Barghe-Idro, decisione entro maggio

 

«Alla fine di maggio, quando la Regione Lombardia avrà stabilito cosa finanziare per il 2011, sapremo anche se saranno o meno disponibili le risorse per dare il via alla realizzazione di quel nuovo tratto di viabilità valsabbina».
Gentile è gentile, di più però non ci dice l'assessore provinciale ai Lavori pubblici, Mariateresa Vivaldini, quando le chiediamo se ci sono novità sulla realizzazione del pezzo che manca alla Variante alla 237 del Caffaro. In particolare su quei dieci chilometri di strada capaci di trasferire il traffico in modo diretto e veloce da Ponte Re di Barghe fino all'ingresso dell'abitato di Idro.
A prevedere quel tratto d'arteria viaria è un'intesa che coinvolge la Regione Lombardia, la Provincia di Brescia ed il vicino Trentino. Sono tutti d'accordo. La Provincia autonoma vede di buon occhio la possibilità di avvicinare Madonna di Campiglio e le Giudicarie alla Pianura Padana, tanto da mettere sul piatto 35 dei 75 milioni di euro inizialmente previsti per la realizzazione dell'opera. Gli amministratori bresciani e lombardi ritengono dal canto loro che si tratti di un'agevole via di penetrazione verso il Trentino.
In mezzo ci sta la Valle Sabbia che presenta lungo il percorso tutti i suoi centri di sviluppo a vocazione industriale, che hanno un gran bisogno di favorire il transito dei mezzi pesanti nell'una e nell'altra direzione. Unica eccezione fra gli amministratori è quella rappresentata dall'assessore provinciale all'Agricoltura Francesco Tomasoni, che un paio di settimane fa, in occasione di un convegno tenutosi a Barghe sul turismo valsabbino, ha affermato di preferire la strada attuale perché è piena di curve: «A parte che sono un appassionato motociclista - ha detto -, non vi viene il dubbio che una viabilità più diretta porterebbe i turisti altrove?».
Perdere il treno del finanziamento trentino sarebbe però un vero peccato. Lo sa bene anche l'assessore regionale alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo, il quale, a novembre dello scorso anno, ha fatto un'eccezione destinando un milione e mezzo di euro alla progettazione definitiva dell'arteria, nella speranza che in questo modo potesse rimanere aperta la borsa degli autonomi dirimpettai.
«Già, il progetto definitivo: se a novembre dell'anno scorso fosse stato pronto, così come avrebbe potuto e dovuto essere, quei lavori sarebbero già cominciati - recrimina il consigliere regionale Gianantonio Girelli, eletto in Valle Sabbia nelle liste del Partito democratico -. L'ha affermato lo stesso assessore Cattaneo rispondendo ad una mia richiesta.
«Lui e la regione Lombardia, alle prese con i tagli della Finanziaria - continua Girelli - decisero allora di dare il via ai lavori cantierabili, escludendo quello valsabbino proprio perché la Provincia non aveva ancora concluso la progettazione definitiva».
Ad ogni modo Valle Sabbia e Provincia di Brescia, nelle diverse componenti politiche, in tema di viabilità hanno già dato prova di unità d'intenti. A frenare in questo caso, dunque, potrebbero essere solo le esigenze di bilancio.

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