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lunedì, 22 aprile 2024 Aggiornato alle 08:47Blog - Genitori e figli

Egoismo

di Giuseppe Maiolo
L’egoismo è un termine che contiene la parola “ego” dove l’etimologia rimarca la centratura esclusiva dell’individuo su se stesso. L’Io si mostra grande, spropositato, a volte ingombrante e ipertrofico al punto tale da non lasciare alcuno spazio agli altri

Capita di ritrovarlo ovunque e in chiunque, ma negli adolescenti ci sembra frequente. Ed entro certi limiti lo è, perché fisiologico e funzionale alla crescita.

Diceva Oscar Wilde: «L’egoismo non consiste nel vivere come ci pare, ma nell’esigere che gli altri vivano come pare a noi». Per cui l’egoista non solo ama essere confermato e adulato, ma pretende che gli altri facciano quello che lui chiede. Ciò cui aspira di più è fare il proprio interesse. Anzi, l’egoista fatica a tenere insieme il suo desiderio di affermazione con i diritti degli altri. Spesso non considera la relazione affettiva come una dimensione in cui può dare, ma un rapporto da cui trarre profitto. Anche negli affetti, in amore come nell’amicizia, l’egoismo può prevalere perché si ama solo per avere qualcosa in cambio.

L’egoista in fondo esige un riconoscimento continuo che si basa sui bisogni infantili di stare al centro dell’attenzione di tutti e serve al bambino e all’adolescente impegnati per costruire la propria autostima. Da adulti e nelle relazioni, se l’egoismo rimane una caratteristica costante rischia di rendere incapaci di portare aiuto a chi ne ha bisogno.

Poi per raggiungere i propri obiettivi l’egoista potrebbe anche arrivare ad imbrogliare falsificando la realtà. Non è raro che essendo più un calcolatore sappia maneggiare poco i sentimenti e i moti affettivi. Platone e Aristotele consideravano l’egoismo come un tratto negativo della personalità, ma vi sono anche pensatori come il filosofo Max Stirner che lo considera un valore e Nietzsche che ritiene la morale dell’egoismo, tipica del superuomo, (\Al di là del bene e del male\, Adelphi) un elemento positivo di chi si è assunto la responsabilità di essere uno spirito libero da ogni condizionamento.

In ogni caso l’egoismo è una condizione comune dell’animo umano, che quando eccessivo è amor proprio smisurato, ma se invece contenuto nella sua dimensione, può essere utile a riconoscere se stessi. Tuttavia chi fa prevalere il suo “Ego” potrebbe essere rimasto bloccato a uno stadio infantile, ovvero al tempo in cui prevalevano i bisogni primari e il piacere di essere al centro dell’attenzione di tutti che in fondo era la condizione necessaria al bambino.

C’è da dire però che l’egoismo è anche il frutto di un’educazione priva di limiti e di norme regolative che accompagnano un’educazione sostanzialmente permissiva e priva di frustrazioni. Una tale assenza di confini fa crescere l’idea del “tutto è possibile!”. Così, pensando solo a se stessi, la centratura fisiologica sull’Io tipica dell’adolescenza ma senza contenimento, può spingere in età adulta verso il raggiungimento dei propri obiettivi ma anche rendere incapaci di empatia e gratitudine.


Giuseppe Maiolo
psicoanalista
Università di Trento
Docente di psicologia delle età della vita
www.iovivobene.it 


 

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