Vicesindaco calimero

Più arrabbiato, amareggiato o deluso? Enzo Melzani sembra il ritratto di quella vecchia pubblicità: «Ce l'hanno tutti con me perché sono piccolo e nero!». In realtà Melzani, libero professionista, 35 anni, da 3 imbarcato sulla nave del sindaco di Bagolino Marco Scalvini , di cui è vice e rappresentante di punta della frazione Ponte Caffaro, non è né piccolo, né nero.

Eppure quell'idea che ce l'abbiano tutti con lui non lo abbandona facilmente. «Ma come? - esordisce -, si lavora come pazzi sottraendo tempo alle nostre attività, e poi… c'è chi gioca a spararle più grosse, mirando sempre qua».
Verità? Manie di persecuzione? Melzani comunque non ci sta e sfoglia il quaderno delle doglianze, che ha molte pagine, tutte dedicate al lago d'Idro: kyte surf, biotopo, depuratore, balneabilità, presenze turistiche. Madonna, quanta roba!

Partiamo dal kyte surf. Un po' se le cerca Melzani! C'è un lago apprezzato da velisti e surfisti: occorre impantanarsi in uno sport estremo con quei matti che girano aggrappati ad un aquilone?
Sbuffa l'Enzo da Caffaro. «Ci portano via il lago; l'unica cosa che non ci possono toccare è il vento: ci lasciamo scappare l'occasione? Tutti gli sport del vento sono puliti: è vero, c'è il kyte surf, ma abbiamo organizzato anche gare di vela. Il fatto che il lago sia scelto dai praticanti del kyte mi pare un'occasione da non lasciarsi scappare per lo sviluppo turistico».

Passiamo al depuratore. È vero che si tratta di una banale fossa Imhoff? Questa Melzani proprio non la può digerire, e minaccia sfracelli: «La prossima volta che sento dire che il nostro depuratore non funziona querelo. Sa cosa hanno fatto qui per ottenerlo? Alla fine degli anni '80 il Comune ha lottato. Adesso uno si alza la mattina e sproloquia che non funziona.
Due anni fa l'argomento è stato addirittura tema di un question time alla Camera, con conseguente intervento del Nas: tutto regolare. Ogni 15 giorni l'Asl controlla, e quest'estate è arrivata pure Goletta verde: il depuratore non inquina».
D'accordo, ma perché non volete collegarvi con quello di Storo? «Non è vero che non vogliamo. Ho qui una lettera di Lorenzo Dellai del 13 luglio scorso nella quale si ribadisce, a seguito dei contatti avuti, l'annessione di Ponte Caffaro al depuratore di Storo. Da gennaio, comunque, i 3 depuratori di Bagolino sono passati alla Valgas, che sta sondando per capire dove collettarli».

Altra pagina: il biotopo. Lo state distruggendo? Melzani è duro. «Non c'è alcuna intenzione di toccare quello che viene definito biotopo», ruggisce. E poi: «Il fatto è che nessuno lo ha mai tutelato finora. Chi protesta si riferisce a quello che oggi è un bellissimo prato, mentre prima era alla mercé di ciò che portavano a valle il Caffaro e il Chiese.
Un operatore commerciale ha lavorato giorno e notte per trasformarlo, ma oggi, con il lago che si è alzato, rischia la scomparsa.
Stiamo pensando di livellare il prato. Il biotopo è più in là, al confine con il comune di Bondone. Noi vogliamo qualificare quella zona con passerelle, come a Baitoni».

A proposito di qualificazione, Melzani esibisce i suoi fiori all'occhiello. «Il Comune di Bagolino ha speso 600 mila euro per sistemare la zona vicina al lago: 240 mila per il collettamento della fognatura lungo il percorso pedonale, 90 mila per l'ultimo tratto di fognatura che colletta le strutture turistiche in modo da rivalorizzare le spiagge, 211 mila per riqualificare la zona del porto e fare l'attracco per il battello spazzino; 800 mila euro saranno investiti nel triennio 2007-'09 per rivalorizzare le spiagge, eliminare gli argini cementificati e creare un'area camper.

Per un Comune come il nostro sono tanti soldi.
E poi c'è chi dice che l'estate scorsa è stata un disastro.
Quest'estate le attività sul lago sono andate bene: vuol dire che ha girato gente e che siamo sulla strada giusta; perché se la prendono tanto con noi?».
Forse, azzardiamo, perché, come dice il vecchio proverbio, fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce? «Forse!».

Giuliano Beltrami da L'Adige

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