Ecco come si articolerŕ dal prossimo anno la scuola superiore con l’approvazione della riforma Gelmini.
Il Governo ha approvato definitivamente i tre decreti che, dal prossimo anno, riformeranno la scuola superiore italiana. La riforma partirĂ ovviamente dalla prime classi e le novitĂ coinvolgeranno licei, istituti tecnici e professionali. Cambieranno gli orari e gli indirizzi di studio dei vari istituti superiori, ci sarĂ una presenza maggiore delle materie scientifiche.
Ma vediamo nei dettagli i punti salienti della riforma, fortemente voluta dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini.
I licei passano da quasi 450 indirizzi (tra sperimentali e progetti assistiti) a soltanto sei licei: classico, scientifico, linguistico, artistico (articolato in sei indirizzi per facilitare la confluenza degli attuali istituti d'arte), musicale e delle scienze umane. Nel classico verrà introdotto l'insegnamento di una lingua straniera per l'intero quinquennio, potenziando anche l'area scientifica e matematica. Nello scientifico tradizionale, invece, è prevista una nuova opzione delle "scienze applicate" e un maggior peso della matematica. Il linguistico prevederà sin dal primo anno l'insegnamento di tre lingue straniere, dal terzo anno una materia sarà impartita in lingua straniera (dal quarto anno le discipline insegnate in lingua straniera diventeranno due). Nel liceo musicale saranno istituite 40 sezioni musicali e 10 coreutiche; potranno essere attivate in convenzione con conservatori e accademie di danza. Il liceo delle scienze umane sostituisce il liceo socio-psicopedagogico ed è prevista l'attivazione di una sezione economico-sociale. In tutti i licei sarà obbligatorio l'insegnamento della lingua straniera nei cinque anni per almeno 99 ore annuali.
Gli istituti tecnici da 10 settori e 39 indirizzi passano a due settori - economico e tecnologico - e 11 indirizzi. Tutti gli attuali corsi confluiranno gradualmente nel nuovo ordinamento. L'orario settimanale sarĂ di 32 ore di 60 minuti (ora sono 36 ore di 50 minuti). Ulteriori risorse di personale saranno assegnate alle scuole per potenziare le attivitĂ didattiche di laboratorio. I nuovi istituti sono caratterizzati da un'area di istruzione generale comune ai due percorsi e in distinte aree di indirizzo, legate al mondo del lavoro e al territorio. Sono state infine incrementate le ore di inglese (con la possibilitĂ di studiare altre lingue) e favorita la diffusione di stage, tirocini e l'alternanza scuola-lavoro.
Gli istituti professionali da 5 settori e 27 indirizzi passano a due macro-settori - servizi e industria/artigianato - e 6 indirizzi. I professionali avranno un orario settimanale corrispondente a 32 ore di lezione (ora 36). Il percorso è articolato in due bienni e un quinto anno. Anche in questo comparto di istruzione sono previsti più laboratori, stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro per apprendere, soprattutto nel secondo biennio e nel quinto anno, attraverso l'esperienza diretta.
Sono totalmente d'accordo, ci vorrebbero più valutazioni/controlli per gli insegnati e aggiungo che sono troppi e non si tengono aggiornati (non tutti ovviamente ma buona parte). Spesso la cultura te la fai a casa, non a scuola; finisci gli studi e poi ti senti smarrito nel mondo del lavoro,. Nella mia esperienza son rimasto deluso dalle università mentre per le scuole superiori ho avuto una base per il lavoro che ora faccio, ma il 90% l'ho imparato sul campo a lavoro.
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di Nicol Bertanzetti [Primavera]
ID1408 - 07/02/2010 02:47:38 - (Samuel) -
Una buona cosa potenziare le materie fondamentali di ogni singolo corso di studi. Da ex liceale (liceo scientifico per l'esattezza) ritengo che sviluppare meglio le materie scientifiche quali la matematica, la fisica, la chimica e le scienze in generale sia un buon passo avanti. Ma mi chiedo se a questo "potenziamento" verrà anche affiancata una buona scelta di personale docente. Per farla breve, in seguito ad esperienza personale, è totalmente inutile potenziare una materia o l'altra quando il docente non è per nulla preparato in tale materia. Accanto ad un inasprimento delle regole discipilinari e di giudizio degli alunni, sarebbe utile anche un controllo sulle effettive capacità del docente che dovrà poi insegnare la materia. Ho avuto certi docenti, fortunatamente per brevi periodi, che erano dei veri e propri incompetenti e mi sono seriamente chiesto come fossero riusciti ad ottenere una laurea e chi fosse stato il "geniaccio" ad averla loro rilasciata.