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mercoledì, 27 luglio 2011 Aggiornato alle 07:00Pillole di psicologia

Se la pulizia diventa un'ossessione

di red.
Il bisogno di lavarsi può scatenare un’ansia che prende in ogni momento e in ogni luogo e spinge a lavare tutto e a lavarsi di continuo. Come prevenire
 
Gli igienisti: quando le mani pulite diventano un'ossessione
C'è chi "deve" lavarsi le mani decine di volte al giorno, chi "deve" farsi una lunga doccia ogni volta che rientra a casa per cambiarsi di continuo gli indumenti, chi non sale sui mezzi pubblici per non toccare le maniglie e non sedersi sui sedili su cui siedono tutti.
Queste persone sanno che c'è qualcosa di strano nelle loro azioni, ma non riescono a non farle: la paura che hanno dello sporco è più forte e vince sul buon senso.
Si tratta di un disturbo d'ansia  piuttosto diffuso, che prende la forma della fobia, ovvero della paura irrazionale del contatto con oggetti (ma anche persone o animali) ritenuti sporchi, e del terrore di non poter punire se stessi o il luogo in cui si vive.
A volte si estende ai propri figli o ad altri famigliari.
 
Chi soffre di questo disturbo vive "lo sporco", come un'indefinibile elemento capace di contagiare o di contaminare.
La persona è in stato di perenne allerta, poiché può individuare "insidie igieniche" pressoché ovunque, anche se ognuno ha un suo personale "quadro fobico", per il quale alcuni oggetti e situazioni sono più temuti dagli altri.
Tale forma d'ansia può presentarsi in realtà in forma molto differente da soggetto a soggetto.
 
Nella sua forma più lieve la persona può essere definita come il classico igienista, attentissimo a tutte le norme di pulizia e bisognoso di sentirsi sempre in ordine, così come lo richiede il partner, di cui mal sopporta l'odore del corpo, il sudore o il fatto che non si lavi quanto lui.
L'ansia si manifesta qui più come un fastidio, un malumore e un'incapacità di rilassarsi.
 
Ossessione del pulito: quando è pericolosa
Nelle forme più gravi di quest'ansia la necessità del pulito si arricchisce di comportamenti rituali e ossessivi, atti a evitare i "contatti pericolosi", che limitano molto l'agire quotidiano e le scelte (ad esempio del luogo di vacanza, delle case da frequentare, della possibilità di ospitare) e che giungono talora a occupare una parte considerevole del tempo libero (ad esempio il dover pulire "tutta" la casa di ritorno da una giornata di lavoro, fino a notte inoltrata).
Alla radice di questo disturbo a volte c'è un conflitto inconscio di tipo morale, a volte, oggi più spesso che in passato, c'è un'insoddisfazione profonda  e attuale per uno o più aspetti centrali della propria vita.
In entrambi i casi la soluzione è possibile.
 
Sei ossessionato dal pulito? Ecco cosa puoi fare
 
- Informati.
Non tentare di sostituirti al tuo sistema immunitario. Anzi, informati con serietà su cosa sia e come funziona.
Scoprirai che da milioni di anni esso ci protegge e che non ha bisogno dei tuoi aiuti, che lo stressano di più.
 
- Libera l'eros.
Forse la tua morale le ha ingabbiate, ma le tue fantasie erotiche esistono e chiedono di vivere.
Dagli spazio, cercando magari di coinvolgere il tuo partner senza vergogna. Il vero peccato è negarsi il piacere e l'intimità.
 
- Fai attività manuali.
Sarebbe utile ricontattare la dimensione della terra e della materia.
Puoi lavorare la terra, in giardino o sul balcone, oppure plasmare la creta, agire sul legno.
Insomma: "sporcarti le mani", con il gusto di farlo.
 
- Rilassati.
Ci sono tecniche di rilassamento, basate sul massaggio, capaci di rimetterci in contatto col corpo e con le emozioni.
Provale, segnalando però all'operatore l'assoluta necessità di un approccio assai graduale.
 
- Se ti accorgi che queste strade non funzionano, rivolgiti con fiducia alla psicoterapia
 
Da www.riza.it
 
 

 

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