La Prima guerra mondiale nella Valle di Vestino

Lo storico gardesano Domenico Fava presenterà questo sabato sera, alle 20.30, nella sala consiliare di Valvestino, una ricerca storica sulle vicende della Prima guerra mondiale che interessarono la Valle di Vestino.
Sarà inoltre inaugurata la mostra fotografica di Giovanni Mazzocchi “Galizia e Monti Carpazi”.

10.500 soldati trentini perirono nella guerra di Galizia; 14.000 furono i feriti, molti i dispersi. Drammatica fu la vicenda dei soldati catturati dai russi e trasferiti in campi di prigionia e di lavoro a Kiev, Odessa, San Pietroburgo, Mosca Arcangelo, Vladivostok: lunghe marce a piedi, interminabili trasferimenti in treno, in un territorio «dall’Ucraina alla Siberia, dal Dnepr all’Amur, dal Mar Bianco ai confini della Mongolia».

Nelle soste presso i villaggi le donne offrivano un pezzo di pane nero, dell’acqua, una patata, un frutto, mentre i venditori ambulanti vendevano the e makorka (una mistura di foglie di tabacco).

Nella primavera del 1915 scrisse da Samarcanda, nell’Uzbekistan, Riccardo Bridi, di Mattarello: «Qua si patisce caldo da 45 a 50 gradi fame sette miseria maltratamenti, di note non si puo dormire dai pulci pedochi cimesi e mosche, qua ce una mortalita tremenda distanti tutti dai suoi cari genitori moglie e figli, qua siamo in mezzo alla miseria, nutrimento non ce nè e qual poco di sangue che abbiamo i animali lo asiuga, qua siamo tutti mezzi amalati senza nutrimento senza soldi, qua siamo alle ultime per morire».

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