«Free climber» specializzati per la potatura

Nei Comuni, in questo tempo di bilanci stiracchiati, la parola d’ordine è risparmio, abbinata all’esercizio di una buona dose di fantasia. Non fa eccezione Gavardo che per risparmiare sul noleggio di piattaforme «ad alta quota» da utilizzare nel taglio e nella potatura degli alberi di proprietà pubblica, ha deciso di servirsi di alcuni «giardinieri-funamboli».
Stiamo parlando di una nuova tecnica di potatura in arrampicata che si chiama tree climbing dal termine inglese tree che significa albero. «Nel 2008 - spiega l’assessore all’Ambiente, Aldo Micheli - sono previsti interventi di messa in sicurezza di alberi di grande altezza, anche oltre 30 metri, specialmente pioppi ma anche qualche platano, principalmente lungo il Chiese.

«A tale scopo - continua Micheli - abbiamo creato un apposito capitolo di bilancio. I lavori sono stati eseguiti con la tecnica della potatura in arrampicata, tecnica che normalmente viene utilizzata soprattutto dove non si riesce ad arrivare con mezzi meccanici, per alberature particolari collocate in zone non facilmente raggiungibili oppure esemplari di pregio, o dove è necessario operare interventi mirati e curati.
«Potendosi muovere con sicurezza all’interno della chioma - spiega nel dettaglio l’assessore - è possibile valutare accuratamente lo stato di salute della pianta ed i tagli da operare, per poi intervenire rapidamente».

Negli anni scorsi sono stati eseguiti interventi di potatura straordinaria del patrimonio arboreo comunale al bocciodromo, al parco del molino e al parco dell’isolo ed in centro a Gavardo in piazzetta Caduti dei Lager. Ed ancora altri tagli sono stati realizzati lungo l’argine del fiume Chiese in corrispondenza del centro storico dell’abitato di Gavardo.
Altri interventi sono stati realizzati in zona depuratore, in via Sormani sulla sponda sinistra del fiume Chiese ed a monte e valle del ponte in centro storico e sotto il sagrato della chiesa parrocchiale. Qui gli spostamenti e l’accesso sono avvenuti addirittura in barca.

Paola Pasini dal Giornale di Brescia

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