08 Gennaio 2011, 07.00
Bagolino Vallio Terme Salò Provincia
Minerali

Ritoccata la tassa di concessione

Dal primo di gennaio poco pi che raddoppiato il contributo per l'imbottigliamento dovuto dai concessionari. Per il giro d'affari generato si tratta di cifre irrisorie.

 
Dal primo gennaio raddoppia la bassissima tassa di concessione che gli imbottigliatori di acqua minerale (nel bresciano Ferrarelle, Tavina, acqua Maniva, Castello e Vallio) pagano alla Provincia.
La Regione alza il risibile balzello da mezzo euro ogni mille litri a 1,20 euro (0,90 se imbottigliata in bottiglie di vetro).
Considerando che in provincia si imbottigliano 600 milioni di litri di minerale (per un giro d'affari di 150milioni di euro l'anno) al Broletto andranno circa 600mila euro.
 
L'elefante ha partorito il topolino?
Così pare, visto che la tassa non era toccata dal 2002 e che è stata portata dallo 0,2% allo 0,4% rispetto ai fatturati del comparto.
La Finanziaria ha tolto 45 milioni alle casse dei comuni bresciani: forse questa era l'occasione (mancata) per fare un po' più di cassa.
 
Le nuove tasse.
Ad impegnarsi per l'adeguamento del canone di concessione (fermo a 0, 516 euro per metro cubo) è stato l'assessore regionale Marcello Raimondi (Ambiente, Energia e Reti), che si dice soddisfatto della quantità dell'aumento: «Un atto che riconosce il giusto contributo che deve essere garantito da chi sfrutta l'oro blu lombardo».
 
L'assessore aggiunge che si è voluto differenziare l'entità del contributo a seconda del materiale utilizzato per l'imbottigliamento, «per disincentivare l'uso della plastica».
Ma la differenza è talmente risibile (30 centesimi ogni mille litri) che difficilmente porterà all'abbandono delle bottiglie in plastica (che spadroneggiano nei supermercati).
Annualmente in Lombardia si imbottigliano 2.906.000 metri cubi di acqua (quindi quasi 3miliardi di litri) che fino al 31 dicembre hanno valso alle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco e Sondrio la misera cifra di 1,5 milioni di euro l'anno.
 
Le minerali made in Brescia.
Il principale marchio di acqua minerale imbottigliata nella nostra provincia è la Ferrarelle, che a Darfo Boario imbottiglia quasi 300 milioni di litri l'anno.
Tre sono le sorgenti per le quali ha ottenuto la concessione regionale: quella della Fonte Sacco Boario (scadenza nel 2030), quella della fonte Boario (2028) e quella del Casinò di Boario che gode di concessione «perpetua».
L'azienda ha acquistato il terreno dove si trova la sorgente, ed in virtù di una vantaggiosissima legge del passato potrà attingere acqua in eterno dal sottosuolo camuno. E rivenderla in mezzo mondo con lauti profitti.
 
La seconda azienda più importante di Brescia è la fonte della Tavina spa, con i suoi 220 milioni di litri imbottigliati l'anno (concessione fino al 2036).
La terza azienda bresciana d'imbottigliamento è la Dosso Alto spa di Bagolino, quella dell'acqua Maniva: ne imbottiglia 58 milioni di litri l'anno e gode di una concessione che scade nel 2026.
Seguono l'acqua Castello delle Fonti di Vallio spa (7 milioni di litri e scadenza nel 2025), l'Antica Fonte di Nuvolento (6 milioni di litri imbottigliati).
 
Pietro Gorlani da Bresciaoggi


Commenti:
ID6001 - 08/01/2011 08:42:00 - (delirio) - PERCHE' PAGARE DI PIU'?

Non compriamo più acqua in bottiglia. Praticamente ci vendono la bottiglia di plastica, (che poi è da smaltire) il trasporto della bottiglia stessa che è fortemente inquinante. Poi ci fanno pagare la loro pubblicità e i loro guadagni. Insomma il valore del prodotto venduto è veramente irrisorio.

ID6015 - 09/01/2011 12:37:00 - (Ernesto) - di sicuro

l'aumento della tassa si riperquotera' sul consumatore, percio' a voi la conclusione!!

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Un «affare» da 150 milioni di euro l'anno Leggere non sono solo le acque minerali imbottigliate in provincia di Brescia (577 milioni di litri nel 2006) ma anche le tasse di concessione pagate dalle aziende di imbottigliamento. Quanto? Una lira al litro, ovvero 0,00051 euro.

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