A Vobarno il prelievo (Ici e Irpef) non cala

Imposte a Vobarno: restano ferme sui valori precedenti sia l’Ici che l’Addizionale Irpef. Queste le decisoni del Consiglio comunale in sede di bilancio. Soddisfatto il sindaco.

L’addizionale Irpef, lo ricordiamo, fu istituita nel ‘98, e inizialmente doveva essere una tassa di scopo legata ad un obiettivo con un limite massimo dello 0,5%. A Vobarno questo limite fu raggiunto nel 2003, per un gettito annuo di circa 380.000 euro.

«Quest’anno - spiega il sindaco vobarnese Carlo Panzera (nella foto) - dopo un periodo in cui l’Addizionale Irpef era bloccata per legge ai livelli fino a quel momento raggiunti, la Finanziaria riapre i giochi e dà ai Comuni l’opportunità non solo di introdurla, per chi ancora non l’aveva fatto, ma anche di arrivare ad un’aliquota massima dello 0,8% per chi già l’aveva introdotta. Ma pur con le crescenti necessità finanziarie dei Comuni, a Vobarno si è fatta la scelta di confermare l’aliquota in vigore, dello 0,5%, aggiungendo l’approvazione di un regolamento ad hoc che preveda per ogni anno, oltre alla conferma o modifica dell’aliquota, anche l’approvazione delle fasce di esenzione, per ora non ancora entrate in vigore, a favore dei meno abbienti».

Esenzioni tutte da stabilire sulla base dell’esame dei dati relativi all’incasso, valutando anche la suddivisione dello stesso tra le varie fasce di reddito.

Anche per l’Ici, che a Vobarno è al 5,5 per mille per la prima casa ed al 7 per mille per seconde case, aree fabbricabili e quant’altro, nessun aumento viene previsto.

«Oltre alla riconferma delle aliquote, viene riconfermata l’esenzione di 129,11 euro per la prima casa, ma c’è anche l’esenzione pro-terremoto a favore di coloro che hanno concesso loro immobili in affitto ai terremotati (questi proprietari pagheranno il 4 per mille sulla seconda casa), l’esenzione a favore delle aree destinate ad immobili Aler (anche qui, anziché il 7 si pagherà il 4 per mille), ed un’ulteriore detrazione di 60 euro per i nuclei famigliari composti da un unico soggetto ultrasessantacinquenne o da due soggetti di cui il capofamiglia abbia più di 65 anni».

m.pas.
Da Bresciaoggi

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