11 Dicembre 2011, 08.17
Bagolino
Montagna

In attesa del bianco manto

di Ubaldo Vallini

Non cade dal cielo e non si riesce a produrlo con gli impianti di innevamento artificiale. E i comprensori sciistici del Maniva e del Gaver sono fermi al palo.

Dicembre? A guardare le chine del Maniva e i boschi del Gaver sembra di essere alla fine di ottobre, altro che apertura della stagione sciistica.
Chi in questi giorni aveva prenotato al Bonardi o si è fatto una scarpinata fino alla Corna Bianca non è certo rimasto deluso, perchè la montagna valsabbina, come quella che insiste su Collio è bella da mozzare il fiato anche in autunno.
Però di indossare gli sci ai piedi, o anche solo le ciaspole, ancora non se ne parla.
 
E gli impianti di risalita rimangono come macchine da corsa ferme ai box: «Ci abbiamo provato a sparare coi cannoni, ma le temperature sono troppo alte» ci dice Imerio Lucchini, il patron di Maniva ski, fermamente intenzionato a far ruggire la rinnovata “scuderia” per la quale anche quest’estate non ha lesinato negli investimenti, con l’apertura dello chalet Dasdana a quota 2.110, i 20 mila metri quadrati di gobbe e salti del nuovo snow park e una intelligente soluzione al problema del dislivello che c’era da superare per raggiungere la “Dasdanino”.
«Sembra che il termometro si abbasserà a metà della prossima settimana e speriamo per allora di riuscire a farne un po’, staremo a vedere» aggiunge fiducioso.
 
Pessimismo neanche a parlarne.
C’è la consapevolezza che non si tratta di perdere clienti, perché sono tutti nella stessa barca, anche i blasonati comprensori sciistici del vicino Trentino.
E se è vero che la stagione buona non è ancora cominciata, c’è la coscienza che potrà ancora essere lunga.
Così pure nella Piana del Gaver, dove il tracciato della pista da fondo fra i più suggestivi dell’intero arco alpino è stato migliorato e attende l’ufficialità dell’omologazione Fisi.
Sarà uno dei pochi a mettere a disposizione un tracciato ad esclusivo utilizzo degli appassionati di sleddog e sta organizzandosi per ospitare altleti che praticano il biatlon (sci fondo più tiro con la carabina) in collaborazione con la campionessa di specialità Pamela Novaglio.
 
Così lungo le discese della Misa gestite da Gaverland, che attendono solo il bianco manto nevoso per diventare paradiso per i funamboli dello snowboard.
«Veniamo da tre stagioni ottime dal punto di vista dell’innevamento, tanto che tendiamo a dimenticarci di quelle precedenti. E non non ricordiamo più di quando la neve non si faceva vedere che a metà gennaio» ci dice dopo aver scavato nella memoria Gianzeno Marca, vicepresidente del Consorzio che riunisce gli operatori turistici del Gaver.
 
Che lo faccia per distogliere il pensiero dal piazzale inesorabilmente vuoto che ieri c’era davanti al Blumon Break?
«Diciamocela tutta – aggiunge -. Per noi l’Immacolata, a parte rare eccezioni, più che altro è servita per preparare la stagione, far uscire i gatti a fare il fondo delle piste e quelle cose lì. C’è ancora tempo insomma».
Poi ci confida che tutti si attendono una bella perturbazione per la settimana che precede il Natale.
Lo sussurra quasi, perché un po’ di scaramanzia non guasta.
Per le festività natalizie le prenotazioni negli alberghi della zona non mancano e perderle renderebbe gli operatori meno tranquilli di come sono oggi.
 
dal Giornale di Brescia
 

 



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