05 Febbraio 2009, 00.00
Casto
Edilizia selvaggia?

Scuole e case a rischio frana

Una decina di abitazioni, scuole materna, media ed elementare comprese sarebbero a rischio frana a Casto. La denuncia da parte di alcuni cittadini che lamentano lesioni nelle loro case. Ritardi nell'intervento di messa in sicurezza.

Una decina di abitazioni, scuole materna, media ed elementare sarebbero a rischio frana a Casto. Lo denunciano Rubens Freddi e la moglie Iris Corsini, con Carla Piccinelli: «Le nostre abitazioni, a Casto in via Padre Riccardo Silvestri, hanno visto realizzare 4 anni fa in via Rive, una quindicina di metri a monte, un livellamento di terreno, con «terre armate», ad opera della società Autotrasporti Savallese, che a nostro avviso crea un grave pericolo».
Già al momento dell’esecuzione dei lavori, nel novembre 2005, le 2 abitazioni hanno rilevato lesioni nelle pavimentazioni esterne. «A quel punto il Comune di Casto emise ordinanza di sospensione dei lavori - ricordano i denuncianti - per pericolosità di danni a persone o cose, ordinando la messa in sicurezza delle scarpate mediante ripristino del muro di sostegno».

Nel frattempo i denuncianti, supportati dal geometra Aldo Armani, si sono rivolti ad uno studio legale per una causa civile. «Il progetto - spiega Armani - prevede un piazzale-parcheggio per camion, ottenuto con un terrapieno sostenuto da terre armate». Si tratta del riempimento del pendio tra le 2 abitazioni e la proprietà Autotrasporti. «Ma il pendio con il terrapieno, così come realizzato e diviso in 2 sezioni, - recita la perizia del dottor Antonio Conti, incaricato dal Comune di valutare la stabilità del versante - non è in condizioni di sicurezza».

«Il terreno si è mosso per instabilità franosa - dice la perizia del geologo - e le lesioni causate ai fabbricati, oggi esaurite, sono state causate dal peso della terra rinforzata, dalla veloce esecuzione delle terre rinforzate stesse e dalle vibrazioni del compattatore in uso».
Conti ha anche posto sul terrapieno un sovraccarico mobile (i camion), valutando la situazione anche in presenza d’acqua e/o di scosse sismiche.

La perizia prevede di variare il terrapieno realizzando dei gradoni e di realizzare alla base delle terre armate una palificazione.
«Il Comune dovrebbe intimare a Savallese la messa in sicurezza della zona - è il parere di Armani - o occuparsene direttamente addebitando poi i costi sostenuti. Ma per il momento, ad oltre 18 mesi dai preoccupanti risultati della perizia ordinata dal Comune e poi fatta propria dal Ctu del giudice, nulla è stato fatto, mantenendo una situazione di instabilità, con rischio per i cittadini e, soprattutto, per gli edifici scolastici».

Fonte: M.PAS. da Bresciaoggi


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