06 Marzo 2013, 09.59
Valsabbia Villanuova s/C
Impegno civico

Fiore di campo vive

di Marisa Viviani

Peppino era stato un leader studentesco, un pacifista contro la guerra del Vietnam, un attivista antimafia e un militante politico senza paraocchi, con un'ampia visione della vita e della realt...


Fiore di campo nasce / dal grembo della terra nera / fiore di campo cresce / odoroso di fresca rugiada / fiore di campo muore / sciogliendo sulla terra / gli umori segreti.
Da questa poesia di Peppino Impastato Carmen Consoli ha tratto una struggente canzone in dialetto siciliano, Ciuri di Campo (1), che gli artisti Paola Cannizzaro e Filippo Garlanda hanno appassionatamente interpretato nel corso di Radio Dramma, lo spettacolo che si è tenuto venerdì 1 marzo presso il Teatro Corallo a Villanuova sul Clisi.
 
Alla serata, dedicata alla vita di Peppino Impastato assassinato dalla mafia il 9 maggio 1978, partecipava il fratello Giovanni che ne ha raccolto l'eredità nella lotta alla criminalità mafiosa e ne sostiene la memoria attraverso iniziative di impegno culturale e civile; l'articolo di Cesare Fumana, del 4 marzo su queste pagine, ha riassunto con perfetta sintesi il profondo significato e valore delle idee e dell'impegno concreto di Peppino Impastato, così come il ricordo affettuoso e sincero del fratello Giovanni ce lo ha presentato.
Un elemento distintivo del pensiero di questo giovane uomo, oggi sarebbe definito un ragazzo, a cui fu stroncata la vita all'età di trent'anni, era la visione poetica della realtà, Peppino era un poeta e un anticipatore come sono spesso i poeti e gli artisti nella società.
Come spiegava il fratello Giovanni, egli riteneva infatti che prima di ogni lotta politica bisognasse insegnare alla gente ad amare la bellezza, ad apprezzare il paesaggio, la cultura della propria terra e dell'umanità, la musica che avvicina le persone, conforta, fa crescere e pensare.
 
Peppino era stato un leader studentesco, un pacifista contro la guerra del Vietnam, un attivista antimafia e un militante politico senza paraocchi, con un'ampia visione della vita e della realtà.
La figura di Giuseppe Impastato, Peppino, appare così oggi di una attualità stringente oltre che di una vicinanza umana commovente e di grande familiarità, sia per chi all'epoca ne condivise l'impegno e la tragedia, sia per chi oggi ne apprende per la prima volta l'esistenza; come nel caso dei giovani che dalla vita di questo ragazzo possono trarre esempio di coraggio e di passione civile, di rispetto per la dignità della persona.
 
C'è da augurarsi dunque che la partecipazione degli studenti allo spettacolo nella mattinata di sabato 2 marzo sia stata un momento vero di approfondimento e riflessione sul significato e sul valore della vita.
Un film, più volte citato da Giovanni Impastato, ripercorre con realismo la verità storica e umana della vicenda del fratello; si tratta di I cento passi (2), un film molto bello e coinvolgente che val la pena di vedere per conoscere, o rivedere per mantenere sempre presente il debito di riconoscenza che la società ha verso i suoi uomini migliori, spesso dimenticati (3).
Come fiore di campo nascesti / e questa terra ti fece da madre / come fiore di campo crescesti / e la lotta ti fece da padre / come fiore di campo moristi / una sera di maggio con le stelle tristi.
Fiore di campo che nasci / fiore di campo che cresci / fiore di campo che muori / piange la terra piange il cuore.
Le strazianti parole della canzone compendiano la grandezza del coraggio e della forza d'animo del giovane uomo e la vastità del dramma della sua famiglia.
La battaglia combattuta dalla madre Felicia, sostenuta da Giovanni e dagli amici fidat,i e durata venticinque anni, ha ristabilito la verità sulla morte di Peppino; giustizia è stata ottenuta, ma la memoria che resiste al tempo e al dolore non si è arresa alla stanchezza e alla fatica della lunga lotta; nel ricordo di Peppino Impastato è stata aperta nel paese natale, Cinisi, la Casa Memoria, altare laico di una testimonianza di vita per la legalità (3). Ed è in virtù della memoria che oggi il Fiore di campo vive, ancora.
Marisa Viviani
 
Note:
1) Carmen Consoli e i Lautari – Omaggio a Peppino Impastato
2) I Cento passi, di Marco Tullio Giordana, con Luigi Lo Cascio
3)  www.peppinoimpastato.com - www.centroimpastato.it
 
Aggiornamento 9/3/13 ore 17
 
Mi è doverosa una precisazione.
La canzone Ciuri di campo interpretata da Carmen Consoli, è di Moffo Shimmenti, un contadino-poeta-cantante delle Madonie, che conobbe Peppino Impastato, autore anche di altre canzoni tratte sempre da poesie di Peppino (pubblicate dal Centro Siciliano Documentazione in Lunga è la notte).
 
Il Centro Siciliano documentazione (CSD), fondato nel 1977 per studiare il fenomeno mafioso, è stato intitolato nel 1980 a Peppino Impastato; il suo impegno per la riapertura delle indagini è stato determinante, accanto a famigliari ed amici, per l'accertamento della verità, e successivamente per la realizzazione del film I cento Passi che ha fatto conoscere la vicenda al grande pubblico (va ricordato che Peppino Impastato venne ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978, giorno in cui venne ritrovato il cadavere di Aldo Moro ucciso dalle Brigate Rosse; il caso di Peppino passò così quasi inosservato dai mass media del tempo).
 
Marisa Viviani

 


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