Parlare ancora della Sagra del Contadino di Mairano ad una settimana dalla sua chiusura? Certo, perché nel piccolo paese della Bassa Bresciana si tiene una manifestazione temporanea che ruota attorno ad una struttura permanente che è stata ed è il cuore dell'identità di questa terra: il suo Museo della Civiltà Contadina
Parlare ancora della Sagra del Contadino di Mairano ad una settimana dalla sua chiusura? Certo, perché nel piccolo paese della Bassa Bresciana si tiene una manifestazione temporanea che ruota attorno ad una struttura permanente che è stata ed è il cuore dell'identità di questa terra, il suo Museo della Civiltà Contadina, che tanto somiglia ad iniziative analoghe sorte in varie località della nostra provincia e oltre, come ad esempio la CasaMuseo a Bagolino che riunisce reperti della propria comunità contadina, e dove in quel paese perdura un forte legame con la storia, gli usi, le attività agro-silvo-pastorali del tempo passato.
Sarà stato infatti per le affinità tra territori vocati all'agricoltura, pur se diversi e distanti, che l'associazione Amici del Museo della Civiltà Contadina di Mairano ha chiamato la Compagnia dei Bagossi & C. di Bagolino e dintorni a portare l'esperienza delle proprie comunità di montagna nel paese della Bassa; di quella partecipazione abbiamo già parlato ampiamente nei giorni scorsi su queste pagine, ed ora facciamo qualche considerazione sulla sagra.
Su iniziativa del M° Dino Gregorio, nel 1983 nasce il Museo della Civiltà Contadina che è stato a lui meritoriamente intitolato, e che diviene il fulcro di una accurata ricerca delle radici storiche della comunità e del suo legame con la terra; il museo che raccoglie le preziose testimonianze dell'antica comunità mairanese, è oggi uno scrigno di storia umana, sociale ed economica molto apprezzato, elegante e ben tenuto, visitato da pubblico e soprattutto da scuole della provincia; merita senz'altro una visita (apertura il giovedì sera e la domenica pomeriggio; su appuntamento per gruppi e scuole, tel. 030/975122 Comune di Mairano).
È dall'attività di studio e ricerca del Museo della Civiltà Contadina che scaturisce nel 2003 l'iniziativa di una manifestazione per estendere all'intera popolazione l'interesse per la tutela e la conservazione dell'eredità di saperi, pratiche e manualità, beni storici, usi consuetudini e rituali lasciatici dalle donne e dagli uomini che su quella terra avevano vissuto in un tempo passato.
- La sagra rappresenta un momento unificante per la nostra popolazione; è una manifestazione molto sentita, che impegna per l'allestimento più di 500 persone, volontari delle associazioni e privati cittadini. Inizia alle 6 del mattino della domenica con il Canto del Gallo, così come una volta avveniva la sveglia mattutina nelle campagne - , commenta Gianmarco Quadrini, presidente del museo e coordinatore della sagra, molto coinvolto nella buona riuscita della manifestazione più importante del paese, che nel programma prevede anche iniziative culturali e di spettacolo nei giorni precedenti la sagra vera e propria. - Questa 17ª edizione della Sagra del Contadino di Mairano ha superato quest'anno ogni ottimistica previsione.- E allora vediamola più da vicino.
Come sempre la manifestazione ha presentato alle migliaia di visitatori un centro storico addobbato con creatività, esponendo nelle vie, piazze e cortili, mobili, arredi, attrezzi, abiti, utensili del tempo passato legati alla vita della popolazione, all'attività di lavoro dei campi, dell'artigianato, della vita quotidiana domestica famigliare e della comunità nei suoi aspetti sociali, civili, religiosi, trasfigurando il paese in una emozionante macchina del tempo, per mezzo della quale riconoscersi all'età della gioventù per gli anziani che in tali contesti avevano vissuto, o immergersi in una realtà aliena e immaginifica per i giovani, estranei a quel mondo impregnato di problemi concreti e risposte industriose per risolverli.
Impossibile dar conto di tutte le innumerevoli esposizioni di materiali, mostre, articoli anche di bricolage e lavorazioni contemporanee, iniziative culturali e di svago; ne saranno citate alcune di particolare significato, o che semplicemente si è riusciti a vedere nel tempo dedicato a interviste, fotografie, visite di stand.
Ed ecco allora la Mostra di Biciclette d'Epoca, una collezione privata allestita dall'Autoclub di Flero, che comprende anche auto e motociclette d'epoca, un'esposizione incredibile di adattamenti della bici alle esigenze di lavoro del tempo: bicicletta del lattaio, del medico, del scarpulì, del masadùr, del vigile del fuoco, del cardatore di lana, del contrabbandiere di grappa de sfüs, del venditore di minestra (da Limo pasto fino, 5 cent.), della lavandaia, del fotografo, del militare, del pitùr, dell'ombrellaio, del cantastorie, del fornér, della Croce Rossa, dello spazzacamino, della bambinaia, da passeggio)! Da non perdere, l'anno prossimo qui, o in altri contesti espositivi.
Immancabile la banda, che sempre sottolinea l'allegria della festa con la sua musica coinvolgente, e a Mairano lo fa dal 1930, anno di fondazione del Corpo Bandistico S.Cecilia diretto oggi dal M° Mauro Pellegrini; una banda dalle solide radici che conta 35 componenti e vanta una Scuola Allievi ben avviata; il suo repertorio è vario e comprende brani classici per banda, da concerto e da festa popolare.
E naturalmente i Cortili Tematici, le ampie corti private, alcune vastissime come piazze, tipiche dei cascinali padani in cui un tempo vivevano e lavoravano numerose famiglie di contadini, adibite per l'occasione a spazi espositivi di macchine agricole e attrezzature varie artigianali; interni di abitazioni d'epoca; mostre d'arte; raccolte di abiti da lavoro, della quotidianità e della moda del tempo; boutique dell'abito da sposa d'antan; restauro di mobili vecchi e antichi, ecc.; insomma un catalogo ricchissimo di proposte per immergersi in un passato gravido di ricordi, speranze, successi, cadute, riprese, idealità e ingegno di vite umane che su questa terra hanno dipanato il filo della loro esistenza.
E ancora. La processione del sabato con la Madonnina della Lama montata su un carro trainato dai buoi; la sfilata di vecchi trattori, ben 162, per le vie del centro e nei paesi del circondario; la sgranatura e battitura del furmintù con i Gnari del Tratur Vècc; la sfilata dei bambini che vanno a sgürà le cadene, la pulitura delle catene del camino come avveniva nel periodo pasquale; il concerto campanario; la sfilata di moda vintage; lo spettacolo di burattini; la bresciana Banda Faber, ospite fissa della sagra con il suo repertorio italiano, popolare e d'autore; ecc, ecc., ecc.; e la presenza infine di Teletutto con la sua trasmissione “In Piazza con Noi”.
Un'ultima attenzione va riservata allo stand del Sindacato Panificatori della Provincia di Brescia, presenti in sagra all'insegna dello slogan “La realtà sa di pane fresco”, allo scopo di promuovere la tradizione, la cultura e il rilancio del consumo di pane artigianale di giornata; presenti con associati di Mazzano, Bagnolo, Travagliato, Dello, Brescia, Rovato, i nostri panificatori hanno prodotto in tempo reale pane di vari tipi, focacce e pizze, offrendoli al pubblico per una degustazione promozionale dell'alimento base della cucina italiana.
Così ci ha spiegato il direttore dell'Associazione Artigiani della Provincia di Brescia, Paolo Carrera, che annovera tra i suoi aderenti anche il Sindacato Panificatori: - Come Associazione Artigiani sosteniamo i nostri panificatori con iniziative promozionali come in questa sagra e in altre manifestazioni analoghe. Abbiamo sostenuto la produzione di un nuovo tipo di pane bresciano, il panadì, che è prodotto con farine di grani coltivati e moliti nel nostro territorio, secondo un preciso disciplinare a cui i coltivatori e i panificatori devono attenersi; lanciato nel 2021 il panadì è oggi panificato in 9 fornerie del bresciano; il progetto di questo pane tutto bresciano è stato realizzato in collaborazione con Coldiretti e Camera di Commercio di Brescia. La panificazione artigianale vive oggi una momento di difficoltà per il cambio di abitudini al consumo di pane fresco e artigianale, sostituito spesso da prodotti industriali; dobbiamo sostenere i nostri panificatori e il pane fresco prodotto in tipi e formati vari per soddisfare tutti i gusti e le esigenze dei consumatori, e in primo luogo la richiesta di un alimento sano. -
E allora consumiamo il pane artigianale e i prodotti della nostra grande produzione enogastronomica italiana, che nascono dalla tradizione agricola e da terre come questa nostra bresciana, di pianura, collina e montagna; e ben vengano manifestazioni che ci ricordano di quanti insegnamenti la modernità sia debitrice verso la civiltà contadina del passato: come la Sagra del Contadino di Mairano ci dimostra attraverso la sua coinvolgente macchina del tempo.
Nelle foto di Luciano Saia: Sagra del Contadino di Mairano (15-16-17 Settembre 2023): Palco delle autorità per il taglio del nastro dell'inaugurazione della sagra - Intervista al coordinatore della sagra Gianmarco Quadrini - Il Corpo Musicale S.Cecilia di Mairano - Foto di gruppo dei panificatori bresciani nel loro stand