23 Gennaio 2011, 10.00
Bagolino
Lettera

«Fotovoltaico selvaggio»

«Gli impianti del tipo di quelli realizzati a Bagolino, rischiano di insinuare dubbi ed incertezze sul modo migliore per produrre energia pulita».

 
Caro direttore,
l'apparizione dell’impianto fotovoltaico sul pendio delle “rive” di Mignano a Bagolino sta catturando lo sguardo del passante il quale sembra alquanto infastidito.
Poche sono le persone che, passando da quelle parti, vanno oltre senza interrogarsi sul come possano essere autorizzate e realizzate opere in questo modo.
 
Avevamo imparato e eravamo convinti che in campo energetico, nell'ottica di un’attenzione per la tutela dell'ambiente, si dovevano promuove iniziative per lo sviluppo degli impianti fotovoltaici.
Eravamo d’accordo con i sempre più efficaci meccanismi di stimolo messi in atto degli enti pubblici.
Di piĂą, ancora oggi sosteniamo che il giudizio estetico deve tenere conto che l'uso di pannelli fotovoltaici debba essere considerato desiderabile per il contributo che da alla produzione di energia elettrica senza inconvenienti ambientali.
 
L’impianto che abbiamo visto crescere sotto i nostri occhi però, adesso che sembra aver preso la sua forma definitiva, appare come in uno sfregio ad un territorio già martoriato che è difficile non denunciare.
Siamo convinti che ogni opera, in particolare se caratterizzata da un’elevata visibilità come quella di un impianto fotovoltaico, debba essere sottoposta ad un’attenta valutazione d`impatto ambientale.
Una procedura tecnico-amministrativa di verifica della compatibilità paesaggistica finalizzata all`individuazione, descrizione e quantificazione degli effetti che l’impianto fotovoltaico potrebbe avere sull`ambiente.
 
Questa valutazione d`impatto ambientale rappresenta lo strumento di supporto per le decisioni tecniche e politiche.
Non abbiamo nessun motivo per pensare che ciò non sia avvenuto nel rispetto formale delle norme vigenti.
Il sindaco di Bagolino in persona, leggiamo sulla stampa, assicura che tutto è avvenuto secondo quanto è prescritto dai regolamenti.
 
Perché gli organi competenti che hanno visto le carte, l’Amministrazione Comunale, la Sovraintendenza, ecc., non hanno colto questo orribile impatto?
Al contrario perché l’hanno autorizzato?
E quindi un “mostro” è cresciuto sulle rive del Caffaro apparso come nelle favole per fatalità, contro la quale l’uomo comune è notoriamente impotente.
Noi ci sentiamo un poco offesi nel nostro orgoglio di appartenere a questa terra e un po’ in colpa per aver raccontato al forestiero delle bellezze della nostra valle, un po’ delusi di essere concittadini di chi concepisce e realizza opere guardando al solo interesse economico, di chi sta in silenzio aspettando il proprio turno di convenienza.
 
Gianluigi Pelizzari
 


Commenti:
ID6332 - 23/01/2011 12:20:00 - (valdo) -

Siamo il paese delle eccellenze governato dalle mediocrita'. Abbiamo gli operai migliori d'Europa e meno pagati. I politici e manager peggiori e piu' pagati. Il nostro territorio invidiato da tutto il mondo sfregiato da ignoranza e incompetenza. Si copia la Germania sui pannelli solari senza capire che in pianura non si puo' produrre con l'idroelettrico. Si copi la Germania per la sua politica, per la sua industria, per la sua serieta'.

ID6333 - 23/01/2011 14:13:00 - (Giacomino) - Come non condividere

la pacata lettera dell'amico Gianluigi e il commento che ne segue.

ID6334 - 23/01/2011 16:37:00 - (ziogian) - Fotovoltaico e tetti

La produzione di energia elettrica con il fotovoltaico è senz'altro importante. Come dice giustamente Gianluigi, è giusto tenere in conto il fatto che di fotovoltaico si tratti per favorirne l'installazione, per esempio permettendo la sostituzione di un bellissimo tetto in coppi in un meno bello ma maggiormente utile tetto in silicio. Ma gli impianti a terra, a mio parere, sono pochissimo opportuni. Il bello del fotovoltaico è proprio quello di poter produrre energia sul tetto di casa, del capannone, etc, non andando ad intaccare ulteriormente il consumo di suolo. Ed è quella la strada da prendere, non quella dell'investimento selvaggio perché redditizio. G.V.

ID6336 - 23/01/2011 20:08:00 - (blurex) - ci sono tanti modi

In effetti scendendo dal Maniva al primo colpo d'occhio si ha l'impressione di trovarsi davanti una una baraccopoli perchè i vari gruppi di pannelli sono posizionati e orientati a casaccio senza alcuna logica almeno apparente e comunque senza far nulla per dargli un ordine che potrebbe almeno ridurre il senso di caos che danno ora. Io non so e non tocca a me decidere se si poteva fare o no, di sicuro si poteva fare meglio, anzi molto meglio.

ID6348 - 24/01/2011 08:14:01 - (Maudo74) -

A Bagolino sono stati realizzati impianti fotovoltaici molto belli. Questo sicuramente non ne fa parte.

ID6370 - 24/01/2011 13:08:00 - (alex) -

condivido alla grande la lettera di Gianluigi. Questi pannelli offendono tutta la popolazione, sono stati fatti per il solo interesse economico e non ecologico.

ID6378 - 24/01/2011 14:42:00 - (Beps) - Istruzioni di come rovinare una valle

6 persone che hanno commentato più l'autore della lettera, credo siano sufficienti a far riflettere il proprietario e le amministrazioni che hanno concesso ciò.

ID6386 - 24/01/2011 20:51:00 - (pollon75) -

Complimenti all'autore della lettera ...ha perfettamente fotografato la situazione a bagolino. Nessuno mette in discussione la prospettiva del fotovoltaico ma un'opera di questo genere porta a distruggere il nostro invidiato e scenografico paesaggio.

ID6394 - 24/01/2011 23:05:00 - (ric) - FACCIAMOCI UN MUSEO

mi aspettavo che il finale fosse :" facciamo un museo del fotovoltaico"

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