Qualche amico mi ha chiesto di trattare una querelle di Romeo Seccamani e Giuliano Rizzardi che ha avuto il suo massimo apice, diciamo così, su Anfo Racconta. Sullo sfondo, il lago
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Solite accuse trite e ritrite , ma quando poi si deve passare ai fatti la storia cambia
Ho letto anch'io l'articolo di Seccamani su Anforacconta e devo dire che sono rimasto basito nel leggere ancora e sempre le stesse cose : colpa di Tizio, interessi di Caio ecc..Ma su, Seccamani ,guardi avanti ,al futuro oppure se vuole incolpare vada fino in fondo faccia nomi ,cognomi ,fatti si tolga i sassolini dalle scarpe e che sis finita, perchè delle sue pseudoaccuse ne abbiamo abbastanza.
Concordo in pieno con bobdylan
DIo (la Natura e le sue leggi) non gioca a dadi (Einstein) con il mondo, ma Dio (la natura e le sue leggi) non esiste (Heisemberg), e in quanto il sottosuolo del pensiero moderno uccide Dio (la Natura e le sue leggi immutabili, penso a Nietzsche ma non solo, penso a Leopardi e a Gentile, ma non solo,..), il mondo è un mondo di dadi, intendendo per mondo di dadi appunto quell'evidenza suprema delcdivenire altro delle cose che ha voluto un Dio immutabile a suo sostegno, perché per il mondo che non gioca a dadi ci vuole un Dio (le leggi di natura) che lo regoli. E' questa, quella della volontà di Dio, una volontà che si fonda sull'innegabile evidenza suprema che l'ha fondata, l'evidenza del mondo, che diventa altro da sé, di tutte le cose. Siccome e in quanto le cose divengono altro, siccome la legna diventa cenere, questa l'evidenza del mondo,
allora la volontà di Dio è necessariamente destinata a tramontare e con lui anche la Natura o le leggi che la fanno tale. Ora, pretendere che il tramonto di DIo sia ad opera del Giuliano Rizzardi, consentimi, e anche se non me lo consenti Seccamani, è pretendere troppo.. ;-)
Popper dice che senza Democrito e l'atomismo non ci sarebbe stata alcuna scienza per il futuro. Ora, è vero che il vuoto non è il nulla , tra le particelle di realtà ricordo che l'atomismo mette il vuoto, si che esse possano muoversi (divenire). Ma possiamo comunque pensare che questo vuoto sia una sorte di nulla, certo è il nulla di quelle particelle. Se dovessimo credere, come te Seccamani che credi alle leggi di Natura, che il mondo ne è regolato, dovremmo pensare, come pensa il pensiero occidentale del Dio e della Natura, che queste forme di "volontà" (a proposito Seccamani e C. non credono che queste siano forme di volontà, altrimenti ne sarebbero coscienti e non scriverebbero certe cose, anche Rizzardi non crede che Dio sia "solo" una forma di volontà, è molto vicino ad Einstein in questo) siano ciò che anticipa e riempie quegli spazi
Può esserci un luogo dove gli atomi si rifugino, nel loro divenire nel vuoto, che sfugge alle leggi e alle regole del Dio (Natura)? No! questo non è il concetto su cui il pensiero poggia il mondo (che non è un gioco a dadi) l'immutabile, quel Dio onnisciente che anticipa e prevede tutto in sé. Se DIo e siste, se le leggi di Natura esistono, allora queste anticipano tutto e non può esserci un luogo dove gli atomi possano dire di essere al riparo di esse. Ma se questo, che è volontà sul divenire, è vero, allora ogni luogo, non solo il passato delle cose, non solo il presente, ma anche il futuro, è anticipato, ogni vuoto è riempito da queste leggi, si che queste bloccano il movimento (il divenire), entificano il niente.
Ma siccome abbiamo appena detto sopra che l'evidenza suprema, non solo di Democrito, non solo di Einstein, ma di tutto il pensiero Occidentale, è il divenire altro di ogni cosa, è il movimento libero degli atomi nel vuoto, questo satollo (pieno dice Nietzsche) DIo o Natura che prevede in sé, nelle proprie leggi, gli enti del futuro, rende impossibile il movimento libero di questi enti. Ma siccome è impossibile che le cose non divengano, è impossibile una Natura delle cose.
la Natura delle cose, per il sottosuolo o l'inconscio del pensiero Occidentale, non esiste.
a che pro voler imporre la tua volontà entificante su Giuliano, affermando che egli vuole storicizzare quello che è di Natura? a che pro? Se La Natura esistesse davvero nel tuo discorso, come quell'immutabile che è l'essenza di ogni cosa, se nel sottosuolo di ciò che vuoi confermare della Natura come bene di tutti, ci fosse davvero davvero la Natura e le sue leggi, a che pro castigare una volontà contraria? Sarebbe inutile negare sul presupposto di Natura ciò che vuole demolire quel presupposto, sarebbero parole al vento le tue, se non covasse in te appunto la stessa volontà annientante quella volontà.
per comprendere dove stia l'errore di chi parla liberamente senza pensare alla necessità di ciò che dietro le parole si cela, che è inutile voler prendere in mano il SOle, presupposto un SOle imprendibile, se invece pensiamo, presupponiamo il Sole come possibile, come prendibile, allora non esiste un Sole imprendibile.
ciò che si presenta al senso comune come imprendibile (la Natura), non appare come immediatamente contraddittorio che possa essere presa, una volta che nella contraddizione sia chiarito, da una parte del dilemma che forma la contraddizione, che il Sole, come cosa che è imprendibile, sia negata dall'affermazione che il Sole è prendibile. Oggi la tecnica, cioè il mondo, cioè le cose, non hanno natura (questa l'affermazione che dice che il Sole è prendibile) e sono quindi disponibili alla presa di ogni altro essere, anche dell'esser uomo che non è Dio. La Natura, sul fondamento di questa posizione del pensiero, sulla posizione ormai dominante, è un'invenzione dell'uomo, una "bella" invenzione. Dove per "bella" si intende quella volontà, appunto, potentissima nella tradizione, in cui l'Uomo mortale ha creduto di pote vedere la verità delle cose.
non significa che non esiste la verità, anche se implicitamente il discorso di un qualcosa che non esista mina il senso della verità. Ma questo è tutto un altro discorso... troppo lungo signori, se volete leggete qualcosa di quanto ho scritto in questo giornalaccio...
"voleva" essere: "di cosa è "fatto" il pensiero... ma fare e produrre sono comunque lo stesso, l'impossibile...
penso che gli amministratori quali Rizzardi hanno cercato di governare l'avvento delle opere con dei saggi accordi per avere un certo tipo di opere che non arrecassero danni al lago. Forse dovrebbe spiegare Seccamani cosa abbia fatto lui e il suo mentore avvocato Mellaia per il lago negli ultimi anni.Oltre a pavoneggiarsi davanti alle telecamere in occasione dell'apertura della Rocca con i finanziamenti dell' accordo di programma ... e gettar fango sull'operato altrui (sottacendo la fallacia del proprio) il "ben pensante" Seccamani che ha fatto di concreto per il lago?
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