Un sostegno da 50 milioni per le imprese

Un sostegno, un aiuto, una boccata d’ossigeno, un segno di fiducia, un invito a tener duro che prima o poi la crisi passerà, un memo a che dopo l’inverno arriva la primavera, che le imprese non sono lasciate sole, che c’è ancora chi ha fiducia. La sequela di slogan-motivazioni è quella che ha spinto l’altra sera il consiglio d’amministrazione della Banca Valsabbina a deliberare un plafond da 50 milioni di euro da destinare alle piccole e medie imprese per aiutarle a superare questo momentaccio. Il finanziamento è disponibile da oggi nelle 52 filiali della banca presieduta da Piero Caggioli e guidata da Spartaco Gafforini.

Interessi «come un mutuo prima casa»
Vediamo le linee essenziali dell’operazione e le condizioni praticate così come illustrate ieri in conferenza stampa e che da oggi le aziende possono trovare in banca. Il plafond prevede un limite massimo di 250mila euro per azienda con taglio minimo di 30mila euro. Interessante le modalità di rimborso. Il Mutuo-Serenità si rimborserà in 7 anni con preammortamento di 30 mesi: per due anni e mezzo, dunque, si pagheranno i soli interessi, lasciando il rimborso del capitale agli ultimi 4 anni e mezzo. Il tasso di interesse sarà fisso per i primi 30 mesi e poi, quando si inizierà a rimborsare il capitale, diventerà variabile. Quanto all’entità del tasso, la banca si riserva una qualche elasticità di valutazione. Per quanto riguarda la parte del tasso fisso, l’impegno è però quello di agganciarsi ai parametri di un mutuo per prima casa. Il finanziamento è chirografario, quindi verrà erogato senza garanzie patrimoniali, potrà essere richiesto da vecchi e nuovi clienti ed è destinato ad aziende che abbiano dipendenti.

Perché questa è una delle ragioni che hanno convinto la banca a varare il plafond. «La crisi - dice il direttore Gafforini - sta creando problemi alle imprese su più fronti. La progressiva rarefazione della liquidità sta facendo cadere gli acquisti, quindi c’è meno mercato e meno fatturato, le aziende producono meno e incassano con più difficoltà. E però - dice sempre Gafforini - in questo momento le aziende hanno una serie di costi fissi che non riescono a comprimere. Quello del personale è uno di questi. L’idea, dunque, è quella di dare una mano alle imprese e nello stesso tempo ai dipendenti: le prime possono con più facilità "tenere attaccati" i dipendenti e questi, a loro volta, possono sperare in minori affanni nel ricevere lo stipendio».

A febbraio impieghi a +12%
L’operazione, che la banca stima coinvolgerà 350 imprese con taglio medio da 150mila euro, contribuirà a sostenere la crescita, già buona, degli impieghi. A febbraio, l’incremento rispetto al corrispondente mese del 2008, è stato del 12%, «confermando - commenta in chiusura Spartaco Gafforini - «l’impegno della banca a sostenere le imprese e ad alimentare la nostra struttura economica. E questo trend dovrebbe continuare anche peri prossimi mesi».

Fonte Giornale di Brescia

Invia ad un amico Visualizza per la stampa

Vedi anche