11 Agosto 2020, 09.00
Anfo
Concerti

Sotto la Rocca in riva al lago

di Marisa Viviani

Un evento musicale bellissimo, in un'ambientazione estremamente piacevole, organizzato molto bene e con finalità sociali onorevoli il concerto di domenica all'alba del gruppo Mascoulisse Quartet presso la Rocca d'Anfo
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Nel dubbio se fare o no una levataccia
alle quattro del mattino per arrivare alle cinque e mezza al concerto del gruppo Mascoulisse Quartet presso la Rocca d'Anfo, è prevalsa la decisione di partecipare, e guai se ciò non fosse stato perché avremmo perso l'occasione di assistere ad un evento musicale bellissimo, in una ambientazione estremamente piacevole, organizzato molto bene e con finalità sociali onorevoli.

L'AMBIENTAZIONE E L'ORGANIZZAZIONE

Si è svolta così, domenica 9 agosto, presso la Batteria Statuto della Rocca d'Anfo, adiacente la sponda del Lago d'Idro, la manifestazione in cartellone per “Brescia Buona Festival”, promossa da ASM in collaborazione con la rete di nove cooperative sociali bresciane.

Nel suo saluto al pubblico presente, Andrea Faini, responsabile dell'organizzazione artistica di “Cieli Vibranti” che cura la manifestazione, ha brevemente presentato “Brescia Buona Festival” specificandone lo scopo, cioè far conoscere la realtà della cooperazione bresciana impegnata sul territorio provinciale con finalità solidaristiche, attraverso un programma culturale che valorizza le eccellenze del territorio bresciano.

La cooperativa sociale Co.Ge.S.S., chiamata ad organizzare questo concerto, svolge in Val Sabbia la sua attività per l'inserimento lavorativo di persone con disabilità; il vicepresidente Francesco Galello, ha specificato che Co.Ge.S.S. è impegnata anche nell'organizzazione di altri eventi tramite il gruppo di lavoro del laboratorio di inclusione sociale “Labis”.

È doveroso sottolineare che l'organizzazione di questa manifestazione musicale è stata perfetta; il distanziamento sociale è stato previsto con precisione, consentendo l'accesso ad un numero limitato di spettatori secondo le direttive sanitarie, rispettando le disposizioni per il controllo della temperatura, l'uso delle mascherine, le norme igieniche generali per la preparazione delle colazioni (ottime) e il loro servizio; l'accoglienza del pubblico è avvenuta con l'assistenza della Protezione Civile di Ponte Caffaro e di Lavenone, con un ampio dispiegamento di volontari.

Gradevolissimo l'ambiente in cui si è svolto il concerto, in uno spiazzo erboso pulito, contrassegnato dai posti assegnati, circondato dalle murate della Batteria Statuto, in uno spazio raccolto e discreto, molto accogliente, che si presta moltissimo all'ambientazione di spettacoli teatrali e musicali.

La cooperativa Co.Ge.S.S. ha ringraziato per la collaborazione ASM e Cieli Vibranti, cooperativa “Un Sorriso per tutti”, il Comune di Anfo, la Comunità Montana di Valle Sabbia, la Protezione Civile di Ponte Caffaro e di Lavenone.

IL MASCOULISSE QUARTET


Il Mascoulisse Quartet è una brass band di tromboni, tre tenori e un basso, con cui interpreta musica da camera e altri generi classici e moderni.

Nato nel 2007 da un gruppo di amici musicisti, è oggi costituito dai “tre tenori” Alberto Pedretti (Bienno, BS), Emanuele Quaranta (Paratico, BS), Davide Biglieni (Treviolo, BG), e dal basso Stefano Belotti (Coccaglio, BS). Tutti i componenti del quartetto si sono diplomati in trombone con il massimo dei voti, Pedretti, Quaranta e Belotti al Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia con il M° Guido Del Monte, Biglieni al Conservatorio “Gaetano Donizetti” di Bergamo con il M° Ermes Guissani.

Il quartetto ha esperienza musicale cameristica e orchestrale; ha suonato in teatri di mezzo mondo sotto la direzione di grandi maestri, come Riccardo Muti, Daniel Barenboin, Zubin Mehta, lo stesso Ennio Morricone del quale ha interpretato partiture sotto la sua stessa direzione; vanta collaborazioni internazionali e riconoscimenti prestigiosi; tiene seminari nei conservatori di musica e ha fondato un'accademia per ottoni (brass). Il repertorio del quartetto comprende anche musica pop e contemporanea.


IL CONCERTO

Mentre la luna al suo terzo quarto calante impallidiva nel cielo sopra il lago, e la luce dell'alba cresceva illuminando la Rocca e gli spettatori in attesa dei musicisti, lo spettacolo ha avuto inizio fuori scena, alle spalle del pubblico, con l' Hodie Maria Virgo del compositore cinquecentesco Luca Marenzio da Coccaglio, uno degli autori preferiti dal quartetto, perché interessante compositore di madrigali e musiche per polifonia vocale sacra e profana rinascimentale, perché rappresentante illustre della musica bresciana (a lui è intitolato il Conservatorio di Brescia), perché di Coccaglio come Stefano Belotti (!).

«Questo è un orario magico per risvegliarsi in musica, e suonare finalmente davanti ad un vero pubblico è magnifico». Con questo cortese saluto i quattro musicisti hanno dato il via al concerto, che ha visto alternarsi brani di musica classica colta, a brani di musica pop moderna e tradizionale.

Ai musicisti bresciani il quartetto ha dedicato un'attenzione particolare; oltre a Luca Marenzio è stato ricordato con un suo mottetto il violinista e compositore secentesco Biagio Marini da Brescia, e soprattutto Arturo Benedetti Michelangeli, pianista di fama internazionale di cui quest'anno ricorre il centenario della nascita e il 25° della morte. A Benedetti Michelangeli il quartetto ha reso omaggio ricordando la sua grande passione per il coro alpino, e proponendo tre canti di cui aveva curato l'arrangiamento: “Che fai?”, “Io vorrei” , “Era nato poveretto”.

L'attenzione ai musicisti bresciani contemporanei è poi proseguita con un brano di grande espressività, “Intrada e Tango”, del giovane e già affermato pianista Luca Capoferri, classe 1991, di Iseo, anch'egli diplomato al Conservatorio di Brescia, come Andrea Rosa, del quale il Mascoulisse Quartet ha presentato “Planctus Hurbinek”, un brano ispirato al libro “Se questo è un uomo” di Primo Levi, e “Bossa Brevis”, un brano molto dinamico con il quale il quartetto ha vinto un prestigioso premio e ha realizzato un cortometraggio. E con questi brani l'omaggio agli autori bresciani, che è riconoscimento di una storia prestigiosa della musica a Brescia, si è concluso, per spaziare su altri generi e stili.

Con l'interpretazione della Bossa Brevis, il gruppo ha lasciato gli spartiti per suonare a memoria e improvvisazione. La Czardas di Vittorio Monti, ha dato avvio alla seconda parte del programma del quartetto. La Czardas, la Ciarda, è un pezzo di virtuosismo per violino, poco immaginabile interpretato da uno strumento come il trombone; ebbene, il quartetto ne ha fatto un capolavoro di tecnica e personalità musicale, con un trombone solista e tre accompagnamenti per una grande padronanza esecutiva, un pezzo difficilmente ascoltabile in altri repertori. E poi l'omaggio ad Ennio Morricone, in un mix di brani famosissimi che resteranno nella storia della musica e della filmografia italiana, e infine Summertime di George Gershwin, altro classico indimenticabile che il quartetto ha interpretato con trasporto.

Insomma, un concerto rivelazione
per gli appassionati degli ottoni, che hanno scoperto con i Mascoulisse un aspetto sconosciuto di questo strumento, valorizzato da una ricerca musicale approfondita e originale, sorretta da studio e passione; e da una capacità comunicativa che crea un bel rapporto con il pubblico.


IL COMMENTO DELL'ESPERTO

Il parere del M° Stefano Bordiga, direttore di banda e docente della Scuola Musicale Giudicarie, esperto di brassband e grande appassionato di ottoni, è stato entusiastico. Eccolo.

«Nella tradizione musicale europea
il trombone è uno strumento da accompagnamento, raramente assume un ruolo visibile, da protagonista, come avviene nel secondo ritornello di alcune marce. Nell'organico orchestrale e bandistico è una presenza importante nell'insieme per il sostegno armonico, ma non emerge individualmente, a differenza invece della tradizione musicale americana, dove al trombone è riservata una maggiore visibilità, con parti di canto specifiche.

In realtà il trombone è l'ottone perfetto per l'intonazione, che rappresenta l'elemento tecnico discriminante per una buona esecuzione musicale, ad esempio nei concorsi. L'uso della coulisse infatti consente la correzione dell'intonazione, cosa che è molto difficile per gli strumenti a tasti, se non impossibile.
Il Mascoulisse Quartet ha invece dimostrato che questo strumento può avere un ruolo di primo piano in campo musicale.

Ho apprezzato moltissimo la padronanza tecnica dello strumento; l'uso delle dinamiche dal pianissimo al fortissimo era perfetto, le sonorità morbide ed equilibrate, mai sgraziate, con un approccio sicuro e rispettoso del pubblico, abbassando ad esempio la campana dello strumento per ammorbidire il suono e non rivolgerlo contro gli spettatori; bellissimi gli armonici, aiutati anche da strumenti di alta qualità, ma certamente anche da molto studio ed esercizio; l'esecuzione della Ciarda di Monti, ad esempio, è un test molto significativo di grande tecnica esecutiva, considerando che fu scritta per uno strumento velocissimo come il violino, mentre la velocità di tiro del trombone è limitata e ci vuole una grande perizia tecnica per riprodurre l'effetto rapsodico tipico di questa composizione.

Molto buona la capacità di spaziare da vari generi musicali, con e senza l'uso dello spartito, coinvolgendo il pubblico e mettendolo a proprio agio con simpatia e affabilità. Insomma, un concerto frutto di molto lavoro, di esperienza e di ascolto e collaborazione con gruppi musicali di tutto il mondo. Se alle sei di mattina ottengono questi risultati, e con Emanuele che ha tirato la notte direttamente qui, chissà come suoneranno in un concerto serale. Bravi, complimenti, 10 e lode a tutti».

E se lo dice il M° Bordiga, che di ottoni se ne intende, ci potete credere.


Nelle foto di Luciano Saia: Il Mascoulisse Quartet in concerto presso la Rocca d'Anfo (9/8/2020)

Questo e altri video, con maggior risoluzione, su VallesabbianewsTV




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