Anpi e Lega chiudono l’incidente

Quali significati ha il 25 Aprile a distanza di 63 anni dalla fine della guerra? A Villanuova qualcuno se lo chiede dall’ultima celebrazione della Liberazione. Il motivo? Le polemiche seguite all’intervento del rappresentante dell’Anpi durante la cerimonia nella frazione Prandaglio. A nome dell’Associazione dei partigiani, Ugo Cleti aveva puntato il dito contro la Lega nord, ancora in fermento dopo la buriana elettorale che le ha consegnato il ruolo di partito più votato in quasi tutta la Valsabbia, ma non a Villanuova.

Innegabile comunque il sostanziale successo, motivo in più per non accettare gli attacchi dell’oratore e di alcuni cittadini, indispettiti dalla presenza di un consigliere comunale leghista con tanto di corona di fiori. Cleti aveva sottolineato certe tendenze razziste e autoritarie dei «fazzoletti verdi», forse per eccesso di risentimento dopo la loro vittoria alle elezioni, oppure memore di alcune frasi del capopopolo Bossi, che pochi giorni prima aveva citato i fucili come strumento politico.

La risposta della Lega è arrivata con un volantino, che ha definito l’accaduto come «sintomo di pura retrograda ideologia marxista». Stando a quanto riportato nello scritto, anche il sindaco Ermanno Comincioli «ha telefonato scusandosi per le frasi ingiuriose», aggiungendo che «assolutamente non le condivideva». Il partito ha poi invitato il primo cittadino «a isolare chi, politicamente a lui vicino, diffonde queste idee, certamente non democratiche».
Nell’ultimo consiglio comunale, Comincioli è tornato sulla questione, spiegando che pur non condividendo l’episodio non ha in realtà nulla di cui scusarsi. In effetti il 25 Aprile non stava parlando lui. Poi la querelle si è chiusa (forse)

il 19 maggio, quando l’Anpi ha risposto al capogruppo leghista Giovanni Mantovani. Il comitato provinciale ha spiegato di essere costretto ad avvalersi di persone impossibili da «controllare direttamente», a cui viene però sempre raccomandato il «rispetto per le idee e le opinioni altrui, meno che per le ideologie totalitarie fasciste e naziste».
Infine, la lettera ha sottolineato che il dovere dell'Anpi è quello di ricordare i benefici del sacrificio partigiano: «la Repubblica democratica e la Costituzione».

Luca Cortini

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