“Leo De Luca e l’Erbitter”

Fra i personaggi che hanno reso il nome di Gavardo conosciuto ben oltre i confini bresciani c’è senza dubbio Leo De Luca, che grazie alla sua capacità imprenditoriale ha dato lustro al paese, contribuendo anche alla sua crescita nel dopoguerra. Fino a una trentina d'anni fa in tutte le case di Gavardo e dintorni non mancava una bottiglia di grappa De Luca, ma oltre ai distillati egli fu inventore di un liquore che in passato ha avuto il suo momento di notorietà: l’«Erbitter».

Alla sua storia personale e imprenditoriale è stato dedicato un volume, «Leo De Luca e l’Erbitter», a cura della dalla Pro loco del Chiese, con il patrocinio e il contributo del Comune di Gavardo e della Fondazione della Comunità Bresciana e la sponsorizzazione di aziende private. Il libro sarà presentato questo venerdì sera, 15 gennaio, alle 20.30, nell’auditorium Zane della biblioteca.

La vicenda che ha dato origine alle Distillerie De Luca inizia negli anni Trenta. A quell’epoca, viene a Gavardo, da Vazzola, in provincia di Treviso Veneto, Rino De Luca: egli dà vita a un’attività di distillatore, utilizzando i metodi di lavorazione appresi dal padre che pratica lo stesso lavoro. In due grandi depositi sotterranei, situati in un terreno di Via Roma, capaci di contenere fino a 11.000 quintali di vinacce, Rino ammassa i residui della torchiatura delle uve che gli vengono consegnati dai contadini della zona, producendo alcol puro e alcol denaturato, che poi consegna allo Stato.

Intorno agli anni ’41/’42, giunge a Gavardo anche Leo, il quale, una volta partito il fratello Rino, continua l’attività con la distillazione della grappa. Avvenuta la distillazione, le vinacce essiccate vengono usate dalle fabbriche di mangimi e dagli oleifici. Da esse si riesce persino a ricavare un estratto destinato a usi farmaceutici.

Presto il nuovo prodotto di De Luca, la famosa «Grappa di Gavardo forte e fine», comincia ad affermarsi. Ma Leo non si limita a produrre soltanto grappa. Quasi subito inventa la ricetta dell’«Erbitter», che, fra l’altro, gli procurerà delle… noie con la Carlo Erba di Milano, per via del nome che egli ha dato al suo nuovo amaro.

Oltre all’«Erbitter», De Luca tiene a battesimo numerosi altri liquori: la «Grappa di prugna», l’«Amaro Montesuello», il «Genepi dell’Adamello», la «Grappa ‘Diavolo Nero’ di Conegliano» e molti altri.

Leo De Luca, però, non è ricordato solo come distillatore e ‘padre’ di liquori. Fu anche un famoso organizzatore e animatore di gare sportive. Basterà accennare alla «Società Erbitter», sorta con il nome del liquore da lui inventato. Ebbe i maggiori successi a cominciare dagli anni ’49, ’50 e ’51, e in essa si fecero onore ciclisti come Rivetta (Gigèto), Tagliani, Molinari, Ogna e molti altri. Ogna vinse nel ’56 il Campionato Mondiale, altrettanto fece nel ’62 Antonio Tagliani. Famosissima è poi rimasta la «Coppa San Geo», una corsa lombarda; essendo stata vinta nel 1947 da Beppe Molinari, Gavardo sarà la prima località bresciana ad accoglierla nel 1948. Nel 1950 sarà ancora Molinari a vincerla, facendo in modo che la «Società Erbitter» potesse aggiudicarsela definitivamente.

Le Distillerie De Luca cessarono la loro attività a Gavardo verso gli anni Settanta, e sull’area un tempo occupata dall’azienda verrà costruito un Centro Commerciale che ospiterà, oltre a una banca, numerosi altri esercizi commerciali.

Ai presenti alla presentazione di venerdì sera sarà consegnata una copia omaggio del volume.

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