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mercoledì, 17 gennaio 2018 Aggiornato alle 09:45Ricorrenze

Sant'Antonio, tradizione rispettata

di a.p.
La ricorrenza del santo protettore degli animali da allevamento è particolarmente sentina nella trentina Valle del Chiese, con la tradizionale benedizione delle stalle e una rimpatriata degli allevatori

Nell'ambito di Borgo Chiese la ricorrenza di Sant'Antonio Abate, patrono degli animali, è stata – seppur con qualche giorno di anticipo – rispettata. Anziché nella giornata di mercoledi il tutto si è svolto sabato sorso, quando il reverendo arciprete don Vincenzo Lupoli, affiancato dal collaboratore decanale don Michele Campostrini, ha fatto visita alle varie stalle del circondario, compresi alveari e rispettivi apicoltori. I due sacerdoti indossavano stola e avvalendosi di aspensorio impartivano benedizioni e ripetuti segni di croce.

Da queste parti a gestire stalle di piccole o grande dimensioni ci sono anche “quote rosa” che senza remore si adattano a svolgere lavori e mansioni che la zootecnia comporta. “Sono bresciana di Gavardo ma oramai vivo a Condino dove allevo bovine e in estate per quasi tre mesi pratico alpeggio a malga Romanterra” dice Daniela Maccarinelli.

“Poi – aggiunge Beppe Leotti, storico golden boy condinese che pure lui alleva bestie per passione - nel casale di Mirella Radoani, nel sobborgo di Mon, la rimpatriata casereccia a base di polenta e salame alla brace dove ai fornelli c’era Ernesta Butterini”.

Si era iniziato in tarda mattinata da Marinella Andreolli, nella zona del Giùlis, per poi proseguire da Piergiorgio Galante e quindi continuare verso la località Mortun da Danilo Butterini, Angelo Zulberti, Rinaldo Zeni e Ennio Anreoli e poi proseguire nel podere Faccini e successivamente da Luca Radoani, Riccardo Pizzini alla già citata Daniela Maccarinelli.

Nell'occasione anche stavolta non sono voluti mancare gli allevatori di una volta e peraltro imparentati tra loro: Giulio e Tarcisio Radoani, che di anni ne contano rispettivamente 87 e 85, ma che di mungiture e alpeggi ne contano in quantità industriale. “Ai nostri tempi fare allevamento costava molta più fatica e sacrificio rispetto ad ora quando - 365 giorni all'anno, festività comprese - si mungeva , sfalciava a mano e si casarava negli scantinati”.

Anche a Storo la ricorrenza di Sant'Antonio Abate sarà festeggiata quest'oggi, nel giorno della ricorrenza liturgica. Nell'occasione il reverendo arciprete decano don Andrea Fava celebrerà alle 10 la messa nella chiesa di San Floriano dove per l'occasione sarà benedetto il sale.

“Sino ad una decina di anni fa, in occasione di questa ricorrenza considerata anche la festa del socio, la storica banca di paese assegnava un pacco dono” ricorda il ragioniere Battista Maccani che per una vita ha lavorato in Rurale.

Verso mezzogiorno , nella piazza di Darzo, ci sarà la benedizione degli animali domestici. “Tale ricorrenza per noi darzesi è e resta un avvenimento da mantenere e possibilmente da tramandare alle nuove generazioni” avverte Marino Fostini storico insegnante di una volta e conoscitore delle tradizioni di paese.

 

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