06 Agosto 2019, 05.48
Pertica Bassa Valsabbia
Storia

Digitalizzati i documenti della Brigata Perlasca

di red.

Studenti ed insegnanti al lavoro, nell’ambito delle iniziative del Centro studi Brigata Perlasca, per rendere immortali documenti e testimonianze sulla Resistenza valsabbina


Il Centro Studi “La Brigata Giacomo Perlasca delle Fiamme Verdi e la Resistenza bresciana” è nato in raccordo con l’Istituto superiore di Valle Sabbia, dove ufficialmente ha sede, con lo scopo prioritario di avvicinare i giovani e non solo quelli alle problematiche della Resistenza e all’ampio versante della Libertà.

Il programma del Centro Studi ha previsto il coinvolgimento degli studenti dell’Istituto in modo significativo, guidati naturalmente dai loro insegnanti di cui due sono membri di diritto del Direttivo dello stesso Centro.
Tra le iniziative che la scuola ha portato avanti con lodevole impegno, c’è la sistemazione e la digitalizzazione dell’archivio della Brigata Perlasca che giace presso il Museo della Resistenza di Forno D’Ono.

«Il lavoro, nato come un progetto specifico curato dalla scuola con la partecipazione del Comune di Pertica Bassa e della Commissione Museo che hanno favorito lo svolgersi delle attività, è giunto quasi al termine – ci ha detto il professor Alfredo Bonomi, presidente del Centro studi -. Si tratta di una tappa significativa e fondamentale per favorire altri percorsi che possano partire dall’interpretazione della documentazione, resa ora consultabile da parte di tutti».

«E’ un giacimento ricco, l’unico che riguarda la Brigata Perlasca, autentico perché è l’originale – ha aggiunto -, sul quale si può lavorare per programmare significative attività che facciano parlare la storia della Resistenza valligiana, ma facciano ancor di più parlare i valori che vanno coniugati con la vita quotidiana dei nostri giovani e di chi vuol saperne di più». 

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Pubblichiamo qui il resoconto sull’attività stilato da Monia Cargnoni e Ivan Cadenelli, i docenti del Perlasca che insieme ai loro studenti stanno lavorando per rendere possibili i progetti del Centro.

«Pochi anni fa, esattamente nel luglio 2015, è nato in Valle Sabbia il Centro Studi “La Brigata Giacomo Perlasca delle Fiamme Verdi e la Resistenza bresciana”, un polo di ricerca documentale, capace di fungere da stimolo per la Valle ma, soprattutto, per i giovani che la vivono.
Fin da subito, i membri dell’Associazione si sono proposti di muoversi attivamente, non solo a parole, ma con proposte concrete.

Tra le varie attività che si è deciso di intraprendere, ricopre un ruolo di una certa importanza la digitalizzazione dell’archivio della Brigata Perlasca.
Si è pensato, allora, di affidare il progetto all’Istituto superiore di Valle Sabbia, che di Perlasca porta il nome e custodisce la memoria, e che ospita in copia l’archivio della Brigata stessa.

Risulta doveroso partire da una grande convinzione: condurre le nuove generazioni a “fare memoria” perché possano vivere nel presente e progettare il futuro, facendosi guidare dai valori che animarono i Ribelli per amore e che sempre più sembrano minacciati dal risorgere di fantasmi, figli piuttosto dell’ignoranza che di solide certezze.

Considerato che il Perlasca costituisce il supporto logistico dell’iniziativa, il Dirigente scolastico, prof. Antonio Butturini, con i proff. Monia Cargnoni e Ivan Cadenelli, incaricati dal Collegio dei docenti e designati dal Centro studi nascente, hanno pensato fosse opportuno creare un progetto ad hoc, inserendolo, nello specifico, nell’alternanza scuola-lavoro, attività che gli alunni devono necessariamente effettuare durante il loro percorso formativo.

Si è deciso, così, di affidare l’oneroso compito ad Arianna Tobanelli, un’alunna di Bagolino frequentante la classe terza dell’indirizzo grafico del nostro istituto, auspicando che il lavoro potesse apparire degno di considerazione anche guardato da una prospettiva diversa,quella di una sedicenne, in grado di raccontare ed interagire meglio di un adulto con i suoi coetanei, cercando di coinvolgerli emotivamente.

A partire dal mese di dicembre
, compatibilmente con i vari impegni scolastici, quasi tutte le settimane, di lunedì, dalle ore 14:30 alle 16:30, l’alunna e almeno uno degli insegnanti, o entrambi gli insegnanti da soli, si sono recati presso il museo di Forno d’Ono, dove hanno trovato un ambiente molto accogliente e un pieno ed indispensabile supporto tecnico, in grado di soddisfare le loro esigenze.
In origine, si era ipotizzato di ultimare il progetto nell’arco di cinque- sei mesi ma, considerata la mole di lavoro non indifferente, servirà tempo ulteriore per portare a compimento definitivo il tutto.
Partendo dal presupposto che la digitalizzazione non sostituisce l’impegno alla cura e alla conservazione degli originali, ad ogni incontro si è proceduto alla conversione documenti in un formato digitale.

Molteplici sono gli obiettivi che un progetto di digitalizzazione si propone:favorire gli studi interdisciplinari e promuovere la collaborazione tra diverse istituzioni del territorio, nella fattispecie il centro studi e la scuola; promuovere la conoscenza e la consultazione diretta di documenti originali in particolari condizioni di criticità;assicurare che il materiale documentale sia disponibile alle future generazioni di studenti e studiosi; dare la possibilità di consultare risorse, talvolta, poco conosciute.

L’archivio della Brigata “G. Perlasca”, custodito in originale presso la sede del Museo della Resistenza nel municipio di Forno d’Ono, si compone – da quanto risultato da una prima ricognizione - di sei raccoglitori a finestre trasparenti, per un complesso di oltre mille pagine di documenti.
Non è, però, escluso che vi sia altra documentazione di interesse storico, frammista a materiali più recenti (ad esempio relativi all’organizzazione di cerimonie commemorative), per cui sarà necessaria una ulteriore più minuziosa ispezione.

Si tratta di documenti di diversa natura: manoscritti, dattiloscritti, compilazioni su moduli prestampati, lettere, cartoline postali, fino a semplici appunti sul retro di fogli riciclati.

Solo in piccola parte – a quanto si è potuto vedere – risalgono al periodo vero e proprio della lotta partigiana, mentre in prevalenza appartengono a mesi o anni immediatamente successivi.
Anche in questo caso sono però particolarmente significativi per ricostruire organici, dislocazione sul territorio, dotazioni di armi ed equipaggiamenti, organizzazione logistica (ci sono varie richieste di liquidazione da parte di privati che hanno fornito viveri a credito, con minuziosamente specificati tipologia e quantità dei generi), fino alle biografie dei singoli componenti (che, nell’atto di chiedere tramite il comando il riconoscimento della qualifica di “partigiano combattente”, specificano dettagliatamente le azioni alle quali hanno preso parte).
Vi sono anche interi quaderni con le memorie di partigiani della Brigata stese di loro pugno.

La raccolta del materiale si deve al comandante della Brigata, Ennio Doregatti “Toni”, che ha archiviato con estremo scrupolo le minime testimonianze (comprese le ricevute delle raccomandate spedite).
A lui risale direttamente anche la stesura di gran parte dei documenti.

Lo stato di conservazione è generalmente discreto, anche se molti dattiloscritti sono su carta velina e, quindi, estremamente fragili (testimonianza delle ristrettezze dei tempi, come lo sfruttamento di ogni singolo spazio disponibile per la scrittura o il riciclaggio di fogli già utilizzati).

E’doveroso ringraziare, in conclusione, l’Amministrazione comunale di Pertica Bassa per averci messo a disposizione gli strumenti e i locali indispensabili e, in particolare, la sign.ra Samanta Castelli, per averci sopportato e supportato con cortesia e competenza.

I docenti referenti del progetto: Monia Cargnoni e Ivan Cadenelli




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