e la seconda guerra di “liberazione” del Paese dalle dittature di Mobutu e Kabila, che hanno lasciato tanti morti e molto povertà. Attualmente si occupa dell’assistenza ai malati di Aids, una piaga che affligge molti parti dell’Africa.

Il Premio – noto anche come “Nobel missionario” – compie quest’anno vent’anni. Periodo in cui l’Associazione “Cuore Amico – Fraternità onlus”, attraverso il riconoscimento ai missionari, ha donato oltre due milioni e mezzo di euro utilizzati nelle aree di missione. “Ma – come spiegava don Mario Pasini, fondatore del Premio – il nostro obiettivo non è tanto quello di dare un aiuto economico, quanto quello di far conoscere nel nostro Paese l’opera dei missionari che spesso svolgono il loro compito di evangelizzazione in condizioni di grande difficoltà nei posti più sperduti della terra”.

Lo scopo del Premio Cuore Amico, "Nobel missionario", è segnalare, attraverso figure esemplari di missionari, la grande opera di civilizzazione promossa dalla Chiesa attraverso l'evangelizzazione a favore dei poveri del Terzo mondo.
Criterio ispiratore dell'iniziativa è quello di valorizzare figure di missionari che con la loro vita siano testimoni fedeli al Vangelo e di amore agli ultimi attraverso la condivisione della povertà e il lavoro finalizzato alla loro crescita ed autonomia nel rispetto di ogni cultura e tradizione. Obiettivo che si realizza attraverso iniziative comunitarie, non di pura assistenza, ma di autentica promozione umana.
“La rivendicazione del rispetto dei diritti umani, di libertà, di giustizia, di dignità, di superamento del razzismo - si legge nel regolamento del Premio - sono solo alcune delle linee guida dei missionari che si impegnano, in spirito di cooperazione, ad ogni iniziativa che esalti la dignità di ogni singolo essere umano”.

In foto
. suor Eleonora Liberini
. Luisa Flisi
. i Padri Somaschi

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