A Recoaro Terme il secondo round

Saranno cinque rappresentanti di altrettanti Comuni, uno per ogni Provincia confinante con le “sorelle” autonome di Trento e di Bolzano, a dare vita ad un Coordinamento al quale sarà affidato il compito di portare avanti “un’immediata e urgente azione politica presso il Governo e i Ministri competenti”. L’argomento è quello della legge “antisecessione” e dei 10 milioni di euro prelevati ogni anno dalle Province autonome di Trento e di Bolzano. Denari che dovrebbero servire a mitigare il disagio dei Comuni confinanti, alle prese con la fuga di cittadini e di aziende che con estrema facilità (e frequenza) “emigrano” nel giardino del vicino, notoriamente “più verde” quanto a servizi e sovvenzioni varie. La data è quella del prossimo 21 aprile e il luogo è Recoaro Terme, dove avrà luogo la 2° assemblea generale dei Comuni confinanti. La prima ha avuto luogo sabato scorso a Pedavena, nel Bellunese, ed è stata quella l’occasione per costituire l’Associazione dei Comuni Confinanti composta da 48 Comuni lombardi e veneti che fanno parte di cinque province: Sondrio, Brescia, Verona, Vicenza e Belluno. Oltre che eleggere i rappresentanti provinciali, questi sarebbero gli intenti degli organizzatori, dall’assemblea programmata per aprile nella nota località turistica del Vicentino “uscirà un documento di costituzione, finalità, obiettivi, programma delle iniziative da intraprendere e l’organizzazione dell’incontro istituzionale a Roma con il Ministero degli Interni per la modifica dell’articolo 709 della Finanziaria per il 2007”. Lo ricordiamo, la normativa citata rimediava solo in parte a quanto previsto dalla Finanziaria dell’anno precedente, che riprendendo alla lettera una legge promulgata dal Governo Berlusconi aveva assegnato i fondi “a pioggia” a tutti i Comuni delle Province confinanti con quelle autonome di Trento e di Bolzano. Intorno a questa iniziativa vi è “un consenso unanime espresso non per volontà politiche di schieramento, ma costituito sulla serietà e concretezza necessarie per affrontare i nostri problemi” ha dichiarato in una nota, da lui stesso scritta, il sindaco di Bagolino Marco Scalvini, organizzatore dell’iniziativa e coordinatore dei Comuni lombardi interessati. “Si tratta di una forte prova di unità che i Comuni lombardo-veneti danno all’esterno – ha aggiunto -, con l’obiettivo di difendere e tutelare i diritti delle nostre Comunità ed affrontare l’emigrazione delle popolazioni, di aziende e di capitali, la fuga in Trentino delle nuove generazioni”.

Invia ad un amico Visualizza per la stampa

Vedi anche