F.C. Vi.Ven.Tus. - Asco Vestone 1-5

La capolista di montagna scende a trovare l'ultima ruota del carro e sono guai veri per i cittadini padroni di casa. A volte nel calcio, a differenza di altri sport più prevedibili e noiosi dove si sa già che vince quello lì perché è il più veloce, la spunta l'undici dato per sfavorito perché composto di falegnami senza fosforo, a discapito dell'undici favorito, farcito invece di campioni che con la palla fanno discorsi seri. La differenza sta nel sapere essere orchestra, e in questo i falegnami spesso eccellono, visto che è l'unica possibilità che hanno di uscirne vivi. I campioni a volte si rifiutano di andare a tempo e gli frega solo di fare il proprio assolo che va puntualmente a finire in vacca. Si chiama presunzione. L'orchestra non può essere fatta solo di violini: ci vogliono anche gli ottoni e le percussioni, se si vuole portare a casa la nona di Beethoven. I padroni di casa della Viventus sono onesti falegnami e i vestonesi ci mettono un tempo a capire che non possono essere undici violini. Capito questo, nella ripresa vengono fuori i tromboni e le grancasse e sono tre punti giusti, con buona pace di chi invece si aspettava il colpaccio dell'ultima contro la prima.

'Alea iacta est'. Il dado è tratto. Le milizie di Giulio Cesare conquistano i verdi prati della Viventus, accomodante villaggio gallico intorno a Brixia. Cinque colpi di ariete e il portone che chiude la già sbilenca palizzata viene giù facile. Non ci piace tuttavia il già citato atteggiamento che la corazzata valsabbina ha tenuto per tutto il primo tempo: tacco 12, spacchi vertiginosi e via, altezzosa e fastidiosa come non lo è stata mai. Ma questi vestiti da sera bisogna saperli portare. È invece una da jeans, piedi nudi e due gocce di birra. Prima lo capisce, prima arriverà al titolo senza rischiare di lasciare punti in giro causa presunzione. Questa volta ha trovato dei morituri senza pozione, ma i prossimi galli potrebbero avercela. E se porteràancora il tacco 12 saranno badilate nei denti. S.P.Q.V. (Sono Pazzi Questi Valsabbini).

Armando Dell'Oca

www.ascovestoneopen11.it

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