Incontro con Marco Zambelli, giovane campione di casa nostra

Molte le domande che, con grande spontaneità, i ragazzi della terza media dell’Istituto Comprensivo di Villanuova hanno rivolto a Marco Zambelli, 24 anni, gavardese, un diploma alla “Pastori”, campione ancora “all’acqua e sapone” della squadra di calcio del Brescia. Una mattinata straordinaria quella vissuta dagli alunni, con tante curiosità, ma soprattutto con belle riflessioni di Marco, come calciatore e come giovane, che sta vivendo un’esperienza fantastica.

Ecco alcuni dei quesiti posti dai ragazzi : “Come si diventa campioni? Pensi di trasferirti in club più famosi, in Italia o all’estero? Sei contento della tua vita? Quali sono i tuoi sogni? Il doping nello sport? Come giudichi il mondo del calcio? Hai ancora del tempo per la tua vita privata? Quali consigli ti senti di dare ai ragazzi che praticano lo sport? Che cosa farai “da grande”?

Ecco alcune delle risposte – riflessioni.
“Ho incominciato a giocare da bambino, per divertimento. I miei genitori non hanno mai forzato la mia volontà, ma sono stati sempre presenti, nelle vittorie e nelle sconfitte.
Una famiglia meravigliosa, la mia, nella quale torno tutte le sere dopo gli allenamenti.
La notorietà non ha cambiato la mia vita, ho mantenuto le mie amicizie, mi trovo bene nel mio paese.
Difficile immaginare il mio futuro da calciatore: sono nel Brescia da dieci anni e vorrei rimanerci sempre, possibilmente in serie A.
La vita non può ridursi al pallone; questo è il momento del sogno, ma poi i riflettori si spegneranno; bisogna crescere anche come persona, per cui vi dico che studiare e imparare è molto importante; ci vuole impegno, non bisogna arrendersi alle prime difficoltà.
Mi fanno tristezza quei genitori che vogliono i loro bambini già dei piccoli campioni, li spingono anche contro la loro volontà creando spesso dei veri traumi a seguito degli insuccessi. No al doping: la sera, prima di coricarmi, mi faccio un bell’esame di coscienza, sereno per aver compiuto onestamente il mio dovere.
Nello sport, come nella vita, non si può sempre vincere, ne hanno diritto anche gli altri che spesso sono altrettanto bravi.
La fortuna qualche volta aiuta, però, oltre alle doti, contano molto l’impegno e il sacrificio; senza fatica non si ottiene nulla”.

Sollecitato anche da Flavio Mazzoli, il genitore della scuola che ha propiziato l’incontro, è seguita una carrellata sull’importante ruolo che hanno avuto i suoi allenatori, specialmente da ragazzino, sul rapporto con i suoi compagni di squadra, sui ragazzi che vengono dall’altra parte del mondo, inseguendo un sogno che spesso svanisce in poco tempo (“io mi sento un privilegiato”), sul rispetto per gli avversari anche nei momenti di intenso agonismo. Ultima domanda: “Chi vincerà il campionato di serie B?” Scontata la risposta: “Il Brescia, naturalmente!”.

Conclusione con tanti autografi per i ragazzi e un "Grazie Marco, una bella lezione, non solo di sport.

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