Acqua nel villaggio con la raccolta di San Martino

Indumenti, abiti, scarpe e borse per l’approvvigionamento idrico del villaggio di Dagaha Galal nella regione del Somaliland, quella parte dell’Etiopia orientale che confina con la Somalia.

Questa la destinazione finale di quanto il 9 novembre prossimo verrà raccolto nelle parrocchie bresciane con la Raccolta di San Martino, l’appuntamento ormai punto fisso del calendario diocesano, con cui la Chiesa bresciana, attraverso la Caritas e il Centro oratori, attualizza il gesto compiuto dall’ufficiale dell’esercito romano (il dono di metà del suo mantello) che ha consegnato Martino di Tours alla storia.

“Un gesto – si legge nel materiale che la diocesi ha predisposto per invitare le parrocchie alla solidarietà – che ci prova e ci invita a vivere la carità verso i fratelli che incontriamo sulla nostra strada”. Quanto produrrà la Raccolta di San Martino del prossimo 9 novembre servirà a sostenere un progetto che la onlus bresciana “Amare” sta portando avanti da qualche anno nella regione del Somaliland per combattere gli effetti devastanti di una siccità che l’ha colpita pochi anni fa.

La onlus bresciana ha già realizzato un pozzo, un mulino e una scuola nell’area di Gubadley nella provincia di Jijga. Tre opere che, una volta entrate in funzione, hanno portato un grande sollievo alle popolazioni locali.
Con la raccolta di quest’anno si prefigge di portare l’acqua nel villaggio di Dagaha Galal, a 30 km a Jijga, grazie a una condotta allacciata al pozzo del vicino villaggio di Gubadley.

Come sempre nei sacchi gialli in distribuzione nelle parrocchie si raccolgo indumenti, abiti, scarpe, borse in buono stato. Non vengono raccolti carta, ferro e vetro. Il materiale non va al macero, ma viene selezionato e riutilizzato al meglio.

In Valsabbia i container per la raccolta dei sacchi sanno collocati presso gli oratori di Agnosine, Villanuova e Vallio Terme.

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