In 47 fanno fronte comune per i finanziamenti

I 47 Comuni lombardo-veneti, confinanti con le province di Trento e Bolzano, hanno fatto fronte comune per riavere indietro quei finanziamenti che, inizialmente destinati a loro, hanno preso una strada diversa.
Ieri a Pedavena, in Provincia di Belluno, dove si produce birra da secoli, si sono dati appuntamenti quasi tutti i 47 Comuni; chi non ha potuto partecipare ha delegato un collega a rappresentarlo.
Per la Valsabbia ha parlato il sindaco di Bagolino, Marco Scalvini, fautore del movimento che si è creato per la rivendicazione degli 80 euro ad abitante, com’era stato inizialmente previsto dalla legge 266 del 2005.

Per i Comuni della Valcamonica è intervenuto il sindaco di Cevo. Molti amministratori hanno preso la parola, confermando e sottolineando, a seconda della zona, i disagi di avere un confinante con grandi risorse. Proprio il Trentino e le cifre da capogiro che può permettersi di investire sul territorio sono stati i grandi imputati della giornata. Fra i 47 Comuni intervenuti ce n’erano alcuni dai nomi altisonanti, come Cortina d’Ampezzo, altri mai sentiti nominare, alcuni erano più arrabbiati di altri: come i sette Comuni dell’Altopiano di Asiago che il 6 maggio andranno al referendum per chiedere l’annessione al Trentino; altri hanno usato toni più pacati, rivendicando il diritto di essere trattati meglio nelle loro Regioni. Ma tutti sono sembrati d’accordo, in maniera trasversale agli schieramenti politici, a rivendicare quanto gli era stato inizialmente promesso.

La vicenda è iniziata con la Finanziaria del 2005 che prevedeva uno stanziamento di 10 milioni di euro per i Comuni confinanti con le Province di Trento e Bolzano. Il fondo nel 2006 è invece stato ripartito tra tutti i Comuni delle Province confinanti. Nella Finanziaria del 2007 il Governo ha aggiustato il tiro, vincolando il 40% dei dieci milioni di euro ai soli Comuni di confine, ma lasciando il 60 per cento a tutti i Comuni delle cinque Province lombardo-venete.
I 47 Comuni che vivono realmente i disagi del confine con il Trentino non hanno intenzione di mollare e si sono dati altri due appuntamenti: il primo in calendario per il 21 aprile nel Vicentino, per costituire ufficialmente la «Prima assemblea generale dei Comuni lombardo-veneti di confine», e poi a maggio tutti a Roma, a rivendicare tutti quei dieci milioni di euro come sancito nella prima bozza della Finanziaria del 2005.

Mila Rovatti da Bresciaoggi

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