Gazzane, iniziati i lavori alla parrocchiale

In tutto il territorio di Preseglie i segni lasciati dal terremoto del 2004 sulle chiese sono pesanti; e la frazione Gazzane non fa eccezione. Qui si sta lavorando sulla chiesa parrocchiale per rimetterla in sesto, ma il denaro disponibile non basta di certo alle necessità.

Da oltre due anni e mezzo l’unica chiesa di Gazzane, dedicata a San Michele Arcangelo, è chiusa al culto, e i fedeli devono arrangiarsi con la tensostruttura messa in piedi dalla protezione civile. I lavori, dicevamo, sono iniziati, ma non è per niente tranquillo don Franco Sorelli, il parroco della frazione.

«La Regione - riepiloga il religioso - ha stanziato per questo intervento 125 mila euro, pari al 70% delle spese ammesse. Ma in realtà, per il rifacimento del pavimento, per la posa del riscaldamento, per il rifacimento totale del castello delle campane e dell’impianto elettrico, per i serramenti, per la messa in sicurezza, per la posa di nuove «chiavi», per raddrizzare il portale (che ha ceduto da un lato), e per restaurare i dipinti interni, di euro ne servono almeno 600 mila. Ne mancano quindi ben 475 mila - prosegue il religioso - che andrebbero raccolti tra i miei 600 parrocchiani. Un’impresa al limite del possibile».

Quindi? «Pagheremo con calma, facendo proseguire i lavori sulla base delle priorità e dei soldi raccolti nel frattempo».
Un mutuo? L’idea di sottoscriverlo non convince don Sorelli, ormai non più lontanissimo dalla pensione. «Io ho molta fiducia nei miei parrocchiani che, anche se sono in pochi, hanno tanta volontà - dice .- Per questo, assieme al mio consiglio pastorale, chiederò loro un ulteriore sforzo da affrontare col tempo».

Un breve conto direbbe che divisi tra i 600 parrocchiani i 475 mila euro necessari diventerebbero 5000 a testa. «Già un parrocchiano di buon cuore ha offerto 60 mila euro, e daremo anche il via a iniziative per raccogliere fondi. Una mano, in termini di sconti e di pazienza nei pagamenti, la chiediamo all’impresa locale (è proprio di Gazzane) che sta effettuando i lavori».

La speranza di don Franco, che continua a rimandare le opere di sistemazione di «casa sua» (la canonica) perchè è «prioritario ridare prima di tutto la casa ai miei parrocchiani», è di riaprire la chiesa al culto in occasione della festa patronale di San Michele Arcangelo, che cade il 29 settembre. Un sogno realizzabile: «Naturalmente mi accontenterò di un’apertura parziale, rimandando a tempi migliori quelle opere non necessarie alla sicurezza».

Intanto la partecipazione alla messa sotto la tensostruttura è calata del 40%. E le elemosine sono scese a meno di un terzo.

m.p.
Da bresciaoggi

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