17 Novembre 2009, 12.40
Gavardo
Lettere

Cittadinanza italiana, ma senza tricolore

Una copia della Costituzione, ma non la bandiera tricolore, nella "dote civica" del nuovo cittadino italiano. Così avrebbero deciso in muncipio a Gavardo.

 
Gentile Direttore,
le chiedo un po’ di spazio per manifestare tutto il mio sconcerto di fronte a quanto accaduto nel consiglio comunale di Gavardo nelle seduta di ieri sera.
La sintesi non può che essere una sola: la maggioranza (PDL-LEGA) ha paura del Tricolore.
Ha infatti respinto una mozione presentata dalla minoranza di “Gavardo al centro†in cui si chiedeva di dare una certa solennità alla cerimonia di attribuzione della cittadinanza italiana ad un cittadino straniero che da dieci anni si trova sul nostro territorio e ne ha fatto legittimamente richiesta.
 
La nostra proposta (attuata peraltro in moltissimi altri comuni di centro-destra e di centro-sinistra) prevedeva che venisse consegnata al “neo†italiano una copia della Costituzione e una bandiera italiana.
Una mozione che intendeva mettere l’accento su un momento simbolico che corona un percorso definito da una precisa normativa.
Attribuiamo a questo gesto anche un significato educativo, di valorizzazione della nostra “italianità†e ci sembrava un punto su cui l’intero consiglio comunale potesse esprimere una posizione unanime.
 
E invece no. La maggioranza ha definito “superflua†la nostra mozione, affermando che una cerimonia viene già eseguita, ma non viene vissuta con partecipazione dagli interessati stranieri.
E comunque si offre la Costituzione “che molti non sanno neanche leggere†e non il Tricolore.
Considero il Tricolore il simbolo del mio essere orgogliosamente “italianaâ€. E sono felice di sapere che il mio paese possa offrire una opportunità anche ad altre persone che vengono da lontano e che sono qui nel rispetto delle nostre leggi e anche della nostra cultura, della nostra fede, della nostra tradizione.
 
Noi dobbiamo essere fieri di questo e manifestarlo con convinzione anche nei piccoli gesti.
Il Tricolore è il segno di tutto questo: con il verde dei suoi prati, delle sue campagne, il bianco dei suoi picchi e il rosso del sangue degli eroi del Risorgimento e della Resistenza. E anche di chi è morto per una causa in cui credeva anche se stava dall’altra parte.
Tutte queste persone si sono sacrificate perché oggi qualcuno potesse avere la libertà anche di “maltrattare†il Tricolore.
 
Qualcuno ogni tanto dovrebbe pensarci.
Sempre che abbia voglia di conoscere la storia.
Dimenticavo: per molti la storia è pura retorica….
 
Grazie per l’ospitalità
 
Maria Paola Pasini
“Gavardo al centroâ€


Commenti:
ID1077 - 17/11/2009 13:33:00 - (peneleo) - Ero in Consiglio e...

Mi pare che sia propria Paola Pasini a fare molta, forse troppa, retorica! Io ho capito che il sindaco già svolge una cerimonia più che decorosa ed è in questo senso, come precisato più volte dal Ghidinelli, che la mozione era superflua, ma la Pasini fa finta di non capire. Quindi bene hanno fatto a votare contro quella inutile e pomposa sottolineatura di chi si mette sempre a dare lezioni di orgoglio italiano e di storia.

ID1078 - 17/11/2009 18:17:00 - (hal_9091) - Ero in Consiglio e...

Noi diamo sempre lezioni di retorica e orgoglio italiano? Da che pulputo!!! Diciamo che sarebbe stato un provvedimento a costo zero e che chiedevamo solamente di dare un po' più di dignità alla cerimonia, anche per responsabilizzare maggiormente chi, a volte, lo recepisce come mero atto burocratico o semplice acquisizione dei diritti (come accennato dagli esponenti della maggioranza). Se eri in consiglio, avrai notato che, alla fine, si era d'accordo nel merito della mozione ma, chissà perché, la maggioranza ha votato contro...

ID1088 - 22/11/2009 20:15:00 - (fturini) - Eravamo in Consiglio...

Anche noi eravamo presenti in Consiglio e abbiamo potuto ascoltare l’intervento del capogruppo di maggioranza Sig. Ghidinelli, discorso molto articolato teso a porre l’attenzione sul fatto che, l’acquisizione della cittadinanza italiana, al di là del cerimoniale è questione molto seria, che dovrebbe passare prima di tutto dalla conoscenza della lingua italiana e dalla consapevolezza, che oltre ai diritti si acquisiscono doveri fra i quali quello di rispettare le leggi e la nostra cultura che, assegna ad esempio alla donna un ruolo paritario sia all’interno della famiglia che della società. Ruolo non riconosciuto e molto spesso calpestato anche dagli stranieri che vivono nel nostro paese e che hanno già la cittadinanza. Ora, la Sig.ra Maria Paola Pasini, in qualità di capogruppo di minoranza è ovviamente libera di continuare a proporre mozioni e interventi che noi definiremmo di carattere formale, per quel che ci riguarda la sostanza è ben altra cosa. Fabrizia Turini Nerella Damonti

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